Francesca Moriani, CEO di Var Group alla conferenza inaugurale della convention “Hello Dreamers”, con cui il gruppo italiano leader della digitalizzazione ha riunito oltre 2.200 persone al Palacongressi di Rimini.
Il Palacongressi di Rimini preso d’assalto per due giorni interi, il 3 e 4 ottobre scorsi, da oltre 2.200 persone direttamente impegnate o interessate ai processi di digitalizzazione delle imprese italiane. Basta questo semplice dato per descrivere le dimensioni della convention di Var Group, intitolata “Hello Dreamers. The visionary side of digital evolution”. Due giorni di speech ispirazionali, show, dimostrazioni di tecnologie digitali e di dialogo tra le aziende partner di una tra le realtà di maggior successo dell’imprenditoria italiana.
Crescita vertiginosa
Le origini di Var Group partono da lontano, ma hanno subito un’accelerazione esponenziale nell’ultimo decennio. Nel 1973, a Empoli, una macchina a schede perforate iniziò a fornire supporto alla gestione della contabilità di un numero crescente di imprese industriali. In breve, allargò il suo raggio d’azione ai distretti industriali della Toscana.
Questo pezzo di tecnologia informatica era il nucleo di una nuova azienda, SeSa, oggi divenuta la holding di un gruppo da 3,2 miliardi di fatturato. La continuità di quell’attività pionieristica, avviata da due soci, Giovanni Moriani e Paolo Castellacci, è oggi assicurata proprio da Var Group, impresa guidata con piglio battagliero da Francesca Moriani, figlia del fondatore e diventata un punto di riferimento nel mondo IT per l’industria.
Sognare e condividere
Partendo dalla commercializzazione di prodotti IBM e di altri marchi, oggi Var Group è diventata un colosso della digitalizzazione, con oltre 4.000 dipendenti, un’innumerevole quantità di divisioni che si aggiungono e nascono con la stessa velocità con cui Francesca Moriani conduce la sua brillante politica di acquisizioni.
I risultati e il fasto di questa crescita incredibile sono andati in scena all’evento riminese. “Dedicato ai sognatori”, ha spiegato Francesca Moriani, “perché per far succedere le cose in questo mondo in continua evoluzione e far sì che la tecnologia di cui disponiamo acceleri le nostre imprese bisogna avere idee creative, innovative fuori dagli schemi. Riunire qui oltre 2.000 persone significa non solo condividere con loro una nostra visione, ma favorire i contatti e i confronti. Se riusciamo a condividere i punti di vista possiamo cambiare le cose”.
Esperienze concrete
Che cosa c’è di meglio, allora, che toccare le tecnologie con mano? Gli ospiti del Palacongressi di Rimini hanno potuto farlo attraverso l’Experience Valley allestita dagli esperti di Var Group con una serie di applicazioni pratiche delle varie tecnologie informatiche e di IA, e dei dispositivi hardware che le supportano.
Escape room a tema cybersecurity, corner ESG dedicati all’integrazione dei temi ambientali, sociali e di governance, esperienze immersive tra Multimedia Workplace e Digital Signage, focus sull’approccio data driven per il futuro delle decisioni aziendali e la gestione della supply chain, logistica sostenibile e consapevole hanno mostrato concretamente a che cosa può portare una vera digitalizzazione.
L’attenzione ai giovani
L’evento ha visto anche lo svolgersi dell’Hackathon Var Group in collaborazione con Talent Garden: oltre 80 giovani menti e 14 grandi aziende si sono sfidati, non perdendo di vista il focus Diversity, Equity & Inclusion, per una digitalizzazione sostenibile.
E sempre pensando alle esigenze delle nuove generazioni, Var Group ha dimostrato il suo impegno in ambito ESG, con un piano per compensare le emissioni prodotte dall’evento. Si basa sul supporto al progetto Water is Life di Aid4Mada onlus, che dal 2018 ha previsto la costruzione di 10 pozzi a pompa manuale e 19 sistemi idrici alimentati a energia solare in grado oggi di garantire accesso gratuito e illimitato all’acqua potabile a oltre 80.000 persone in Madagascar.
Organizzazione “open”
“Ai giovani guardiamo di continuo”, ha sottolineato Francesca Moriani, “anche dandoci un nuovo modello organizzativo, che sfrutta la potenza delle nuove piattaforme digitali per operare in libertà, senza vincoli. È un concetto di organizzazione aperta a cui abbiamo dato il nome di ‘allacracy’, il governo di tutti. Sono le nostre persone che definiscono le regole del gioco e che poi si muovono al loro interno. E così Var Group è diventata l’azienda di tutti coloro che ci lavorano, in cui tutti siamo pari e si cancellano le separazioni gerarchiche”.
Globali ma locali
Pensare “out of the box”, quindi. Creare nuove divisioni, come Yarix, dedicata alla cybersecurity, 7 Circle, per accompagnare le imprese nella digitalizzazione partendo dal loro business, oppure Pluribus, pensata per portare in un futuro digitale le realtà più piccole. È questo il mondo dinamico di Var Group.
“Una strategia”, dice Moriani, “che ci spinge a essere internazionali ma a guardare anche alle piccole realtà. Ad avere un’attività di gruppo ma a entrare in sintonia con le culture locali. È grazie a questo modello che abbiamo potuto avere successo in Paesi notoriamente difficili per gli italiani, come la Germania, ma anche in Spagna, Romania, Messico, India. Siamo global, ma fortissimi a livello locale”. (A cura di Riccardo Oldani)
La Experience Valley è stata l’area di “Hello Dreamers” allestita con dimostrazioni concrete delle soluzioni di digitalizzazione per le imprese. Concepite in modo interattivo hanno consentito ai partecipanti di toccare con mano le tecnologie di Var Group e dei suoi partner.