Da molti anni ormai MICROingranaggi ha affiancato all’officina produttiva un reparto R&D.
“L’unico vero realista è il visionario”, diceva Federico Fellini parlando del suo lavoro di regista. Un concetto che – seppur nato in un ambito completamente diverso – potrebbe essere ugualmente valido per le attività che quotidianamente svolge il progettista meccanico (e non solo). È proprio da una sorta di visione, da un’idea iniziale che comincia infatti il lavoro di ogni ufficio ricerca e sviluppo, compreso quello di MICROingranaggi. Ne abbiamo parlato con Stefano Garavaglia che – tra soluzioni innovative e vincoli di riservatezza – ci ha raccontato in maniera concreta come avviene il lavoro di questo reparto, partendo dal tipo di approccio con il cliente, fino ad arrivare al progetto completo.
Circa il 90% delle commesse che riceve MICROingranaggi passano dall’ufficio di progettazione.
di Elisa Maranzana
Questi ultimi anni hanno cambiato profondamente il mondo della meccanica. E ciò non vale solo per tutto quello che riguarda la cosiddetta “Industria 4.0”, e quindi le tecnologie usate nei processi di progettazione e produzione, ma anche, e forse soprattutto, per le esigenze dei clienti. Oggi infatti si aggiudica una commessa solo chi riesce a offrire soluzioni di qualità a costi onesti, lavorando con metodo e in tempi rapidi, facendo i giusti investimenti e contenendo i costi attraverso interventi diretti sui processi produttivi per eliminare il più possibile le inefficienze. A ciò si aggiungono le difficoltà riscontrate dai reparti di ricerca e sviluppo delle aziende, la cui funzione primaria a volte non viene compresa e metabolizzata come dovrebbe.
Questo l’andamento generale, poi – si sa – ogni segmento di mercato ha le sue peculiarità. A partire da quello delle microcomponenti meccaniche ed elettromeccaniche che – per la funzione che andranno a ricoprire – richiedono necessariamente un complesso lavoro di miniaturizzazione. Un settore di nicchia che in Italia vede pochi player coinvolti.
Abbiamo così deciso di andare a Buccinasco, a pochi passi da Milano, nello stabilimento di MICROingranaggi (www.microingranaggi.it), noto produttore italiano proprio di microcomponentistica meccanica ed elettromeccanica di precisione (non a caso) che da molti anni ormai ha affiancato all’officina produttiva un reparto R&D costituito da un team di progettisti esperti che ogni giorno ascoltano, pensano, discutono, inventano, disegnano, provano, correggono, migliorano e innovano. Lì, tra soluzioni innovative e vincoli di riservatezza, Stefano Garavaglia, fondatore e direttore generale dell’azienda, ci ha raccontato in maniera concreta come avviene il lavoro di questo reparto, partendo dal tipo di approccio con il cliente, fino ad arrivare al progetto completo.
“Nel momento in cui percepiamo che il nostro cliente ha la necessità di ricevere da noi un servizio di supporto alla progettazione, dobbiamo avere una visione d’insieme del progetto che sia il più chiara possibile”, afferma Stefano Garavaglia, fondatore e direttore generale di MICROingranaggi.
VISIONE D’INSIEME
“Ormai circa il 90% delle commesse che riceviamo passa dal nostro ufficio di progettazione ed è molto raro che un cliente ci chieda semplicemente la produzione di un pezzo di cui ha già il disegno tecnico”, ci racconta Garavaglia.
Quindi progettazione o, quantomeno, supporto alla progettazione: da un lato i clienti che si presentano da MICROingranaggi con un problema specifico da risolvere e la necessità che venga realizzata una soluzione ex novo; dall’altro chi invece ha l’esigenza di riprogettare un particolare meccanico già esistente che però non funziona alla perfezione o addirittura non è idoneo alla funzione che deve svolgere.
