Durante operazioni come la fresatura, l’impiego di fluidi lubrorefrigeranti, l’asportazione di materiale e le alte temperature contribuiscono a formare nebbie oleose e particolato che si possono disperdere nell’ambiente. Per evitarlo sono indispensabili sistemi di aspirazione come quelli prodotti da Losma fin dal 1974.
Accompagnati dall’Amministratore Unico di Losma, Letizia Invernizzi, siamo andati a scoprire in che modo una squadra di persone e tecnici dal know-how unico continua a fare innovazione per la salute di chi lavora in officina.
di Riccardo Oldani
Uno dei segni distintivi delle aziende che lavorano i metalli è l’odore che si percepisce appena si entra nel reparto macchine. Un misto di aromi ferrosi e minerali che fa parte della tradizione e, per certi versi, anche del fascino di questa attività. Ma questo marchio olfattivo è anche un avvertimento: nell’aria che qui si respira si annidano sostanze spesso pericolose per la salute, soprattutto se inalate in un periodo protratto di tempo. Parliamo, in particolare, di particelle metalliche e di goccioline di liquidi di processo disperse in quelle che vengono abitualmente chiamate “nebbie oleose”.
Letizia Invernizzi è l’Amministratore Unico di Losma, di cui ha assunto la guida nel maggio 2021. Negli ultimi due anni l’azienda ha costantemente accresciuto il fatturato e conta ora circa 130 dipendenti tra Italia, Germania, Regno Unito, Stati Uniti e India.
UNA NUOVA SENSIBILITÀ
Un tempo non si faceva caso a questo aspetto, ma da quando la sensibilità ambientale è cresciuta nella percezione pubblica, in molti Paesi sono state adottate norme sulla salubrità dei luoghi di lavoro. E così, anche nelle officine si sono diffusi sempre di più dispositivi che aspirano fumi, vapori e nebbie prodotti dai macchinari per la lavorazione dei metalli. Si tratta di aspiratori che possono essere singoli, cioè applicati a ogni tornio, fresatrice o pressa, oppure collegati a impianti centralizzati e destinati a trattare l’aria di tutto il sito produttivo. Esaminandoli più da vicino, si scoprirà che, in una buona percentuale di casi, il loro produttore è un’azienda italiana, la Losma di Curno, in provincia di Bergamo, uno dei principali player di questo settore molto particolare e strettamente collegato a quello delle macchine utensili.
Tecnici di Losma nel laboratorio dove i prodotti vengono testati in fase di progettazione e prima di essere inviati ai clienti. L’azienda produce sistemi di filtrazione per l’aria e per i liquidi impiegati nella lavorazione dei metalli.
UNA STORIA UNICA
Losma è un’impresa che, come tante altre del manifatturiero italiano, ha una storia unica, legata a un’intuizione geniale del suo fondatore, Giancarlo Losma, e costruita su una crescita costante, su successi esaltanti e anche su momenti di grande difficoltà. Per l’azienda di Curno il momento più drammatico è coinciso con la scomparsa, il 30 aprile 2021, del suo creatore, vittima del Covid-19 come troppi altri, purtroppo, nella Bergamasca. Un colpo durissimo, perché il geniale imprenditore non soltanto aveva avviato la sua azienda nel 1974, ma era stato uno tra i primi a capire quanto fosse importante creare un ambiente di lavoro salubre per chi lavora nelle imprese metalmeccaniche. Si era sempre battuto per affermare questo principio, non soltanto con i prodotti che decideva di lanciare sul mercato, ma anche attraverso un’intensa vita associativa e di relazioni. Nel tempo aveva assunto ruoli guida in UCIMU-Sistemi per produrre e in Federmacchine, e aveva partecipato attivamente alla vita di Cecimo, l’associazione europea dei produttori di macchine utensili e delle tecnologie collegate.
Il cosiddetto “acquario” dove si concentrano i circa 30 ingegneri e progettisti che lavorano all’Ufficio Tecnico e alla Ricerca e Sviluppo dell’azienda di Curno.
