Il progetto del Teatro Lirico di Milano.
Autodesk (www.autodesk.it) e il Comune di Milano hanno presentato il progetto di riqualificazione del Teatro Lirico di Milano che, grazie a innovativi strumenti tecnologici, riporterà alla luce uno dei teatri storici cittadini. Presenti il Sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, l’assessorato alle infrastrutture, l’assessorato alla cultura e, per Autodesk, Tatiana Dzambazova che si occupa di progetti internazionali riguardanti il patrimonio storico e culturale.
La necessità primaria per il Comune di Milano, prima di indire qualsiasi bando per il restauro del teatro Lirico, era quella di avere una situazione precisa delle condizioni attuali. Posizionando un laser scanner al centro del teatro in quattro giorni il team tecnico ha fatto il rilievo di tutto il teatro, includendo anche tutte le parti più buie e nascoste come i camerini, i sottoscala, gli anfratti. Tecnicamente sono stati rilevate 550 nuvole di punti che corrispondono a un totale di circa dieci miliardi di punti. Utilizzando un metodo tradizionale di rilevamento si sarebbe arrivati a circa 1.500 punti, con tutte le difficoltà derivanti anche dalla complessità dell’opera che ha delle parti che segnano i diversi interventi avvenuti in epoche diverse.
Autodesk e il Comune di Milano hanno presentato un progetto di riqualificazione del Teatro Lirico di Milano che, grazie a innovativi strumenti tecnologici, riporterà alla luce uno dei teatri storici cittadini.
Tutti i dati raccolti sono stati combinati in un sistema di rendering in tempo reale, creando una rappresentazione digitale in 3D reale del teatro con un livello di dettaglio senza precedenti, grazie all’utilizzo di software innovativi contenuti nella Autodesk Buildign Design suite – Autodesk ReCap e Autodesk Revit – che consentono di realizzare modelli 3D intelligenti da scansioni laser, da foto e da altre tipologie di reality capture.
“Il software Autodesk ReCap ha semplificato il processo di documentazione, creando dati 3D digitali contestuali di oggetti fisici e ambienti con scansioni laser. Il rilievo del teatro Lirico di Milano rappresenta una nuova applicazione della tecnologia di acquisizione della realtà, dove i dati acquisiti saranno oggetto del progetto di restauro, ma resteranno comunque nel patrimonio del Comune anche per interventi futuri di manutenzione e ampliamento”, ha dichiara Tatjana Dzambazova, Senior Product Manager, Reality Capture, di Autodesk. “Un progetto di questo tipo non solo consente di verificare lo status del teatro con elevati livelli di precisione che renderanno più semplice l’intervento di restauro, ma permette al Comune di fare una stima più attenta dei costi che comportano e, di conseguenza, una gestione migliore del bando di gara per l’assegnazione del progetto”.
Spaccato assonometrico: vista dall’alto.
Dal modello in 3D reale del teatro, grazie alla Autodesk Building Design Suite che combina il BIM-Building Information Modeling e software come Autodesk Revit utilizzato per costruire un modello da ReCap e da nuvole di punti, il team tecnico ha realizzato tutta la progettazione, simulazione, visualizzazione e creazione del progetto finale del teatro che sarà poi trasferito all’impresa di costruzioni che vincerà l’appalto pubblico. Il BIM consente di far comunicare fra loro tutte le discipline coinvolte nei processi di progettazione con la possibilità di condividere informazioni, creare rappresentazioni digitali in ogni fase di sviluppo dei progetti, simularne le performance in condizioni reali e ottimizzare il workflow, incrementando la produttività e migliorando la qualità del lavoro.
“Siamo molto soddisfatti dei risultati che abbiamo raggiunto collaborando a stretto contatto con la direzione dei Lavori Pubblici del Comune di Milano. Uno dei nostri obiettivi principali è stato quello di mettere a disposizione tecnologie avanzate per il recupero e la salvaguardia del patrimonio storico e culturale esistente. Il caso del Comune di Milano dimostra come questo tipo di collaborazione possa facilitare le attività di restauro fornendo tutta una serie di informazioni che con le modalità tradizionali avrebbero richiesto tempi molto lunghi e costi elevati”, ha commentato Davide Rigoldi, Territory Sales Executive di Autodesk.
Nuvola di punti utilizzata per capire lo stato attuale del palco frontale.
“Saniamo una ferita nel cuore di Milano con un progetto tutto milanese realizzato dai professionisti del Comune. Dopo 14 anni di abbandono e degrado, in cui rischiavamo di perdere il Teatro Lirico, l’Amministrazione ha trovato le risorse e presentato un progetto per il suo restauro”, ha dichiarato l’assessore ai Lavori pubblici Carmela Rozza. “Questo lavoro è stato svolto grazie alle professionalità del Comune – un fatto di cui possono essere orgogliosi tutti i cittadini – e ad altre autorevoli realtà milanesi e internazionali, che, insieme, hanno realizzato un progetto d’avanguardia, degno della migliore tradizione di questa città”.
Per gli appassionati e i curiosi, ricordiamo che, nel 1717, a Milano, venne costruito il teatro regio ducale in un’ala del palazzo Reale; ma un incendio lo distrusse completamente il 25 febbraio 1776. L’arciduca Ferdinando, figlio di Maria Teresa d’Austria, propose di dotare la città di Milano di due teatri: il principale (“nobile”) da erigere nei pressi della corte sull’area della sconsacrata chiesa di Santa Maria alla Scala, ovvero l’attuale Teatro alla Scala, mentre il secondo (“popolare”) da costruire sull’area delle scuole cannobiane, fondate da Paolo da Cannobio (da cui il nome). Entrambi i progetti, simili tra loro nella tipologia del teatro all’italiana con pianta a ferro di cavallo e con vari ordini di palchi e loggione, vengono affidati a Giuseppe Piermarini, Regio architetto. Il nuovo teatro, detto “la Cannobiana”, viene inaugurato un anno dopo del Teatro alla Scala, la sera del 21 agosto 1779, con uno spettacolo e musiche di Salieri. Con la riduzione delle sovvenzioni comunali e statali, per la Cannobiana dal 1870 inizia una situazione di declino. È l’editore musicale Edoardo Sonzogno a dargli nuova vita: lo fa restaurare e gli muta il nome in teatro lirico internazionale (1894). Il teatro riprende ad essere un importante centro di cultura. Nel 1926 ritorna ad essere proprietà del Comune di Milano. Un grave incendio lo danneggia nel 1938. Il Comune decide allora di ricostruirlo in forme nuove: del progetto viene incaricato l’architetto Cassi Ramelli. Nel 1943 il Lirico ospita la stagione del Teatro alla Scala, andato distrutto per i gravi bombardamenti angloamericani che avevano colpito Milano. Nel dopoguerra, il teatro lirico ritorna a svolgere il suo ruolo culturale. Nel 1960 il Comune lo concede al Piccolo Teatro di Strehler per il quale funziona come “sala grande”. Si apre un’importante stagione di opere di Brecht, di balletto, di concerti di Giorgio Gaber, di manifestazioni politiche, fino agli anni Novanta, quando una crisi finanziaria ne provoca la chiusura. Nel 2003 è stato dedicato a Giorgio Gaber.
Render: sopra, vista dell’ingresso, stato dell’arte: sotto, vista dell’ingresso a lavori completati.