“Nel momento in cui percepiamo che il nostro cliente (o potenziale tale) ha la necessità di ricevere da noi un servizio di supporto alla progettazione”, continua il fondatore di MICROingranaggi, “dobbiamo avere una visione d’insieme del progetto che sia il più chiara possibile: di che prodotto si tratta, a cosa serve, dove verrà utilizzato, come funziona, qual è il suo ciclo di vita, dove è collocato e così via”.
Non sempre però questo accade. Spesso il cliente non dà subito tutte le informazioni necessarie per lo sviluppo, dando per scontato, per esempio, dettagli che magari non lo sono, oppure tenendo per sé alcune informazioni riservate, e così via. Iniziare un lavoro in queste condizioni potrebbe portare allo sviluppo di un progetto non corretto e non in linea con quanto richiesto dal cliente.
“In questi casi il rapporto di scambio costante di informazioni e di collaborazione con il cliente è essenziale. Facciamo incontri periodici, spesso anche molto frequenti, in modo da affiancare il cliente in tutto e per tutto. A volte, però, questo non è sufficiente e molto spesso siamo noi a proporre un accordo di riservatezza per ovviare alla questione della segretezza che copre buona parte dei progetti”, sostiene Garavaglia.
“Spesso siamo noi a proporre un accordo di riservatezza per ovviare alla questione della segretezza che copre buona parte dei progetti”, commenta Garavaglia.
APPROCCIO TRASPARENTE
In quanto tempo me lo progetti? Quanto mi verrà a costare? Il modello economico con il quale aziende come MICROingranaggi si rapportano oggi richiede sempre più spesso che tecnici e progettisti sviluppino soluzioni innovative, a costo zero e già pronte da vendere.
“Una delle peculiarità di questo tipo di lavoro”, continua Garavaglia, “è che nel momento in cui presentiamo un preventivo, dobbiamo ovviamente essere in grado di spiegarlo e giustificarlo al cliente e questo implica che sia già stata fatta la maggior parte del lavoro di ideazione e dello studio di fattibilità. In altre parole quasi l'80% del lavoro deve avvenire prima dell’offerta; a volte si tratta di attività molto impegnative che richiedono giorni e giorni di lavoro che noi decidiamo di investire pur non conoscendo l’esito della trattativa commerciale”.
Tutto quindi parte da un'idea ed è solo dopo questa prima fase che inizia quella di progettazione vera e propria, quindi di messa in tavola dei pezzi. “Lavorando ogni giorno ci rendiamo conto che ogni commessa ha delle necessità progettuali completamente diverse da quelle di un’altra. Il fatto, però, di avere la possibilità di fare esperienza in ambiti spesso diametralmente opposti fa sì che ci torni abbastanza semplice trasferire le idee da un settore a un altro anche quando ci troviamo ad a avere che fare con progetti profondamente diversi fra loro”, aggiunge Garavaglia.
Il lavoro del reparto R&D di MICROingranaggi si conclude con la consegna al cliente di tutti i dati esecutivi, risultato finale della fase di progettazione. “Non tutti i nostri competitor lo fanno”, conclude Garavaglia, “perché magari decidono di annegare i costi dello studio tecnico nel lavoro di produzione. Il nostro approccio con il cliente è diverso e prevede un rapporto di trasparenza fin dall’inizio: la progettazione è solo uno dei servizi che offriamo, al pari dei lavori di produzione e assemblaggio. In questo modo mettiamo il cliente nella condizione di poter decidere liberamente a chi affidare la fase successiva di produzione, liberandolo da vincoli. Riteniamo che questo, al tempo stesso, sia per noi uno stimolo a lavorare meglio per fare in modo che il cliente sia soddisfatto e scelga di continuare con noi”.
“Il nostro approccio con il cliente prevede un rapporto di trasparenza fin dall’inizio: la progettazione è solo uno dei servizi che offriamo, al pari dei lavori di produzione e assemblaggio”, sottolinea Garavaglia.