Fulvio Ferrero, CEO e presidente di NKE Automation dal 2020.
L’evoluzione di NKE Automation inizia dall’espansione strategica della base clienti, che le ha consentito di crescere significativamente, internazionalizzarsi e raddoppiare il volume degli ordini rispetto agli anni precedenti.
di Elisa Maranzana
Quando si parla di efficienza tecnica si intende la capacità di un’azienda di massimizzare la produzione di soluzioni o servizi con il minimo impiego di risorse, mantenendo o addirittura migliorando la qualità del prodotto finale. Questo concetto è particolarmente rilevante in settori come l’automotive, dove l’ottimizzazione dei processi produttivi è cruciale per mantenere elevata la competitività.
Ne sa qualcosa la piemontese NKE Automation - realtà di Alpignano, in provincia di Torino -, specializzata nella costruzione di tecnologie di alta qualità nell’ambito dell’industria dell’erogazione fluidi e dell’incollaggio cristalli, le cui soluzioni permettono di raggiungere un’efficienza tecnica fino al 99,6%. Un dato decisamente interessante, soprattutto se consideriamo che, solo fino a pochi anni fa, le linee di produzione vendute ai player dell’automotive raggiungevano al massimo un’efficienza compresa tra il 96% e il 98%. Grazie ai suoi standard produttivi elevati, NKE oggi è considerata un punto di riferimento nel settore, poiché in grado di fornire soluzioni avanzate che contribuiscono in modo significativo all’ottimizzazione dei processi e alla riduzione dei costi, senza mai compromettere qualità e innovazione.
NKE Automation è specializzata nella costruzione di sistemi di alta qualità per il riempimento di liquidi, a singolo fluido o per più prodotti, come in questa soluzione.
50 ANNI DI INNOVAZIONI
Con cinquant’anni di storia alle spalle, un giro d’affari di quasi 25 milioni di euro e 75 persone nell’organico (che, includendo le sue filiali brasiliane NKE Brazil Ltda ed Engemo, raggiunge i 30 milioni di euro e 100 dipendenti), NKE Automation nel 2017 è entrata a far parte del gruppo tedesco SAT. La sua missione, tuttavia, è rimasta invariata e, oggi come ieri, continua a offrire al mercato automotive soluzioni che soddisfano ogni esigenza applicativa, frutto di un perfetto equilibrio tra esperienza e creatività.
“Il nostro lavoro”, spiega Fulvio Ferrero, CEO e presidente dell’azienda dal 2022, “si concentra sulla progettazione e realizzazione di soluzioni integrate che spaziano dalle linee automatiche per l’incollaggio dei cristalli, come parabrezza, lunotti e tetti, alle linee automatiche e manuali per il riempimento dei fluidi, quindi olio motore, olio freni, antigelo, lavacristalli e carburante. A queste tecnologie si affiancano soluzioni per la marcatura laser del numero del telaio delle vetture. Negli ultimi anni, inoltre, ci siamo affacciati anche al settore delle batterie, sviluppando applicazioni per l’incollaggio delle cover delle celle e il gap filler. Questo ci ha consentito di ampliare ulteriormente la nostra offerta, rispondendo alle sfide di un mercato in continua evoluzione”. Ogni soluzione NKE nasce da un attento lavoro di progettazione interna ed è sviluppata per adattarsi con precisione alle esigenze di ciascun cliente, garantendo così un elevato grado di personalizzazione.
Sistema NKE Automation per l’incollaggio di cristalli. Le soluzioni sviluppate dall’azienda di Alpignano raggiungono un’efficienza tecnica del 99,6%.
DA UNO A TANTI CLIENTI
Stellantis, BMW, Volvo, Ferrari, Lamborghini, Piaggio, Iveco e Gruppo Volkswagen sono solo alcuni dei prestigiosi nomi dell’automotive che NKE annovera oggi tra i suoi clienti. Ma non è sempre stato così. “Fino a non molto tempo fa, la nostra realtà aveva un’impostazione completamente diversa, con oltre il 70% del suo giro d’affari proveniente da un singolo cliente, la ex FCA”, ha raccontato Ferrero. “Consapevoli che quella situazione non sarebbe potuta durare a lungo, abbiamo avviato un processo di ristrutturazione, partendo da un’espansione strategica della base clienti. Questa trasformazione ci ha permesso non solo di continuare a esistere, ma anche di crescere significativamente”.
