Con l’avvento di macchine sempre più intelligenti e autonome, l’interazione degli esseri umani con la tecnologia cambia radicalmente e, con essa, le modalità operative delle imprese.
di Umberto Leoni
“Automazione intelligente” è il termine con cui si indicano gli sviluppi più recenti nell’ambito della gestione dei processi aziendali. Gli ingredienti di questa tecnologia sono essenzialmente quattro: intelligenza artificiale (sistemi in grado di simulare i processi di comprensione e apprendimento del cervello umano), elaborazione del linguaggio naturale (capacità di capire le parole di un essere umano), robotica (con autonomia decisionale basata su IoT e altri dati) e analisi predittiva.
La crescente diffusione di macchine intelligenti in grado di comprendere l’ambiente circostante, interagire con altre macchine e addetti in carne e ossa, imparare dall’esperienza e prendere decisioni in base a ciò che hanno appreso sta imprimendo una forte accelerazione al processo di trasformazione delle aziende e dei loro processi operativi. Tuttavia, per utilizzare appieno i benefici della trasformazione digitale, non basta investire in tecnologia: le aziende devono insegnare ai loro addetti nuove modalità di collaborazione con le macchine e ridisegnare le attività operative della smart factory nell’ottica dell’automazione intelligente.
Alcuni settori (Automotive, GDO, finanza, telecomunicazioni) hanno già raggiunto uno stadio avanzato di questa evoluzione, altri (pubblica amministrazione, utility, petrolchimico) sono più cauti nell’adozione delle nuove tecnologie. Per fotografare la situazione attuale, l’IBM Institute for Business Value, in collaborazione con Oxford Economics, ha effettuato uno studio su 550 dirigenti che si occupano di tecnologie e gestione operativa. I risultati dello studio confermano che l’automazione intelligente si sta diffondendo su larga scala e che gli addetti ai lavori ne riconoscono il potenziale per generare valore aggiunto in modo continuo. Per maggiori informazioni sullo studio di IBM Institute for Business Value, potete inviare una richiesta all'indirizzo iibv@us.ibm.com o visitare il sito ibm.com/iibv dove è possibile abbonarsi alla newsletter mensile.
Tre consigli per essere competitivi nell’era della manifattura cognitiva
L’adozione delle tecnologie di automazione intelligente richiede da parte delle aziende un approccio lungimirante agli investimenti, una pianificazione organizzativa accurata e un impegno costante alla formazione.
- Investire in modo mirato e consapevole. La dirigenza deve valutare con cura le tecnologie emergenti e metterle in ordine di priorità. Investire non significa solo allocare risorse economiche, ma anche predisporre piani esecutivi dettagliati, comunicare e gestire il cambiamento, ricavare il massimo valore dal tempo e dalle risorse investiti. I risultati più eclatanti sono stati ottenuti finora dalle aziende che affrontano contemporaneamente l’innovazione digitale e la gestione delle attività operative.
- Riorganizzare l’attività nell'ottica dell’automazione. Automatizzare non significa sovrapporre nuove tecnologie ai processi esistenti, bensì ripensare i processi, ottimizzando i flussi di lavoro, immaginando i risultati finali, definendo una sequenza di passaggi logici e prototipando il nuovo processo per poter effettuare modifiche e miglioramenti prima di metterlo in atto. Lo stesso approccio deve essere applicato al business model e alla gestione della supply chain, sfruttando le tecniche di simulazione, modellazione e analisi predittiva.
- Formare all’automazione. La figura umana è ancora più centrale nella smart factory. Le aziende devono formare risorse agili e innovative, pienamente inserite nella cultura aziendale, e partecipare a ecosistemi su larga scala per ampliare le loro vedute e scoprire nuovi modi di pensare e lavorare.
Scarica il whitepaper di IBM “The human-machine interchange: How intelligent automation is reconstructing business operations”.
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