Quattro scuole superiori di Rieti si uniscono al primo anno del programma “P-TECH Esperti Digitali”, avviato da IBM in Italia il 21 novembre 2019 in collaborazione con partner pubblici e privati. Salgono così a 530 gli studenti che, tra Taranto e Rieti, affronteranno il primo, secondo e terzo anno del programma.
L’obiettivo di questo modello formativo, in linea con le priorità e i piani del Ministero dell’Istruzione, è quello di creare un legame più stretto tra la scuola secondaria, l’università e l’ecosistema industriale per promuovere le nuove competenze professionali richieste oggi dal mercato.
Lo skill gap, secondo il World Manufacturing Forum, potrebbe costare all'Italia lo 0,6% del Pil ogni anno e, considerando il peso crescente dell’intelligenza artificiale, del cloud e delle tecnologie che si evolveranno insieme a esse, il costo potrebbe addirittura aumentare nei prossimi anni.
Le competenze STEM sono fondamentali per guidare la transizione verde e digitale del Paese, così come indicato dal PNRR. Si stima, infatti, che nei prossimi 10 anni le occupazioni in questo campo cresceranno due volte più velocemente delle altre e offriranno maggiori opportunità di carriera e di guadagno.
“La tecnologia sta trasformando il mondo del lavoro, un impatto che sarà ancora più significativo nel prossimo futuro”, dichiara Claudio Di Berardino, Assessore al Lavoro, Scuola e Formazione della Regione Lazio, che continua: “è dunque fondamentale che i giovani acquisiscano quelle competenze utili per lavorare con la tecnologia e per non rimanere esclusi non solo dal mondo lavorativo, ma anche da quello civile e sociale”.
“Per questo condividiamo il percorso P-TECH che IBM ha avviato anche nella nostra Regione e che contribuisce all’offerta di percorsi formativi di qualità attraverso i quali gli studenti possono prepararsi meglio all’era tecnologica che stiamo vivendo, con un elevato grado di occupabilità. In definitiva questo progetto è coerente con il patto per le nuove competenze sottoscritto qualche mese fa con le parti sociali”, aggiunge Di Berardino.
Attivo in Italia dal 2019, il progetto ha l’obiettivo di contribuire a creare le nuove competenze professionali richieste dal mercato. Intelligenza artificiale, diagnostica computerizzata, mindfulness, teamwork e project management: queste le materie per gli studenti. Tra i partner anche Intesa Sanpaolo, Enel e Sistemi Informativi.
Il programma P-TECH è presente in 28 Paesi del mondo e queste nuove scuole di Rieti contribuiscono all’impegno recentemente annunciato da IBM di contribuire a formare 30 milioni di persone entro il 2030. “Il programma P-TECH”, afferma Stefano Rebattoni, Amministratore Delegato di IBM Italia, “risponde a una delle più grandi esigenze del nostro Paese: colmare lo skill gap facendo leva sulla sinergia pubblico-privata”.
“L’impatto indotto dallo sviluppo delle tecnologie come l’intelligenza artificiale e la blockchain deve essere gestito in modo responsabile e inclusivo, promuovendo una preparazione più in linea con le esigenze delle imprese. Non è un caso, infatti, che il PNRR sia partito proprio dall’Istruzione”, aggiunge Rebattoni.
“Espandere l’accesso alle competenze digitali e alle opportunità di lavoro in modo che più persone, indipendentemente dal background, possano trarre vantaggio dall’economia digitale è uno dei pilastri su cui costruire un’agenda e una visione di lungo termine per il nostro Paese più pronto al futuro”, conclude Rebattoni.
Alla fine dei primi tre anni di scuola superiore, gli studenti di P-Tech potranno continuare la loro formazione all’Università associata al progetto, senza la necessità di fare i test d’ingresso e, inoltre, potranno sfruttare i crediti formativi con cui accelerare i tre anni accademici. L’obiettivo è la laurea in Ingegneria Informatica chiamata “P-Tech Digital Experts”. Per maggiori informazioni su P-Tech: https://www.ibm.com/thought-leadership/ptech/index.html.