Tecnologie laser e nanomateriali innovativi per realizzare dispositivi a basso consumo che proietteranno sul cruscotto delle automobili immagini ad altissima risoluzione di radio e navigatori, senza più dover installare i singoli schermi. È questo l’obiettivo del progetto europeo di ricerca MILEDI, MIcro QD-LED/OLED DIrect patterning (https://www.miledi-h2020.eu/), coordinato da ENEA (www.enea.it), che lavorerà per oltre tre anni insieme a nove partner, tra cui il Centro Ricerche FIAT.
“Svilupperemo nuovi nanomateriali e sistemi laser d’avanguardia per realizzare ‘quantum dot display’ ossia schermi a punti quantici già utilizzati su smartphone, smart glasses e macchine fotografiche”, spiega Francesco Antolini, ricercatore ENEA del Laboratorio Micro e Nanostrutture per la Fotonica e coordinatore del progetto.
“Questi display ipertecnologici”, prosegue il ricercatore, “utilizzano nanocristalli semiconduttori che emettono luce quando sono pompati da una corrente o da altre sorgenti luminose. E proprio la qualità e la luminosità dei colori, insieme ai bassi consumi energetici, hanno fatto crescere l’interesse del settore automotive, e non solo. In particolare, ci concentreremo sulla realizzazione di micro display da montare a bordo delle automobili, abbattendo i costi per l’installazione di singoli schermi e valorizzando il design della vettura”.
Ma i vantaggi non finiscono qua. “Nel giro di pochi anni”, conclude Antolini, “i micro display potrebbero essere prodotti a prezzi competitivi rispetto agli altri tipi di schermi hi-tech basati, ad esempio, sulla tecnologia LCD. Investire nella fotonica e nelle micro e nanotecnologie, come sta facendo il progetto MILEDI, permetterà di rafforzare la competitività dell’industria europea e di creare nuovi posti di lavoro”. Attualmente l’Europa detiene il 20% del mercato globale della fotonica (circa 60 miliardi di euro) con circa 5.000 imprese attive nel settore (soprattutto PMI), di cui 200 sono italiane.
Il progetto MILEDI è finanziato nell’ambito del Programma Quadro dell’Unione europea per la ricerca Horizon2020 (2014-2020) e vede il Dipartimento Fusione e Tecnologie per la Sicurezza Nucleare di ENEA nel ruolo di coordinatore, insieme a istituzioni scientifiche, università e industrie italiane e internazionali provenienti da Italia, Francia, Germania, Regno Unito e Israele, come Fraunhofer Institute for Organic Electronics (FEP), Technische Universität Dresden (TUD), Alternative Energies and Atomic Energy Commission (CEA-Leti), University of Modena and Reggio Emilia (UniMORE), MICROOLED (MOD), Ekspla UAB (EKS), School of Physics & Astronomy, University of St Andrews (USTAN), Centro Ricerche FIAT (CRF) e Advanced Measurement Systems (AMSYS).