La Scuola di Formazione del Gruppo Galgano (www.galganogroup.com) organizza a Milano il 17 settembre e il 2 ottobre due seminari che formano su due metodologie in grado di migliorare i livelli di qualità di prodotti e processi: FMEA-Failure Mode and Effects Analysis e DOE-Design of Experiments.
Il seminario “FMEA-Failure Mode and Effects Analysis: gestire il rischio tecnico per garantire la qualità del prodotto” si prefigge non solo di sviluppare le conoscenze teoriche inerenti il tema, ma anche di approfondire le problematiche operative concrete e di fornire gli elementi che consentono di valutare criticamente e migliorare le attuali esperienze applicative.
La metodologia FMEA è una tecnica preventiva di analisi strutturata dei rischi di failure relativi al prodotto/processo (considerandone tutto il suo ciclo di vita), dovuti a carenze progettuali e/o produttive, che supporta l’attività di sviluppo dei nuovi prodotti e processi. La FMEA consente di analizzare il prodotto dal punto di vista qualitativo, di producibilità, di installabilità, di service ability, fornendo una foto ampia e approfondita dei punti critici di progetto e/o processo su cui intervenire.
La FMEA è ormai ampiamente diffusa nei diversi settori industriali (e non solo), ma non sempre le aziende la sanno applicare in modo efficace e quindi trarne il massimo beneficio in termini di riduzione costi, difetti e rischi. Diverse sono le ragioni: svolgimento tardivo, scarso coinvolgimento interfunzionale, valutazioni poco supportate da dati, ritrosia a colmare le carenze di conoscenza con prove non convenzionali, assenza di gestione dinamica dei follow up, scarso utilizzo di indicatori dei risultati nelle Design Review.
Una applicazione corretta, che eviti l’eccesso di formalismo da un lato e di genericità dall’altro, ne fanno una modalità operativa, particolarmente efficace, con cui realizzare e tracciare le attività di “Concurrent Engineering” quotidiano.
Nel corso del seminario “DOE, progettazione degli esperimenti per l’ottimizzazione dei sistemi complessi”, che si svolge a Milano l’1 e il 2 ottobre, verranno presentati i metodi di sperimentazione di diversa complessità e i criteri operativi per testare correttamente le tecniche di elaborazione e di integrazione dei dati.
La potenza della metodologia DOE, invece, è data dal fatto che le sue tecniche consentono di abbassare drasticamente il tasso di difettosità di processi che partono già da un livello di qualità medio-alta, portandoli fino a parti per milione.
Per questo motivo, nei settori più competitivi, quali ma non solo l’automotive, sottoposti al modello di eccellenza WCM, traguardare punteggi elevati nel “Pilastro Qualità” richiede l’adozione diffusa del Design of Experiments. La presentazione delle tecniche prevede la trattazione di numerosi casi reali e lo svolgimento di esercitazioni pratiche relative sia alla realtà di produzione sia alla realtà dello sviluppo prodotto, della ricerca e della progettazione.