Plastiz ha convinto la giuria del contest “StartUp to Dare” di TS Nuovamacut con una macchina termoformatrice in grado di trasformare rifiuti plastici post-consumo e industriali in pannelli 100% riciclati e riciclabili.
Dal rifiuto al design: Plastiz trasforma la plastica in pannelli sostenibili. Una macchina termoformatrice per l’economia circolare.
Ridurre l’inquinamento da plastica trasformandolo in opportunità concrete di lavoro, creatività e innovazione: è questa la missione di Plastiz, startup italiana che ha conquistato il podio della prima edizione di StartUp to Dare, il contest promosso da TS Nuovamacut, società del Gruppo TeamSystem e riferimento italiano nella distribuzione di SOLIDWORKS.
La competizione ha premiato le soluzioni imprenditoriali più promettenti nell’ambito della sostenibilità tecnologica, e Plastiz ha convinto la giuria con una macchina termoformatrice in grado di trasformare rifiuti plastici post-consumo e industriali in pannelli 100% riciclati e riciclabili.
Ogni metro quadro prodotto ingloba fino a 15 kg di scarti plastici, generando un materiale ad alto valore aggiunto, bello e resistente, per applicazioni nel design e nell’architettura.
Dal movimento open source all’ingegneria evoluta
Il progetto affonda le sue radici nei principi open source del network internazionale Precious Plastic, adattati e potenziati dal team Plastiz con strumenti di progettazione avanzata. Il cuore tecnologico è stato sviluppato proprio grazie a SOLIDWORKS, il software CAD distribuito da TS Nuovamacut, che ha permesso la simulazione termostatica del macchinario.
“Grazie a SOLIDWORKS – afferma Gian Luca Beruto, co-fondatore e CEO di Plastiz – abbiamo modellato e ottimizzato diversi aspetti della nostra macchina termoformatrice con un focus particolare sulla simulazione termo-statica. Con l’uso delle funzionalità di simulazione avanzata, abbiamo potuto analizzare in dettaglio i punti di ancoraggio, gli stress interni, la distribuzione delle temperature, nonché gli spostamenti e le deformazioni delle piastre durante il processo produttivo”.
Simulazione e prototipazione
La possibilità di testare virtualmente la macchina ha rappresentato un vantaggio strategico. “Questo ha permesso – prosegue Beruto – di aver migliorato la stabilità del processo, ridotto i tempi di messa a punto e aumentato l’affidabilità e la qualità del prodotto finito”.
Il risultato è una macchina termoformatrice innovativa, che consente la produzione di pannelli di grandi dimensioni (fino a 3 m²), con oltre 30 texture personalizzabili. L’aspetto può ricordare marmo, vetro o pietra, ma il materiale è leggero, resistente, impermeabile, privo di vernici o additivi, e completamente lavorabile con strumenti da falegnameria.
Materiale unico, estetica responsabile
Ogni pannello Plastiz è un pezzo unico: lievi irregolarità, inclusioni di colore o frammenti visibili non sono difetti, ma segni autentici della materia d’origine. Flaconi, tappi, bobine, elettrodomestici a fine vita trovano nuova forma e significato. Le superfici risultanti sono ideali per arredi, rivestimenti, oggetti di design, eventi, retail e hotellerie, con prestazioni tecniche elevate e un forte valore narrativo.
Una filiera circolare e replicabile
Plastiz si rivolge a designer, architetti, rivenditori e aziende interessati a integrare soluzioni sostenibili nei loro progetti. Solo nel 2024, l’azienda ha rigenerato 10.000 kg di plastica, riducendo significativamente l’impatto ambientale: ogni pannello prodotto comporta un risparmio medio di oltre 80 kg di CO2, grazie all’impiego di plastica riciclata che consente una riduzione delle emissioni del 50% rispetto ai polimeri vergini.
“Crediamo in un design che racconta storie, che unisce estetica e responsabilità. Vogliamo essere attori del cambiamento, promuovendo un’economia più equa e circolare”, conclude Beruto. Con il supporto di strumenti professionali come quelli forniti da TS Nuovamacut, Plastiz dimostra come sia possibile unire ingegneria sostenibile, innovazione replicabile e visione etica nella produzione industriale.
Gian Luca Beruto, co-fondatore e CEO di Plastiz.