I dispositivi dedicati al settore aerospace in genere devono soddisfare caratteristiche tecniche superiori rispetto a quelli per applicazioni “terrestri”.
iMAGE S si candida come partner di riferimento per i sistemi di visione in quella che può essere considerata l’ultima frontiera: la Space Economy.
di Andrea Pagani
Indipendentemente dal settore di sbocco, i sistemi di visione offrono ghiotte opportunità di sviluppo per le aziende che hanno a cuore l’innovazione. In quest’ambito iMAGE S si candida a pieno titolo in qualità di partner di riferimento, ad esempio, in quella che può essere considerata l’ultima frontiera: la Space Economy.
La tecnologia alla base della visione artificiale è probabilmente tra quelle che stanno dando maggiore impulso in molteplici ambiti applicativi: contribuisce infatti all’ottimizzazione dei processi, alla loro efficienza, all’incremento della qualità dei prodotti finiti e alla raccolta di dati utili per successive elaborazioni. Per quanto si sia evoluta nel corso degli anni, per dare i migliori risultati richiede però un mix ben bilanciato tra tecnologie adeguate, ottime competenze umane e servizi all’altezza delle aspettative.
Una fotografia che ben descrive realtà come iMAGE S, che da poco ha tagliato l’importante traguardo dei 30 anni e che si distingue come punto di riferimento per chi sviluppa sistemi di visione nel mercato della machine vision, dell’intelligenza artificiale, dell’industria 4.0 e del settore geospatial, offrendo ai propri clienti i migliori componenti e le soluzioni più innovative del settore.
Tre i pilastri fondamentali che hanno reso possibile questa crescita: eccellenza qualitativa, innovazione tecnologica e partnership strategiche consolidate nel tempo. Rappresentando più di 60 marchi leader del settore, iMAGE S accompagna ogni cliente in un percorso completo: dall'analisi approfondita delle esigenze iniziali fino all'implementazione della soluzione ottimale. Il supporto si estende agli studi di fattibilità, all’assistenza tecnica e ai programmi di formazione, permettendo ai clienti di massimizzare il potenziale dei prodotti e sviluppare competenze specialistiche nel loro utilizzo e ridurre il tempo di sviluppo dei propri sistemi.
La camera Sophia di Teledyne E2V Space somma elevata qualità di ripresa e resistenza alle sollecitazioni nello spazio, come forti escursioni termiche e radiazioni cosmiche.
LiDAR: UN ACRONIMO, INNUMEREVOLI UTILIZZI
I LiDAR, acronimo di Light Detection and Ranging, sono strumenti poliedrici che consentono di acquisire informazioni su ambienti anche molto grandi in un tempo estremamente ridotto. Non di rado si vedono all’opera nei cantieri per il settore dell’edilizia, ma trovano spazio anche all’interno di stabilimenti per rilevare quote e dimensioni (l’accuratezza può arrivare a 1 cm anche in ambienti da centinaia di metri).
“Pensiamo a una realtà che deve predisporre un magazzino automatico di grandi dimensioni” spiega Marco Diani, CEO di iMAGE S. “Rilevare con precisione le quote, la posizione delle colonne portanti, di finestre e portoni, di eventuali quadri elettrici o di altre armadiature tecniche: senza uno strumento come il LiDAR, sarebbe una attività lunga, costosa e sicuramente non a prova di errore. Sfruttando questi potenti scanner, invece, il file viene reso disponibile in un formato facilmente elaborabile dai principali software al fine di svolgere tutte le verifiche del caso”.
La tecnologia LiDAR ha dimostrato la propria utilità anche per la scansione da mezzi in movimento, come è accaduto, ad esempio, per le operazioni di recupero della Costa Concordia, o come avviene ogni giorno a bordo delle automobili dotate di sistemi avanzati di assistenza alla guida (ADAS), così come per gli AGV che girano all’interno delle fabbriche.
In altre parole, le potenziali applicazioni trovano un limite solo nella capacità umana di utilizzare i LiDAR nei più disparati contesti.
“Quando si parla di LiDAR, in effetti ci si affaccia su un mondo sconfinato di tecnologie e soluzioni” prosegue Diani. “Esistono modelli da poche centinaia di euro così come altri che sfiorano il milione, naturalmente adatti a soddisfare esigenze molto differenti. Conoscere i diversi produttori e le soluzioni che propongono è solo il primo dei molti step che permettono a iMAGE S di occupare un ruolo di primo piano in questo settore. Perché disporre del giusto pacchetto hardware e software è importante, ma bisogna anche poter contare su un supporto in fase di scelta, dimensionamento e mantenimento”.
Ripresa satellitare tramite LiDAR del Columbia Glacier (Alaska).
SCEGLIERE LA SOLUZIONE MIGLIORE
Il portafoglio prodotti proposti da iMAGE S include diversi produttori e molteplici tecnologie, per un catalogo che conta centinaia di migliaia di codici.
“Questo è fondamentale perché ci mette nelle condizioni di poter identificare la migliore tra le tante opzioni a disposizione al fine di soddisfare al meglio le necessità del cliente, siano esse tecniche, economiche o di idoneità a determinati settori” aggiunge Marco Diani. “Partendo dall’esigenza dell’utilizzatore finale, c’è un’importante componente di analisi da parte dei nostri tecnici per poi scalare sulla tecnologia più adatta. Non solo: talvolta la soluzione non è stata ancora ingegnerizzata, e in quel caso facciamo da interfaccia tra le aziende che rappresentiamo e il cliente finale in modo da garantire un percorso più fluido. Chiaramente, in questo caso le tempistiche di sviluppo si dilatano, ma laddove le condizioni lo richiedono rappresenta il massimo in termini di coerenza tra tecnologia e applicazione. Il tutto per offrire un supporto a 360 gradi nei confronti del cliente”.
