In un clima di estrema fiducia, apre i battenti il 17 marzo il Salone della nautica Seatec Compotec a Marina di Carrara. Sono i numeri a confermare il momento positivo che il comparto sta vivendo e la fiera potrà confermare sul campo quanto di seguito scritto.
Dopo un ciclo di cinque anni di crescita consecutiva a doppia cifra, nonostante la contingenza imposta dal Covid-19, il comparto nautico e? riuscito a mantenersi sostanzialmente stabile, pur con tutte le complessità e le incertezze determinate dalla pandemia.
Le attività diportistiche sono uscite premiate dalle necessità di distanziamento sociale e la nautica vive in questi tempi un periodo di forte interesse e attrattiva. Tutti i principali indicatori portano a guardare all’industria nautica con ottimismo: infatti i primi numeri del 2021, ancora in elaborazione, indicano una possibile crescita del fatturato globale di settore verso la soglia dei 6 miliardi di euro, simile ai livelli massimi raggiunti nel biennio 2007/2008.
Il contributo del settore della nautica al PIL nazionale nel 2020 e? stato di 4 miliardi di euro. Il contributo in rapporto al PIL nel 2020 e? aumentato passando dal 2,22‰ del 2019 al 2,37‰, a testimonianza di una maggiore tenuta del settore rispetto all’economia nazionale.
La stima di crescita del fatturato globale dell’industria italiana della nautica indica per l’anno solare 2021 un valore di +23,8%, con un range di variazione del ±5% che determina un fatturato complessivo compreso fra 5,5 e 6,0 miliardi di euro.
Appaiono determinanti vari fattori, fra cui la crescita molto significativa dell’export della cantieristica, che nel periodo 3° trimestre 2020-2° trimestre 2021 ha raggiunto il massimo valore storico di 3 miliardi di euro, i portafogli ordini dei cantieri italiani di superyacht, che per molti operatori coprono il prossimo triennio, e l’ottima performance del comparto della componentistica e dell’accessoristica nautica.
Gli addetti complessivi, cioè i dipendenti più gli addetti equivalenti, sono saliti a oltre 24.000 (dai 23.500 del 2019) rafforzando ulteriormente il trend occupazionale positivo (+2,4% rispetto al precedente anno) che ha caratterizzato trasversalmente tutti i comparti del settore con la sola eccezione del refitting, riparazione e rimessaggio.
Più della meta? degli addetti del settore, 12.900 addetti (in crescita del +5,7%), è impiegato nella costruzione di nuove unita?; i rimanenti, 6.900 sono impiegati nel comparto della componentistica e accessoristica (+0,4%); 3.400 sono impiegati nel settore refitting, riparazione e rimessaggio (-4,7%); 800 nel comparto dei motori (+1,3%).
L’internazionalizzazione del settore è evidenziata dalla quota del 76,1% della produzione nazionale destinata all’export, per un ammontare pari a 3 miliardi di euro, ed e? risultata in diminuzione del -1,16% rispetto al 2019; la produzione nazionale indirizzata sul mercato italiano (pari al 23,9%) e? stata invece di 930 milioni di euro, in diminuzione del -4,2%.
L’Italia è il primo paese al mondo per produzione di superyacht (superiori a 24 metri) con 15.000 metri commissionati, pari a 407 yacht. La seconda è l’Olanda con 4.500 metri e 74 yacht, terza è la Turchia con 3.500 metri e 76 yacht. Tra i paesi europei l’Italia è al primo posto per valore della produzione complessiva di nautica da diporto con il 23,6%, seguita da Germania con il 18,9% e dalla Francia con il 13,1%.
È anche prima per valore aggiunto, rappresentando il 20%, seguita dalla Francia con il 18,7% e dalla Gran Bretagna con il 16,1%. È sempre prima per valore dell’export con il 23,6%, seguita da Germania con il 18,9% e dalla Francia con il 13,7%.
Il comparto dei componenti e degli accessori nautici, costituito prevalentemente da imprese di dimensioni medio-piccole, riveste un ruolo fondamentale nell’ambito dell’industria nautica, essendo caratterizzato da un alto livello qualitativo, tecnologico e, laddove è richiesto, anche estetico.
Il comparto è composto da due macrosettori: quello della componentistica, rappresentato dalle parti integranti ed essenziali, senza le quali la costruzione dell’imbarcazione non sarebbe possibile, e quello dell’accessoristica, non necessariamente essenziali, ma comunque parte dell’allestimento dell’unita?.
La produzione nazionale di componenti e accessori ha un valore di 860 milioni, mentre l’import di componenti e accessori destinato alla costruzione nazionale (costituito prevalentemente da motori) è pari a 340 milioni. Il totale del comparto componenti e accessori rappresenta un valore di 1,2 miliardi (Fonte: La Nautica in Cifre, www.lanauticaincifre.it, a cura di Fondazione Edison, fondazioneedison.it, e Confindustria Nautica con il patrocinio del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti).