Le più recenti collaborazioni tra aziende dimostrano che tra macchine utensili e robot le distanze si stanno sempre più accorciando.
Che cosa hanno a che fare le macchine utensili con Google? Thomas Bauernhansl, direttore dell’Istituto Fraunhofer per la tecnica di produzione e l’automazione (IPA) e dell’Istituto di Produzione e Gestione Industriale (IFF) di Stoccarda, vede nell’acquisto di 8 grandi produttori di robot un segnale evidente di come l’azienda statunitense si sia scelta l’“Internet delle cose” come campo di attività futuro.
di Eleonora Dolce
Può anche accadere che a breve un robot con sistema operativo Google inserirà i pezzi nella macchina utensile e comunicherà con tutti noi. Il professor Thomas Bauernhansl, direttore dell’Istituto Fraunhofer per la tecnica di produzione e l’automazione (IPA) e dell’Istituto di Produzione e Gestione Industriale (IFF) di Stoccarda, si è espresso in merito a questa e ad altre domande riguardanti l’automazione nella costruzione di macchine utensili, durante la fase di preparazione della scorsa AMB, la fiera internazionale per la lavorazione dei metalli, che si è svolta a Stoccarda dal 16 al 20 settembre. Riteniamo più che mai utile riportare ai lettori le riflessioni di Bauernhansl.
D. Le più recenti collaborazioni tra aziende dimostrano che tra macchine utensili e robot le distanze si stanno sempre più accorciando. Il robot finirà per sostituire l’operaio o addirittura l’intera macchina utensile?
R. Di fatto l’essere umano interverrà sempre meno nei processi futuri, mentre avrà un ruolo maggiore nella creazione delle condizioni quadro. Gli operai utilizzano in prima linea robot (in struttura leggera) che collaborano tra loro e che fanno al suo posto, ad esempio, i lavori più pesanti, compiendo operazioni di sollevamento configurabili via Internet, tramite la cosiddetta Industria 4.0. Esistono App che aiutano le macchine ad adattarsi alle esigenze dei singoli lavoratori. Insomma, il lavoratore può rimanere attivo e produttivo fino in età avanzata, poiché è supportato ergonomicamente ed è meno soggetto, o addirittura non lo è più, a incidenti o logoramento fisico e psichico. Ma anche Google fa la sua parte. L’azienda ha acquistato otto aziende di robotica. Il modello societario di Google in rapporto alla robotica è quello del cosiddetto “Internet delle cose”. A breve, circa 50 miliardi di oggetti saranno collegati tra loro in Internet, un numero molto più elevato rispetto a quello delle persone che abbiano mai comunicato tra loro sui social network. Nascerà un sistema operativo di Google che funzionerà su tutti i robot e che metterà gli utenti nella condizione di utilizzare i servizi software di Google e di altri produttori, per poter dare delle capacità al robot.
Thomas Bauernhansl, direttore dell’Istituto Fraunhofer per la tecnica di produzione e l’automazione (IPA) e dell’Istituto di Produzione e Gestione Industriale (IFF) di Stoccarda.
D. Quali sono le altre tendenze sostanziali dell’automazione in merito alle macchine utensili? E che cosa è scaturito dalla recente AMB di Stoccarda?
R. All’AMB è proseguita la tendenza in atto nella costruzione di macchine utensili, ovvero il perseguimento di una maggiore efficienza ed elevata produttività. Naturalmente, ciò è strettamente collegato all’automazione delle macchine utensili ad asportazione di truciolo. Le soluzioni offerte dalla cosiddetta Industria 4.0 consentono di supportare, in termini di software e di informazioni, l’integrazione meccanica di altre tecniche di lavorazione sulle macchine utensili ad asportazione di truciolo. L’esempio migliore a tale proposito è l’integrazione di processi produttivi generativi, sotto forma di macchine ibride che consentono di richiedere il materiale e di lavorarlo successivamente, asportando il truciolo, a costi vantaggiosi, ottenendo le forme e i bordi desiderati in un’unica macchina.
D. Quali altre opportunità per l’automazione offre l’interconnessione di tutti i componenti coinvolti nel processo produttivo?
R. Innanzitutto, l’interconnessione offre la possibilità di mantenere o potenziare la produzione industriale proprio in Germania. Finora i settori delle macchine (utensili) e delle automobili erano dominati dalla nostra industria. Ma per poter resistere nella concorrenza globale, in futuro avremo bisogno di prodotti efficienti da un punto di vista energetico e ambientale, nonché di una produzione di massa, ma allo stesso tempo personalizzata. Solo i cosiddetti sistemi ciber-fisici, ovvero i CPS, riescono in questa impresa, cioè offrono macchine, utensili, pezzi od ordinativi intelligenti. In altre parole, possono comunicare tra di loro e con gli esseri umani. Tra loro troviamo, ad esempio, i robot, i sensori e le banche dati di vecchi sistemi che riconoscono i dati fisici dei vari processi di produzione, logistica, progettazione, coordinamento e gestione. Essi sono collegati tra loro all’interno di reti digitali e utilizzano i dati e i servizi disponibili a livello globale. L’Industria 4.0 offre un enorme potenziale di risparmio dei costi in quasi tutti i settori. Essa può ridurre, ad esempio, i costi relativi a giacenze del 30-40%, poiché consente, sulla base di informazioni in tempo reale, di minimizzare le scorte di sicurezza e soprattutto di gestire meglio i quantitativi degli ordini nella catena di approvvigionamento, riducendo notevolmente i costi di gestione del magazzino. Ma la produttività aumenta soprattutto nella pianificazione e nella gestione, mentre cala l’indice di errore. Molte aziende applicano già l’Industria 4.0 e confermano un aumento di produttività fino al 50%, a seconda della complessità di produzione.
Per poter resistere nella concorrenza globale, in futuro avremo bisogno di prodotti efficienti da un punto di vista energetico e ambientale, nonché di una produzione di massa, ma allo stesso tempo personalizzata.