Una crescita solida, costante e significativa, quella vissuta da NKE, confermata dalla previsione di chiusura dell’anno in corso che vede una order acquisition stimata intorno ai 30 milioni di euro, raddoppiando così il volume degli anni precedenti, che si attestava mediamente tra i 14 e i 16 milioni di euro.
Di fronte a una crescita così esponenziale, anche la struttura di NKE si è dovuta evolvere e a confermarlo è lo stesso Ferrero. “Negli ultimi quattro anni abbiamo lavorato intensamente per rafforzare la nostra organizzazione”, ha spiegato, “inserendo nuove figure nell’area del project management e potenziando settori chiave come la gestione della supply chain, l’ufficio tecnico e l’area service post-vendita. Tutto ciò, però, ha richiesto uno sforzo notevole, dovuto in gran parte alla difficoltà nel trovare professionisti altamente qualificati”.
Impianto NKE per l’incollaggio di tettucci. Stellantis, BMW, Volvo, Ferrari, Lamborghini, Piaggio, Iveco e Gruppo Volkswagen sono alcuni dei prestigiosi clienti.
LA SFIDA DELLE COMPETENZE
La difficoltà a reperire personale tecnico qualificato è un tema di grande attualità, che affligge la gran parte delle imprese del manifatturiero, non solo a livello di Paese, ma anche su scala globale, limitandole fortemente nei loro percorsi di crescita.
“Si tratta di un problema che fatichiamo a risolvere, tanto che dobbiamo mettere in conto anche di non poter rispondere a richieste di offerte a causa della carenza di personale”, lamenta Ferrero. “Questo nonostante le condizioni di lavoro che offriamo siano oggettivamente buone. Siamo in contatto con gli istituti tecnici della nostra zona e ci affidiamo alle agenzie per il lavoro, ma nonostante questi sforzi resta molto difficile inserire nuove persone in officina, così come progettisti nel nostro ufficio tecnico”.
Quali soluzioni quindi? Secondo Ferrero l’unica strada percorribile è far conoscere l’azienda e le condizioni di lavoro offerte. Un ecosistema di valori e vantaggi che include non solo compensi adeguati e condizioni molto buone, ma anche benefit che esulano dalla semplice attività lavorativa.
Un altro impianto NKE in fase di test. L’azienda prevede di chiudere l’anno in corso con ordini per 30 milioni di euro, il doppio degli anni precedenti.
PRONTI PER IL FUTURO
La situazione del mercato automotive è piuttosto critica, e anche Ferrero lo conferma: “È chiaro che quello che abbiamo davanti è un momento di grande difficoltà per i grandi player dell’automotive”, ci ha detto. “Sono stati fatti ingenti investimenti nell’elettrico, ma questo segmento ha subito una forte frenata, ammesso che si sia mai potuto davvero parlare di un decollo iniziale. Secondo noi l’unica strategia sensata al momento è collaborare con il maggior numero possibile di costruttori, così da mantenere costante il nostro business. Oltre a questo, sarà fondamentale monitorare alcune tendenze emergenti, come il retooling e il revamping delle macchine e delle linee produttive, un fenomeno dovuto alla tendenza di produttori di automobili a riutilizzare macchinari esistenti per far fronte ai bassi volumi di produzione. Noi, come costruttori di tecnologia, dobbiamo imparare a essere flessibili e pronti a lavorare in questa direzione, migliorando il nostro servizio e studiando soluzioni tecniche per il riutilizzo dei macchinari esistenti, per esempio attraverso contratti di assistenza per attrezzature obsolete o per l’offerta di ricambi”. ©TECN’È
Veduta del sito produttivo di Alpignano (TO). La produzione potrebbe essere ancora più sostenuta se l’azienda non soffrisse, come tante altre nel manifatturiero italiano, di una carenza di personale tecnico qualificato.