I LiDAR sono efficacemente utilizzati nelle applicazioni industriali.
SFIDE E OPPORTUNITÀ DALLO SPAZIO
I primi LiDAR sono stati sviluppati nel corso degli anni ’60, trovando ampio utilizzo nel settore aerospaziale. Un mondo che ancora oggi valorizza le capacità di questa tecnologia, con un plus da non sottovalutare: rispetto all’epoca della conquista dello spazio, durante la quale l’atmosfera oltre i 100 km di quota era appannaggio solo di Stati Uniti e Unione Sovietica, oggi la presenza di altre agenzie spaziali e la diffusione di vettori gestiti da privati ha letteralmente abbattuto i costi per il lancio dei satelliti.
Si può così passare dai classici satelliti per telecomunicazioni e rilevamenti geografici da centinaia o addirittura migliaia di kg ai cubesat, dispositivi di forma cubica (da qui il nome) più piccoli di una scatola da scarpe, grazie ai quali anche istituti scolastici, università, aziende e persino governi possono effettuare test ed esperimenti scientifici nello spazio.
“I LiDAR sono stati utilizzati per calcolare per la prima volta la distanza esatta tra la Terra e la Luna: grazie al posizionamento di uno specchio sulla superficie del nostro satellite, siamo stati in grado di effettuare una misurazione con una precisione di pochi centimetri”, conferma Diani. “Oggi la riduzione dei costi per il lancio dei satelliti ha spalancato la porta a nuove, interessanti possibilità, che il nostro paese non si sta lasciando sfuggire. Pensiamo ai numerosi distretti aerospaziali che, da soli, generano oltre 30 miliardi di fatturato ogni anno attraverso il lavoro di più di 40.000 addetti. Molti progetti includono l’utilizzo di tecnologie di imaging di vario tipo, con la criticità aggiuntiva di dover ridurre al minimo le possibilità di fallimento causate da problemi tecnici. Per questo motivo non tutti i dispositivi a catalogo sono adatti: la colpa è delle radiazioni cosmiche, che risultano schermate dalla nostra magnetosfera ma, una volta nello spazio, possono mettere fuori uso in breve tempo un componente elettronico se non presenta specifiche caratteristiche. A tal proposito nella nostra proposta è inclusa Teledyne E2V Space, una realtà specializzata nella progettazione, realizzazione e fornitura di sensori e componenti elettronici che resistono a questo tipo di sollecitazioni. Lo scopo di ciascun satellite stabilisce poi la tipologia di sensore da utilizzare. La mappatura del territorio richiederà strumentazione diversa rispetto all’analisi dei livelli di inquinamento o al controllo di siti sensibili; dunque, sarà necessario implementare varie tecnologie operative in bande di frequenza diverse, non di rado in versione customizzata. Qualunque sia la necessità, iMAGE S lavora in partnership con i propri clienti per consentire loro di giungere al risultato voluto”.
Anche negli ADAS dei veicoli e negli AGV sono impiegati i LiDAR.
SPAZIO, ULTIMA FRONTIERA…
La Space Economy rappresenta una delle frontiere più promettenti dell’economia del XXI secolo, un settore in rapida espansione che va ben oltre la tradizionale esplorazione. Questo nuovo paradigma economico abbraccia tutte le attività che creano valore attraverso l’esplorazione, la comprensione e l’utilizzo dello spazio.
Nel cuore della Space Economy sono presenti una serie di aree di sviluppo interconnesse. Il settore dei lanciatori spaziali, precedentemente dominato da agenzie governative, sta vivendo una rivoluzione grazie a compagnie private come SpaceX, Blue Origin e RocketLab, che hanno drasticamente ridotto i costi di accesso allo spazio attraverso tecnologie innovative come i razzi riutilizzabili. Questo ha aperto la strada a nuove opportunità commerciali e ha democratizzato l’accesso allo spazio.
Il mercato dei satelliti rappresenta un altro pilastro di questo fenomeno, fornendo servizi ormai essenziali quali l’osservazione terrestre, le telecomunicazioni, la navigazione GPS e il monitoraggio ambientale.
Milena Longoni, Paolo Longoni e Marco Diani, CEO e cofondatori di iMAGE S.
L’utilizzo delle risorse spaziali, noto come space mining, rappresenta una frontiera ancora più ambiziosa: la possibilità di estrarre minerali da asteroidi o dalla Luna potrebbe rivoluzionare l’industria mineraria terrestre e fornire materiali preziosi per le future missioni spaziali.
Le ripercussioni sulle applicazioni terrestri sono altrettanto straordinarie: materiali avanzati, nuovi sistemi propulsivi e telecomunicazioni ad alta velocità su grandi distanze sono solo alcune delle tecnologie che hanno contribuito all’evoluzione di molti settori industriali.
Le prospettive di crescita mostrano numeri notevoli, con stime che prevedono un valore di mercato di oltre mille miliardi di dollari entro il 2040. ©ÈUREKA!
La Space Economy rappresenta una delle frontiere più promettenti dell’economia del XXI secolo, un settore in rapida espansione che va ben oltre la tradizionale esplorazione.