
Gli impianti VOMAT per lubrorefrigeranti possono essere adattati in modo ottimale alle esigenze dei costruttori di utensili. Gli impianti singoli FA, con portate da 70 a 960 l/min e i sistemi di filtrazione centralizzati specifici per il cliente (a destra) sono potenti soluzioni di filtrazione. Nella foto di anteprima: per l’affilatura di utensili HM e HSS, VOMAT consiglia l’utilizzo di grandi filtri o impianti centralizzati per depurare gli oli di affilatura esausti.
Nell’affilatura degli utensili per lavorare ad asportazione di truciolo tutti i parametri coinvolti nel processo produttivo devono essere perfettamente abbinati tra loro. Solo così alesatori e frese possono essere fabbricati in serie, con la qualità costante richiesta nelle produzioni industriali. Un importante tassello di questo complesso mosaico è la tecnologia di microfiltrazione.
“Oltre a garantire un alto grado di purezza dei fluidi per lunghi periodi, la microfiltrazione deve essere abbinata in modo ottimale al workflow per quanto riguarda portata e prestazioni. La configurazione del sistema deve essere flessibile per consentire eventuali ampliamenti produttivi senza complicazioni, dote che assicura una riduzione dei costi produttivi, nell’immediato e nel futuro”, sottolinea Steffen Strobel, Responsabile Tecnico-Commerciale di VOMAT.
La microfiltrazione è dunque un importante elemento che conferisce valore aggiunto all’affilatura degli utensili. In numerosi studi e direttive, come ad esempio la VDI 3397, foglio 2, il corretto trattamento del fluido refrigerante è descritto come uno dei fattori fondamentali per poter ridurre i costi di produzione.
“La qualità produttiva aumenta proporzionalmente a pulizia e finezza di filtrazione, e i lubrorefrigeranti possono rimanere a lungo nel sistema, rendendo il processo di affilatura più economico. Gli utensili di affilatura durano più a lungo e con una mola possono essere affilati un maggior numero di alesatori e frese”, spiega Strobel.
“Non solo, diminuiscono i tempi di fermo dell’affilatrice, dovendo sostituire e regolare le mole meno frequentemente. Se i lubrorefrigeranti devono essere cambiati con minor frequenza, si riducono poi, oltre ai tempi di fermo e al consumo energetico, anche i costi di acquisto, stoccaggio e riciclaggio”, aggiunge Strobel.
Specialista in filtrazione con sede nella cittadina tedesca di Treuen, VOMAT fornisce una tecnologia ad alte prestazioni – da impianti singoli a sistemi industriali su larga scala centralizzati –, modulabile e strutturabile in base alle necessità del cliente. Gli impianti singoli FA di VOMAT, con portate da 70 a 960 l/min e i sistemi di filtrazione centralizzati specifici per il cliente sono potenti soluzioni di filtrazione in grado di affrontare qualsiasi sfida a livello tecnico e qualitativo.
I filtri utilizzati sono di tipo prestrato, ad alte prestazioni, con lunghi intervalli tra gli interventi di manutenzione, con i quali è possibile ottenere un grado di separazione dell’olio sporco da quello pulito del 100%. Questi speciali filtri consentono di avere a disposizione, durante la filtrazione e il lavaggio adattati alle necessità reali, un olio fresco e pulito, della classe di purezza NAS 7 (3-5 µm). La potenza refrigerante varia dai 9 ai 100 kW, con una precisione di regolazione di ±0,2 K.
“La combinazione di tecnologie di filtrazione, raffreddamento e smaltimento all’avanguardia – su richiesta con prefiltro HSS incluso – garantisce il successo economico e il rispetto di alti standard ecologici. i filtri VOMAT richiedono inoltre poca manutenzione e occupano spazi ridotti. La tecnologia di filtrazione VOMAT consente a chi si occupa di affilare utensili di risparmiare notevolmente rispetto ai processi comunemente utilizzati”, conferma Strobel.
Poiché i filtri VOMAT vengono adattati perfettamente alle esigenze produttive non si spreca energia elettrica, si riduce la manutenzione e, grazie alle dimensioni compatte, si risparmia prezioso spazio da destinare alla produzione. Non solo, la quantità di prodotto da smaltire è ridotta al minimo, con perdite di trascinamento trascurabili.
Diversi moduli supplementari, come ad esempio pompe macchina a regolazione di frequenza o prefiltri interni ed esterni o con speciali sistemi di raffreddamento, permettono di adeguare i filtri standard all’accrescere o al variare delle esigenze del sistema. È anche possibile integrare nei workflow sistemi di raffreddamento e smaltimento ottimizzati.
“Oltre agli impianti di microfiltrazione FA, per la filtrazione di lubrorefrigeranti a base d’acqua, emulsioni e oli di rettifica, VOMAT mette a disposizione filtri sottovuoto a nastro”, racconta Strobel. Con un filtro sottovuoto a nastro è possibile trattenere leghe ferrose e non ferrose, metalli duri, particelle abrase e leganti dai lubrorefrigeranti di ultima generazione – come quelli a base acquosa – senza ricorrere a un sistema di preseparazione, con un alto potere filtrante e un grado di filtrazione da 10-30 µm.
Questo filtro sottovuoto a nastro di dimensioni compatte richiede poca manutenzione e, grazie alla speciale geometria del nastro, presenta un ingombro inferiore di circa il 70% – secondo i dati VOMAT – rispetto ai comuni impianti disponibili sul mercato, a parità di prestazioni. “Scegliendo la tecnologia VOMAT, si depurano i lubrorefrigeranti... dai costi. I nostri filtri riescono a conciliare produttività, qualità e sostenibilità ambientale nell’affilatura degli utensili”, conclude Strobel.

Il filtro sottovuoto a nastro UBF di VOMAT è indicato per la filtrazione di oli ed emulsioni, come pure fluidi idrosolubili contaminati da acciaio, HSS, leganti o particelle di dischi abrasivi.





































































