Speedy Block, l’azienda di Locate di Triulzi, rappresenta in tutta Europa un punto di riferimento per i settori industriali in cui è richiesto il fissaggio rapido, temporaneo o permanente, di componenti.
Sergio Grisendi, responsabile export di Speedy Block, spinge l’acceleratore su quei fattori che porteranno l’azienda di famiglia, oggi con una quarantina di dipendenti, a diventare una realtà industriale consolidata e riconosciuta in tutto il mondo come leader nel campo dei sistemi di serraggio rapido utilizzati in diversi settori. A Locate di Triulzi tutto sembra essere pronto per il grande salto.
di Anna Guida
Della storia di Speedy Block (www.speedyblock.it), punto di riferimento in tutta Europa per i settori industriali in cui è richiesto il fissaggio rapido, temporaneo o permanente, di componenti, si è parlato più volte sulle pagine di Tecn’è. Le abbiamo dedicato tanta attenzione perché rappresenta un paradigma dell’evoluzione che hanno vissuto tante aziende italiane a carattere familiare dal dopoguerra ad oggi, realtà che attraverso impegno, costanza e intuito hanno saputo ritagliarsi una specializzazione unica e costruirsi un know-how universalmente riconosciuto. Oggi Tecn’è torna a visitare l’azienda di Locate di Triulzi, in provincia di Milano, per focalizzarsi sul futuro di quest’azienda, carico di obiettivi sempre più ambiziosi.
Sergio Grisendi, responsabile export di Speedy Block.
LE NOVITÀ DI QUESTI MESI
“A maggio abbiamo presentato al Plast il nostro nuovo catalogo, implementato nei mesi successivi e completamente ‘a regime’ da luglio”, spiega Sergio Grisendi, responsabile export di Speedy Block. “Sfogliando le 84 pagine sono molte le novità che saltano all’occhio. Cominciamo proprio da quelle che abbiamo portato in fiera: nello stampaggio rotazionale della plastica è richiesto un tipo di serraggio in grado di lavorare in maniera sicura, veloce e ad alte temperature, senza incertezze in chiusura e apertura. Ecco così realizzata un’intera serie di attrezzi di serraggio adatti a questo tipo di lavoro. Anche altre famiglie sono state rinnovate, con l’introduzione di nuovi componenti e di sistemi di bloccaggio di sicurezza pensati per ambienti di lavoro particolari, dove per esempio la presenza di vibrazioni potrebbe causare aperture accidentali. Abbiamo inoltre implementato la famiglia di prodotti in acciaio inox. L’orientamento strategico in questo momento è puntare sui segmenti di mercato caratterizzati da elevate esigenze qualitative oppure su segmenti ancora scoperti dal punto di vista del serraggio industriale. È per questo che dedicheremo presto una gamma ad hoc alla nicchia degli acciai speciali, che presentano una più alta resistenza alla corrosione”.
“Per non farsi sorpassare occorre crescere anche a livello dimensionale”, afferma Grisendi. L’azienda conta oggi 40 dipendenti.
I prodotti Speedy Block sono utilizzati dalle più importanti imprese che operano nei campi della saldatura, della carpenteria meccanica e dell’automazione.
BREVETTARE E CRESCERE
“D’ora in poi tutte le novità più significative dal punto di vista tecnologico saranno oggetto di apposito brevetto: una politica che in passato non avevamo adottato, ma che in un mondo sempre più globalizzato, con competitor agguerriti e talvolta dediti all’emulazione più che alla ricerca, è bene imboccare”, prosegue Grisendi. “Ma non si tratta solo di una strategia di difesa dei nostri prodotti e delle nostre intuizioni: riteniamo che anche la ‘via dei brevetti’ sia una delle strade da percorrere per compiere il grande salto da piccola azienda artigiana a realtà industriale consolidata e sapientemente strutturata. Questo progetto non nasconde affatto insoddisfazione nei confronti di quanto fatto finora: l’attività di famiglia è cresciuta tanto e bene, la gamma di prodotti si è ampliata di anno in anno e noi – terza generazione di Grisendi alla guida della società – siamo cresciuti insieme all’azienda e abbiamo affinato competenze e professionalità tecniche. Ma il mondo è cambiato e i competitor sono sempre di più. Pensiamo per esempio alle aziende turche che operano nel nostro settore e che stanno vivendo una fase storica di grande vitalità. Possono contare non solo su un cambio favorevole e un’economia vivace, ma anche su una profonda conoscenza del mercato tedesco, dei suoi requisiti di qualità, delle sue tecnologie. E consideriamo che la Germania è il mercato più importante per noi, rappresenta circa la metà del nostro fatturato, mentre l’Italia si ferma intorno al 30-35%”.
Nel nuovo catalogo alcune famiglie di prodotti sono state rinnovate, con l’introduzione di nuovi componenti e di sistemi di bloccaggio di sicurezza pensati per ambienti di lavoro particolari.
UNA MAGGIORE COMPETITIVITÀ GLOBALE
“Per non farsi sorpassare occorre crescere, anche a livello dimensionale. Oggi abbiamo 40 dipendenti, ma i nostri diretti competitor tedeschi hanno dimensioni fino a quattro volte superiori e quindi possono contare su una struttura e un’organizzazione che li rende più veloci, più efficienti, più competitivi, anche sui mercati extraeuropei. Dobbiamo e vogliamo raggiungere anche noi questi obiettivi: per questo abbiamo intenzione di affiancare nuovo personale giovane a quello più esperto e nuovi investimenti saranno realizzati per sviluppare la parte commerciale dell’azienda”, continua Grisendi. “Tutto ciò ci renderà più competitivi sul mercato globale. Ad oggi la nostra penetrazione nel mercato nordamericano e asiatico è scarsa. Si tratta di aree enormi che presentano problematiche particolari, ma per certi versi simili. Per esempio sia negli Stati Uniti che in Asia i prezzi degli attrezzi di serraggio sono bassissimi. Stiamo lavorando per raggiungere l’intercambiabilità dei nostri attrezzi, che saranno pronti sia nel sistema metrico decimale che in pollici per gli Stati Uniti. Un lavoro ancora più corposo e attento ci attende per agguantare l’Asia, un continente dove ogni Paese ha le sue specificità e criticità. Per questo sto portando avanti da più di un anno un nuovo progetto per trovare distributori in quelle aree”.
Per penetrare nel mercato americano e asiatico Sergio Grisendi sta portando avanti da più di un anno un nuovo progetto per trovare distributori in quelle aree.