DRAMMA E RINASCITA
Di fronte alla perdita di una figura così fondamentale, e dopo un momento di comprensibile smarrimento, la Losma ha però saputo reagire con energia. Ha chiuso il 2021 con una crescita del fatturato del 28% sul 2020. Ma, soprattutto, sta confermando il suo dinamismo sul mercato anche nel 2022, indirizzato verso un ulteriore incremento del business del 27% rispetto al 2021. L’azienda trae la sua forza da tre ingredienti: la qualità dei prodotti, una compagine umana fatta di persone di valore e tecnicamente preparate, e l’energia discreta e silenziosa di Letizia Invernizzi, Amministratore Unico, per tanti anni a fianco di Giancarlo Losma nella vita e nell’azienda.
L’abbiamo incontrata, negli uffici di Curno, per parlare dei tanti progetti per il futuro, tra cui anche il totale rinnovamento della sede produttiva e degli uffici, già in parte avviato con la creazione di una nuova area per i parcheggi. “Se stiamo ottenendo questi risultati”, ci confida, “è merito soprattutto di Giancarlo, che mi ha sempre messa a parte di tutte le idee che aveva sull’azienda e sui nuovi prodotti da sviluppare. Mi ha insegnato tutto, e se non fosse stato così non sarei stata certo in grado di prendere il suo testimone”.
Questo sarà l’aspetto della sede dell'azienda, a Curno, dopo il rinnovamento delle strutture, già immaginato dal fondatore Giancarlo Losma e ora in procinto di essere avviato.
PIONIERI A LIVELLO INTERNAZIONALE
Quello che fa oggi Losma, cioè produrre sistemi per la filtrazione dell’aria e dei liquidi lubrorefrigeranti, è stata la mission aziendale fin dall’inizio. “Giancarlo è stato il pioniere del settore”, dice ancora Letizia Invernizzi. “Quando iniziò l’attività, al mondo non c’era praticamente nessuno a fare qualcosa di simile, tranne forse un concorrente in Regno Unito”. L’attività d’impresa è sempre stata accompagnata da una forte spinta di sensibilizzazione e di diffusione della cultura per un ambiente di lavoro sano, sintetizzata dal claim “Working clean, Breathing healthy”, lavorare pulito, respirare sano. Oggi il gruppo, oltre alla sede di Curno e agli uffici di Torino, ha filiali commerciali in Germania, Regno Unito e negli Stati Uniti, e un sito produttivo e di vendita in India, aperto nel 2010, dove vengono assemblati sistemi di aspirazione specifici per la realtà industriale di quel Paese. “Anche la spinta all’internazionalizzazione è stata un obiettivo costante di Giancarlo Losma”, ci dice Letizia Invernizzi. In totale, oggi il gruppo conta circa 130 persone in tutte le sue sedi, di cui una novantina in Italia.
Il cuore dell’impianto pilota del progetto europeo Green Factory, coordinato da Losma. Si notano a destra le tre unità di filtrazione Argos Pro e, a sinistra, i filtri a raggi UV-C con tecnologia UV Mod.
INNOVAZIONE CONTINUA
Un altro punto fisso nell’attività dell’azienda è l’innovazione continua, perseguita a partire dal contatto continuo con la clientela. “Nel nostro percorso verso l’innovazione”, spiega Letizia Invernizzi, “conta molto il contributo dei nostri commerciali, che frequentando costantemente le strutture produttive colgono i segnali di nuove esigenze o richieste e li riportano in azienda. Da queste segnalazioni parte una discussione e valutazione interna, supportata da analisi di mercato che servono a capire in quale misura una determinata innovazione possa trovare reale applicazione nelle imprese. Se le risposte sono positive si parte con la progettazione. Questo stesso percorso è applicato anche per il miglioramento dei prodotti esistenti, e vede sempre la stretta collaborazione tra Ufficio Tecnico e reparto di Ricerca e Sviluppo”.
Il pannello di controllo dell’impianto pilota, installato nella sede di MaEl, azienda di lavorazione dei metalli che partecipa al progetto Green Factory e ha sede a Presezzo, non lontano da Losma. I dati e le impostazioni della dashboard sono consultabili anche da remoto.
