La costruzione e l’assemblaggio dei robot, unici al mondo, che contribuiranno a rendere sicuro il Ponte Genova San Giorgio è terminata. I dispositivi, progettati dall’Istituto Italiano di Tecnologia e realizzati dal Gruppo Camozzi, su commissione dell’ATI costituita fra Seastema e Cetena (Gruppo Fincantieri), contribuiranno alla sicurezza del nuovo Ponte di Genova mediante telecamere e sensori, eseguendo in maniera automatica un monitoraggio periodico dell’infrastruttura.
I quattro robot – due Robot-Inspection e due Robot-Wash – saranno operativi il prossimo autunno, non appena gli impianti di servizio del sistema saranno completati. Il sistema robotico si basa sull’installazione ai lati del ponte dei quattro robot: due che si occuperanno dell’ispezione della superficie inferiore dell’impalcato e dell’elaborazione dei dati per la determinazione di eventuali anomalie (Robot-Inspection) e due che puliranno le barriere antivento e i pannelli solari (Robot-Wash).
Questo sistema robotico di ispezione è il primo al mondo automatico e fornisce un modello replicabile a livello globale volto a aumentare la sicurezza non solo di questo tipo di infrastrutture, ma anche di qualsiasi opera civile che possa richiedere un monitoraggio automatico.
I quattro robot sono formati da strutture in fibra di carbonio, attuatori e componenti elettronici. In particolare, le travi in pezzi unici che permetteranno l’ispezione dell’impalcato sono state realizzate trasferendo tecnologie tipiche dei settori aerospaziale e aeronautico e costruite tramite stampi in 3D, utilizzando la tecnologia della più grande stampante 3D al mondo realizzata dal Gruppo Camozzi, la macchina Masterprint™.
I robot scorreranno sulle rotaie esterne del ponte dove permetteranno di verificare lo stato di integrità dell’infrastruttura inviando le immagini e i dati acquisiti a un centro di controllo, realizzando così un database digitale che, grazie a efficaci algoritmi di analisi e predizione, darà modo al gestore di intervenire con eventuali azioni di manutenzione in via preventiva.
I robot, ideati grazie al know-how nel campo della robotica industriale di IIT, sono stati realizzati grazie alla decennale esperienza del Gruppo Camozzi nelle tecnologie produttive e nella realizzazione di macchinari sofisticati impiegati nel settore aeronautico e aerospaziale. Solo grazie alla sinergia delle diverse realtà si è riusciti a realizzare un sistema robotico che è caratterizzato da un peso ridotto, un’elevata rigidità strutturale per sostenere la sensoristica, una bassa resistenza al vento e una buona qualità estetica.
I robot sono comandati dalla control room tramite rete wi-fi. Sono alimentati da batterie e sui lati del ponte sono predisposte stazioni di ricarica distanziate ogni 200 m. Inoltre, i robot, in caso di condizioni ambientali avverse, grazie agli anemometri e accelerometri di cui sono dotati, possono fermare le operazioni e raggiungere in sicurezza le proprie stazioni di ricarica.
Il sistema combina i punti di forza dell'automazione dei moderni meccanismi meccatronici, ambito in cui Camozzi vanta una notevole esperienza (abbinata in particolare all’automazione industriale) con l'autonomia dei sistemi cognitivi. In sostanza, un sistema di ispezione che utilizza la “meccatronica cognitiva” completamente autonoma, che, grazie ai quattro robot, opererà in aggiunta alle attività di controllo e manutenzione già previste dalla legge.
Inoltre, grazie alla sua versatilità hardware e software il sistema potrà essere implementato in futuro con nuove tecnologie in modo tale da essere sempre all’avanguardia.
Ogni Robot-Inspection pesa oltre 2.200 kg, è dotato di ben 82 ruote per la movimentazione dei due assi ed è largo oltre 7 m. Prevede un braccio retrattile per l’ispezione costituito da una parte fissa e da una mobile entrambe in fibra di carbonio, che arriva circa a 17 m di lunghezza totale, in modo che possa raggiungere dal bordo del ponte il centro dell’impalcato,
Il monitoraggio esterno dell’impalcato viene effettuato proprio tramite questo braccio in fibra di carbonio che è in grado di scorrere per tutta la lunghezza del ponte ritraendosi in prossimità dei piloni; sullo stesso sono installate fotocamere ad alta risoluzione e sensori di misurazione delle condizioni delle superfici: dal deterioramento delle vernici, agli elementi di corrosione e allo stato delle saldature. Le telecamere trasmettono in tempo reale le immagini di tutta l’infrastruttura. Grazie ai modelli computazionali, saranno effettuate le verifiche sui dati raccolti, segnalando rilievi e anomalie.
Ogni Robot-Wash pesa circa 2.000 kg, ha 56 ruote per distribuire il carico sul bordo ponte, è alto oltre 3,5 m, lungo quasi 8 m ed è diviso in due parti: uno per la pulizia e uno per la ricarica. Robot Wash effettua la rimozione della polvere e altri detriti dall’impianto fotovoltaico e dalle barriere antivento in vetro che delimitano le corsie, mantendono così l’efficienza e la funzionalità dell’infrastuttura. Una peculiarità del robot è il suo uso sostenibile della risorsa idrica. L’acqua utilizzata per i lavaggi delle strutture provengono dalle piogge e da altra acqua di condensazione raccolta sull’infrastruttura stessa.
Il Robot-Wash è dotato di sensori che monitorano sia la trasparenza dei vetri delle barriere antivento sia la quantità di acqua presente sulle superfici. Questi due parametri permettono al robot di determinare quando intervenire per pulire queste superfici. In caso di carenza d’acqua data da periodi secchi e con scarsi livelli di umidità, il Robot-Wash è dotato di un dispostivo soffiante per l’eliminazione del particolato che contribuisce al mantenimento dell’efficienza dell’infrastruttura in attesa della giusta quantità d’acqua meteorica per un lavaggio più completo.