Chi si rivolge al medicale deve tenere conto dei rigidi standard che lo regolano e il discorso vale sia per i produttori di dispositivi medici e chirurgici sia per tutto l’ecosistema che gravita intorno al comparto.
Finding a better way: è il principio che guida il Gruppo Rösler nell’ambito della finitura superficiale, che deve al comparto medicale – ambito in cui i trattamenti superficiali giocano un ruolo determinante – una cospicua parte del proprio indotto.
di Sofia Cairo
Le tecnologie usate in ambito medicale ci accompagnano in ogni momento della vita, fin da prima della nostra nascita. Si tratta di soluzioni sempre più personalizzabili e innovative, grazie agli importanti investimenti destinati ogni anno a ricerca e innovazione in questo campo. Solo in Italia il settore dei dispositivi medici genera un mercato che vale 16,5 miliardi di euro tra export e mercato interno e conta 3.957 aziende, che occupano 76.400 dipendenti (Fonte: Confindustria).
Chi si rivolge a questo comparto, com’è noto, deve tenere conto dei rigidi standard che lo regolano, e il discorso vale sia per i produttori di dispositivi medici e chirurgici sia per tutto l’ecosistema che gravita intorno al comparto.
Un’interessante testimonianza a questo proposito arriva dal Gruppo Rösler, dinamica realtà a conduzione familiare, specializzata nel campo della finitura superficiale, che deve proprio al comparto medicale una cospicua parte del suo indotto. “Rösler”, ci spiega Marco Colombo, customer care dell’azienda, “è l’unico fornitore al mondo di trattamenti superficiali in grado di offrire la finitura di massa, la granigliatura, il trattamento delle acque reflue e i materiali di consumo, interamente sviluppati e prodotti al proprio interno”.
Con 1.820 dipendenti in tutto il mondo, di cui 1.170 in Germania, il Gruppo vanta una rete di distribuzione costituita da 15 filiali, tra cui quella italiana – filiale produttiva di Concorezzo, in provincia di Monza e Brianza, e oltre 60 rappresentanti a livello mondiale.
Il settore medicale copre circa il 10% del fatturato di Rösler.
CARATTERISTICHE IMPRESCINDIBILI
“Quando parliamo di visite ambulatoriali e, ancor di più, di operazioni chirurgiche complesse”, ci racconta Colombo, “dobbiamo tenere presente che qualsiasi tipo di difetto o malfunzionamento dei materiali impiegati può avere conseguenze pericolose – in alcuni casi anche fatali – sia per i pazienti che per il personale medico. E lo stesso accade se la finitura superficiale non è idonea. Gli strumenti medicali non devono macchiarsi, né corrodersi e devono durare nel tempo. Senza contare che la maggior parte di essi necessita di una superficie estremamente liscia per facilitare pulizia e sterilizzazione”.
A queste peculiarità va ad aggiungersi quella legata all’aspetto estetico-funzionale: la gran parte degli strumenti usati in ambito medico chirurgico deve avere una finitura satinata e antiriflesso, senza però andare a compromettere la propria biocompatibilità. La finitura antiriflesso, in particolar modo, viene utilizzata per evitare distrazioni visive durante gli interventi chirurgici.
Qualsiasi tipo di difetto o malfunzionamento dei materiali impiegati in ambito medicale può avere conseguenze pericolose – in alcuni casi anche fatali – sia per i pazienti che per il personale medico.
SFIDA TECNOLOGICA
Di fronte a standard così rigidi e categorici è auspicabile che i produttori di strumenti medicali e i fornitori di sistemi di trattamento superficiale lavorino a stretto contatto, così da scongiurare possibili rischi sia in fase di sviluppo che di prototipazione. Pensiamo per esempio alle protesi per ossa, agli impianti o agli strumenti medicali. Queste soluzioni in genere vengono prodotte attraverso processi di lavorazione generativa o per eliminazione, fucinatura, spruzzatura, sinterizzazione e colatura. Dopo di che, la superficie di tali semilavorati deve essere levigata, lisciata e lucidata, senza però che vada a perdere requisiti geometrici e funzionalità peculiari. Così, una volta individuato il materiale più idoneo a ciascun utilizzo, deve essere definito il processo di finitura superficiale più adeguato.
“Questa per noi è la sfida tecnologica più grande”, confessa Marco Colombo. “Da oltre 80 anni il Gruppo Rösler opera nel settore dei trattamenti superficiali e mette a disposizione dei clienti un’ampia gamma di impianti di finitura di massa e granigliatura, prodotti di consumo e servizi. Il settore medicale copre circa il 10% del nostro fatturato e i tecnici Rösler sono in grado di progettare tutti gli impianti e le linee di produzione necessarie a ciascun processo, supportando i clienti a 360°, dalla pianificazione alla messa in funzione e per tutta la durata utile dei macchinari”.
Produttori di strumenti medicali e fornitori di sistemi per i trattamenti superficiali dovrebbero lavorare a stretto contatto, così da scongiurare possibili rischi sia in fase di sviluppo che di prototipazione.
LA TECNICA DI FINITURA MIGLIORE
Ma, se parliamo di strumenti medicali, qual è la tecnica di finitura superficiale migliore? “In genere, ci risponde Colombo, “si tratta di una combinazione di finitura di massa e granigliatura ed è proprio il fornitore esperto a offrire il proprio supporto nel determinare il processo o la serie di processi più idonei per ogni specifico componente”.
Quando parla di finitura di massa, Colombo si riferisce a quel processo che permette di trattare i pezzi attraverso una pressione tra tali componenti e degli abrasivi specifici, così da andare a creare una frizione costante. Questa frizione meccanica che si crea consente agli impianti impiegati di levigare e lisciare i pezzi trattati. La gamma di macchinari per la finitura di massa Rösler va dal semplice vibratore circolare fino al Surf-Finisher completamente automatizzato, con dotazione robotizzata.
Diverso è invece il caso del processo di granigliatura, dove piccoli granuli di materiale metallico o minerale vengono proiettati sui componenti a una velocità di 60-250 m/s, così da determinare, proprio tramite il loro impatto, il grado di pulizia o pallinatura desiderati. In ambito medicale vengono impiegati principalmente impianti di granigliatura ad aria.
“Queste due tecniche possono essere combinate”, aggiunge Colombo. “La granigliatura può per esempio essere utilizzata in fase di pulitura o pallinatura preliminare, ed essere poi seguita da un processo di finitura di massa per la lisciatura e la lucidatura delle superfici. In altri casi – per esempio quello di strumenti come pinzette, forbici e bisturi – avviene prima la lucidatura tramite processi di finitura di massa e poi la granigliatura per ottenere una superficie opaca e antiriflesso. ©TECN’È
La tecnica di finitura superficiale migliore è una combinazione di finitura di massa e granigliatura: il fornitore esperto è quello che offre il proprio supporto nel determinare il processo o la serie di processi più idonei per ogni specifico componente.