STRUMENTI TECNOLOGICI
Per esempio, un’innovazione recente che si è deciso di perseguire in Losma è l’attenzione verso i composti organici volatili, o VOC, costituiti da batteri, spore o altri microrganismi che possono trovare condizioni favorevoli al loro sviluppo nell’ambiente dell’officina. Per indagare sulle dinamiche di diffusione di questi organismi, oltre che del particolato e delle nebbie oleose, l’azienda si è dotata di attrezzature all’avanguardia per condurre test di fluidodinamica e di oleodinamica. Tra queste anche una galleria del vento. Tra i risultati più innovativi di questa attività spicca lo sviluppo del sistema UV Mod, che utilizza radiazioni UV-C per eliminare possibili microrganismi trasportati dall’aria, come batteri e anche virus. Una soluzione sviluppata a partire dal diffondersi della pandemia e ora disponibile come optional sugli aspiratori Galileo, tra i prodotti Losma più apprezzati dal mercato.
UN PROGETTO EUROPEO
Alla nuova tecnologia UV Mod si è affiancato di recente lo studio della filtrazione PCO, basata sull’ossidazione fotocatalitica. Il processo prevede l’impiego di filtri in biossido di titanio (TiO2), materiale noto per la sua azione battericida. Forzando l’aria attraverso questi filtri e al tempo stesso esponendola a radiazioni UV-A si ottiene un’azione efficace su virus e batteri e su altro particolato. Combinando il trattamento con raggi UV-C e la filtrazione PCO con un impianto centralizzato di filtrazione di nebbie oleose, vapori e fumi, Losma ha poi messo a punto un trattamento profondo e innovativo dell’aria nelle aziende di lavorazione dei metalli che è al centro di un importante progetto europeo di cui è capofila. Denominato Green Factory, ha ottenuto un cospicuo finanziamento nell’ambito del Programma LIFE, il principale strumento europeo di supporto alla ricerca in tema di ambiente e clima. “Ci siamo aggiudicati il bando battendo una concorrenza numerosissima e agguerita”, commenta con soddisfazione Letizia Invernizzi. Insieme a Losma fanno parte del progetto altre due imprese italiane, FAE Technology, specializzata in sensoristica ambientale, e MaEl, azienda che produce componenti metallici mediante tecnologie di stampaggio e di lavorazione dei metalli”.
Uno dei 12 sensori ambientali installati nell’impianto pilota per monitorare la qualità dell’aria. Sono sviluppati e prodotti da FAE Technology, altra azienda parte del progetto Green Factory.
IMPIANTO DEL FUTURO
Proprio nella sede di MaEl, non distante da quella di Losma, è stata completata, lo scorso luglio, l’installazione dell’impianto pilota della tecnologia Green Factory. Il progetto, la cui durata dovrebbe protrarsi fino a metà 2024, intende dimostrare con dati inoppugnabili l’efficacia di tutto il sistema nella purificazione dell’aria nelle aziende. “Non possiamo comunicare i dati”, dice Letizia Invernizzi, “perché il monitoraggio deve protrarsi per diversi mesi, ma le prime evidenze indicano risultati davvero molto interessanti”.
Così come davvero interessante è l’impianto pilota, che abbiamo potuto visitare e che si basa in modo esteso su tecnologie 4.0. Sensori ambientali sono distribuiti in tutto il sito produttivo, per portare i dati di qualità dell’aria a una centralina di controllo, da cui si controllano anche tutti i vari filtri meccanici, fotocatalitici e UV-C. Tutto è monitorabile e governabile a distanza, attraverso una dashboard che si può consultare dal web. Una soluzione avveniristica che, se i dati finali del progetto lo confermeranno, potrà portare in tutte le aziende metalmeccaniche il segreto per una lunga vita: respirare aria pura. ©TECN’È
Un dettaglio dei tubi di aspirazione e mandata dell’aria in cui si notano due filtri PCO, a ossidazione fotocatalitica, che trattano un’ultima volta l’aria già filtrata nelle unità Argos Pro e UV Mod prima di reimmetterla nell’azienda.