In uno stabilimento MEWA i panni tecnici sono sottoposti a uno speciale ciclo di trattamenti.
La storia di MEWA è strettamente correlata alla sostenibilità ambientale e dimostra come da un’idea geniale, quella del suo fondatore Hermann Gebauer, si sia potuto dar vita a un servizio di Full-Service per le imprese di ogni parte d’Europa che oggi si avvalgono dell’assistenza MEWA nella fornitura di abbigliamento professionale e protettivo e dei servizi offerti dalla società per la pulitura dei macchinari.
di Luigi Ortese
Chi ha seguito la storia di MEWA (www.mewa.it) non ha potuto non fare una considerazione: qualcuno, all’epoca della sua costituzione, era il 1908, ha avuto un’idea geniale e ha saputo realizzarla con successo. Mentre un tempo, per pulire i macchinari, venivano utilizzati per lo più stracci qualunque, il fondatore, Hermann Gebauer, ebbe un’intuizione: realizzare un panno adatto per la pulizia delle macchine che possedesse caratteristiche tecniche migliori. Un panno che potesse essere lavato dopo l’uso e riutilizzato più volte. L’idea, visionaria per l’epoca, è arrivata al momento giusto: ben presto vennero acquisiti i primi clienti e venne spianata la strada per nuovi mercati.
MEWA ottiene un livello di pulizia molto elevato, utilizzando detersivi e additivi biodegradabili. Dopo il lavaggio i panni vengono deumidificati a pressione e ne derivano grosse “torte di panni”.
DAGLI ESORDI ALLA GRANDE AZIENDA
Nasceva dunque nel 1908 MEWA, mentre in Germania fioriva l’economia, la produzione viveva una fase di espansione e l’ingegneria consentiva sempre nuove invenzioni. Soprattutto nella chimica, nell’elettrotecnica e nel settore delle auto il paese era all’avanguardia, ma per quanto ruotava intorno alla pulizia e alla manutenzione delle macchine era ancora agli albori. Per pulirle si usava ciò che si trovava a portata di mano, per lo più stracci in tessuto scadente che venivano smaltiti dopo un solo uso. Hermann Gebauer, imprenditore della città di Ostritz-Altstadt, in Sassonia, ebbe allora l’idea: i panni tecnici non dovevano essere gettati via in un barile, dopo l’uso, ma potevano essere lavati e riutilizzati. Nacque così la prima fabbrica di Full-Service per “tessere, lavare, sostituire”, la Mechanische Weberei Altstadt, in breve MEWA.
Lo stesso spirito pionieristico che aveva portato al successo del panno riutilizzabile, tornò alla ribalta alla fine degli anni Sessanta. Un’altra idea di business iniziò a maturare con il “Pacchetto servizi abbigliamento da lavoro”. A quei tempi ci si proteggeva un po’ come capitava e non si parlava ancora di standard unitari per l’abbigliamento protettivo. Situazione che iniziò a mutare solo negli anni Novanta del secolo scorso. Vennero individuati nuovi target e venne forzato lo sviluppo di linee di abbigliamento protettivo altamente specializzate. Nuovi tessuti e fibre che convincono per funzionalità, comfort e design, hanno permesso di proporre soluzioni adatte ai diversi settori. Fornitore leader nella gestione dei prodotti tessili, MEWA, grazie proprio alla sua storia, è stata insignita del noto riconoscimento “Marchio del secolo”.
UNA CRESCITA SOSTENIBILE
Un fatturato di ben oltre mezzo miliardo di euro, sedi in 13 paesi europei e 174.600 clienti in 21 paesi, pongono oggi MEWA tra i leader di settore. Grande importanza è sempre stata riservata ai processi produttivi ecologici adottati, una cura particolare per i materiali, le materie prime e le risorse che hanno determinato – e continuano a determinare – una crescita costante e sana. Nella struttura a conduzione familiare dell’impresa, ormai giunta alla terza generazione, si percepiscono i valori che contraddistinguono MEWA, il cui nome è da oltre un secolo sinonimo di tradizione e servizi ed è quindi in grado di porre parametri di valore capaci di sopravvivere nel tempo. A muovere le decisioni del management sono gli investimenti lungimiranti, non gli obiettivi di rendita a breve termine, e gli utili vengono continuamente reinvestiti.
A livello internazionale, MEWA dispone di un organico di oltre 4.900 dipendenti, con un trend in crescita. Il grande merito attribuito al personale è attestato da un’adeguata retribuzione, “sensibilmente superiore a quella stabilita dai contratti”, sottolinea Klaus Jürgen Gerdum, membro del consiglio di amministrazione del Gruppo MEWA e anche presidente dell’Associazione Wirtschaftsverbandes Textil Service, Wirtex e.V. Non solo, chi lavora in MEWA risulta sicuro per un altro buon motivo: le misure di adeguamento alle normative di salute e sicurezza sul lavoro sono costantemente tenute sotto controllo e migliorate. In tale contesto rientra anche la realizzazione di posti di lavoro estremamente ergonomici, quali, per esempio, le postazioni di cucitura, in cui il lavoratore sta in piedi: per scongiurare il rischio di mal di schiena. Grazie a un progetto di ricerca MEWA ha studiato posti di lavoro regolabili in altezza, dove il personale addetto alla cucitura si può muovere liberamente, risultato che ha permesso di ricevere l’“European Good Practise Award” dall’Agenzia Europea per la protezione sul lavoro.
I panni vengono separati, sottoposti a controlli qualitativi, caricati in appositi contenitori e riconsegnati al cliente.
PRODOTTI TESSILI IN FULL-SERVICE
L’attività di MEWA Italia, che opera nel nostro Paese fin dal 1987, è dunque la gestione di prodotti tessili. Da trent’anni la filiale italiana di Turbigo, in provincia di Milano, fornisce i propri prodotti tessili a un numero sempre maggiore di aziende dei più svariati settori. Abbigliamento da lavoro e di protezione, zerbini, tappeti assorbiolio e lavapezzi. Completano l’offerta una serie di dispositivi di protezione individuale a marchio “World Wide Work by MEWA”, che si possono ordinare a catalogo.
Per i 19.400 clienti dei settori industria, commercio e artigianato, il sistema MEWA è un’alternativa economica e professionale all’acquisto dei prodotti tessili che vengono preparati, consegnati, ritirati, puliti, stirati, mantenuti in buono stato e sostituiti in caso siano logorati. 276 dipendenti lavorano oggi per MEWA Italia che, nel 2015, ha realizzato un fatturato di 38,7 milioni di euro. “I clienti apprezzano la qualità del servizio e dei nostri prodotti”, chiarisce Velko Winters, Amministratore Delegato di MEWA Italia. Officine, industrie per la lavorazione dei metalli, tipografie o negozi di generi alimentari: tutte si affidano indistintamente a MEWA. “Il servizio riveste per le aziende una grande importanza”, evidenzia Winters. “Le aziende si concentrano sul proprio core business, e la pulizia dei panni piuttosto che dell’abbigliamento da lavoro non rientra nelle loro mansioni”.
“Le imprese moderne hanno un concetto di Corporate Design evoluto, che impone ai dipendenti di indossare capi di abbigliamento decorosi e curati. Molti richiedono una consulenza professionale per la fornitura di abbigliamento da lavoro e protettivo e si affidano a fornitori esterni in grado di offrire un Full-Service basato su competenza e affidabilità. La consegna e il ritiro puntuali, così come la tempestiva sostituzione dei capi che lo necessitano, costituiscono una premessa fondamentale”, aggiunge Winters. L’abbigliamento non deve però essere solo pulito esternamente, ma deve essere anche igienico. MEWA opera dunque secondo il sistema RABC, Risk Analysis and Biocontamination-Control-System, e la relativa norma europea 14065.
MEWA Italia tratta circa 120.000 capi di abbigliamento al mese. Perché non si crei confusione e ciascuno possa ritrovare la propria giacca, i propri pantaloni, piuttosto che la salopette o il gilet, ciascun capo è provvisto di un codice a barre. Con questo sistema di identificazione computerizzato, è possibile seguire l’iter di ogni capo da una fornitura all’altra. In qualsiasi momento, è possibile verificare se si trova nella fase di lavaggio o di cucitura, se è stato sostituito o se è in fase di preparazione per la spedizione. Su richiesta i capi di abbigliamento vengono personalizzati con il nome del dipendente, quello dell’azienda e/o con il relativo logo.
Anche per l’abbigliamento da lavoro, gli autisti consegnano i capi puliti a scadenze regolari, ritirano quelli sporchi e li portano in uno stabilimento MEWA per gli appositi trattamenti.
UN’ESPERIENZA ULTRACENTENARIA
Anche nel settore dei panni tecnici le aziende clienti si affidano ai vantaggi del sistema MEWA. Perché in un tipo di economia che prevede prodotti consegnati sempre più just in time, l’elevata qualità dei prodotti e l’assoluta affidabilità dei fornitori costituiscono condizioni indispensabili. “L’esperienza MEWA nel settore dei panni tecnici risale al 1908. Abbiamo non solo i migliori panni, ma anche le migliori macchine per lavorarli, oltre a un team di collaboratori altamente qualificato e motivato. Su questo non siamo secondi a nessuno!”, sottolinea Winters.
Per i 7.900.000 panni e i 1.400 zerbini che vengono lavati ogni mese esistono due impianti di lavaggio speciali. Anche qui la qualità gioca un ruolo rilevante: MEWA è infatti certificata secondo le norme EN 9001 ed indagini periodiche condotte tra i clienti consentono di realizzare velocemente i loro desideri.
MEWA si sente però responsabile non solo della qualità, ma anche dell’ambiente. Un modo consapevole di trattare l’acqua, l’aria e l’energia rappresenta uno dei principi fondamentali della filosofia aziendale. Vengono adottati moderni impianti di lavaggio che comportano, rispetto ad altri convenzionali, una riduzione fino all’85% dell’impatto ambientale. Un sistema computerizzato di controllo e dosaggio comporta un risparmio d’acqua, energia e detergenti. MEWA ha inoltre messo a punto un sistema speciale di riutilizzo delle acque di lavaggio: la tecnica a cascata. L’acqua risultante dalle lavorazioni, ancora utilizzabile, viene depurata e riutilizzata nei processi di lavaggio. Grazie a questo riciclo viene risparmiato fino al 50% di acqua fresca. L’acqua di scarico viene infine purificata con un procedimento di tipo fisico, chimico e biologico, che consente di ottenere un grado di purezza del 99,8%.
I capi puliti vengono trasportati verso i successivi trattamenti, asciugati e stirati a vapore, controllati, se danneggiati mandati in sartoria o sostituiti, e, infine confezionati per la consegna al cliente.