Quali sono le nuove corsie delle esportazioni italiane e quali i Paesi di destinazione delle nostre tecnologie? I dati elaborati dall’ufficio studi ANIMA Confindustria Meccanica Varia (www.anima.it) offrono indicazioni importanti per analizzare la fenomenologia dell’export della meccanica italiana.
Rispetto al primo semestre 2016, gli scambi commerciali sono aumentati del +3,6% per una cifra complessiva pari a 14 miliardi di euro circa. Tra i primi dieci Paesi, che hanno richiesto in misura maggiore le tecnologie italiane, in prima posizione si trovano gli Stati Uniti che nel 2017 hanno fatto registrare un incremento (+22%) rispetto all’anno precedente, fino a raggiungere 1,4 miliardi di euro. Turbine a gas (+37,5%) e macchine per il sollevamento e la movimentazione (+148,2%) sono le due merceologie più attraenti per la bandiera a stelle e strisce.
Si confermano partner storici dell’Italia la Germania, al secondo posto, e la Francia, al terzo. Secondo un andamento stabile, i due Paesi europei hanno importato l’italianità rispettivamente per 1,3 miliardi di euro e 1,2 miliardi di euro. Per entrambe le destinazioni aumentano le esportazioni di pompe (Germania +8,4% e Francia +7,4%) mentre si riduce la domanda di valvole e rubinetteria (Germania -27,1% e Francia -17,4%). Si contrae, anche se di pochi punti percentuali (-2,8%) l’export verso il Regno Unito, pari a 622 milioni di euro, che occupa il quarto posto. Il rallentamento è dovuto alla frenata di turbine a gas (-15,3%) e di valvole e rubinetteria (-16,6%), mentre sono in ripresa gli impianti termici (+25,5%). Subito dietro, in quinta posizione, la Spagna con un aumento positivo (+8%) degli scambi. Tra la meccanica esportata, mostrano un buon andamento le pompe (+16%) e le serrature (+15,1%) mentre sono in calo drastico valvole e rubinetteria (-29,9%).
Alberto Caprari, presidente ANIMA Confindustria Meccanica Varia, ha dichiarato nel suo intervento all’evento Smart Export promosso da ANIMA: “I dati di export sembrano più che confermare la qualità delle relazioni commerciali tra l’Italia e il resto del mondo. Nel confronto tra i primi sei mesi 2017 e lo stesso periodo del 2016 l’export delle tecnologie e dei prodotti delle aziende in ANIMA ha raggiunto valori molto positivi. Le esportazioni possono crescere ancora, facendo leva su quei valori che tutti ci riconoscono fortemente, come: innovazione, serietà, professionalità, flessibilità, qualità dei nostri prodotti, servizi e soluzioni integrate.
Sono quattro le richieste di ANIMA Confindustria Meccanica Varia al governo, banche e istituzioni: copertura finanziaria anche verso Paesi meno stabili, ma che investono; defiscalizzazioni per l’attivazione di filiere di prodotti correlati e/o aziende complementari; coperture dei cambi più semplici, economiche e detraibili fiscalmente; infine, incentivi all’export tramite analisi e studi economici, certificazioni di prodotto e partecipazione a fiere fortemente agevolati”.