ACIMALL è l’associazione dei costruttori italiani di macchine utensili per la lavorazione del legno, a cui aderiscono oltre 150 imprese.
Dopo una brusca frenata nel 2020, seguita da un 2021 decisamente positivo, il settore italiano delle tecnologie per l’industria del legno e del mobile si appresta a guardare al futuro e torna in fiera a Milano con la 27a edizione di Xylexpo.
di Elisa Maranzana
Fare un bilancio degli ultimi quindici anni significa, inevitabilmente, fare anche i conti con dinamiche economiche e sociali piuttosto complesse, che – come la storia insegna – hanno finito (e finiscono tuttora) per condizionare, spesso anche pesantemente, l’operato e i bilanci delle imprese. Tutte quante, nessuna esclusa.
Ce lo ha confermato anche Dario Corbetta, Direttore Generale di ACIMALL, che abbiamo intervistato per fare il punto sul comparto italiano delle tecnologie per l’industria del legno e del mobile, in vista dell’imminente edizione di Xylexpo, in programma a Milano dal 12 al 15 ottobre.
“In questi ultimi anni ne abbiamo viste tante”, ci ha detto. “Tra recessione, crisi del debito sovrano, pandemia e ora anche la guerra, i momenti difficili sono stati parecchi. Eppure, il nostro settore è sempre riuscito a riprendersi. I due gruppi più grandi – SCM e Biesse – sono cresciuti, diventando in qualche modo ancora più forti. E qualcosa di analogo è successo anche alle realtà più piccole, molte delle quali a conduzione familiare e alle prese con ricambi generazionali non sempre facili, che sono riuscite a restare in piedi nonostante tutto”.
I numeri sono chiari e parlano di una grande ripresa vissuta dall’intero comparto nel 2021 dopo un 2020 difficile, ma in merito al futuro Dario Corbetta preferisce non sbilanciarsi.
Dario Corbetta, Direttore Generale di Acimall e di Xylexpo.
L’ANNO DELLA RIPRESA
Dopo, infatti, un -18% della produzione 2020 dovuto in parte all’emergenza sanitaria da Covid-19 e in parte a un comparto già in sofferenza – che doveva fare i conti con un -9,9% rispetto al 2018 – il 2021 delle tecnologie per l’industria del legno e del mobile è stato un anno decisamente positivo e ha segnato una chiara ed evidente inversione di tendenza.
“Nonostante il segno negativo, il 2020 si era chiuso con un bilancio al di sopra delle nostre aspettative”, ha commentato Corbetta, “e questo già ci faceva ben sperare in una ripresa. Ripresa che abbiamo visto in una produzione del 2021 che si è attestata a 2.530 milioni di euro, con una crescita del 36,9%”.
Tutto il settore delle tecnologie per la lavorazione del legno – così come è avvenuto per la meccanica in genere – ha beneficiato di una forte spinta degli incentivi statali legati all’Industria 4.0, e questa è indubbiamente stata una delle principali ragioni della forte crescita, ma il Direttore Generale di ACIMALL ha evidenziato un altro aspetto molto importante. “Il settore del mobile in Italia e, più in generale, in Europa”, ha proseguito, “lo scorso anno è andato molto bene, grazie a una forte propensione all’acquisto dovuta – probabilmente – a una riscoperta dell’arredo da parte del consumatore finale a fronte di un tempo maggiore trascorso tra le mura domestiche. Ebbene, questa dinamica, a cui hanno in qualche modo contribuito anche i vari bonus statali legati all’edilizia, naturalmente ha avuto ricadute positive anche sul mercato delle tecnologie destinate al comparto, portandolo a crescere come non faceva da tempo”.
Il settore delle tecnologie per la lavorazione del legno genera 2,5 miliardi di euro di fatturato, per il 75% destinato all’export.
CLIMA DI INCERTEZZA
La crescita evidenziata da Corbetta ha interessato tutte le imprese, nessuna esclusa, e ha coinvolto non solo il mercato italiano ma anche quello estero, per via della forte propensione alle esportazioni (pari circa al 75%) che da sempre caratterizza il settore delle tecnologie per la lavorazione del legno.
Ma come la gran parte del manifatturiero, anche questo comparto ha dovuto (e deve tuttora) fare i conti con una serie di dinamiche economiche innescatesi nell’ultimo anno e mezzo.
“La crisi delle materie prime ha portato inevitabilmente a un allungamento del portafoglio ordini”, ci ha detto ancora Corbetta, “per cui le aziende faticano a gestire la situazione. Di pari passo il caro energia, l’aumento del prezzo dei trasporti, i noli marittimi, la difficoltà a trovare container e via dicendo contribuiscono a creare un clima di incertezza. Se nel 2021 l’inflazione settoriale era stata mediamente del 5%, già i primi mesi del 2022 hanno visto un ulteriore incremento del 5/6% e questo mi porta a ipotizzare che l’inflazione del settore alla fine dell’anno sarà intorno (se non superiore) al 10%. Se a questo aggiungiamo anche l’inflazione nel nostro paese tornata al livello degli anni Settanta e Ottanta, assisteremo a una compressione dei consumi, e quindi inevitabilmente anche a una flessione nell’acquisto dei mobili. Questa purtroppo è una legge economica a cui difficilmente si scappa, ma io resto fiducioso perché ho visto il nostro comparto riuscire a far fronte a situazioni ben peggiori”.
RITORNO IN FIERA
Sostenibilità e digitalizzazione saranno i temi centrali di questa 27a edizione di Xylexpo – biennale mondiale delle tecnologie per la lavorazione del legno e dei componenti per l’industria del mobile – che quest’anno, per la prima volta, si svolgerà in partnership con 33.BI-MU, dando di fatto vita a una “settimana della meccanica per il manifatturiero” che permetterà a espositori e visitatori di incontrare competenze, soluzioni, idee per un unico obiettivo: produrre in modo sempre più sostenibile ed efficiente.
“Grazie alle sinergie che legano il nostro comparto con quello delle tecnologie per la lavorazione del metallo”, ha concluso Dario Corbetta, Direttore anche di Xylexpo, “questo progetto si tradurrà in un evento unico caratterizzato da due fiere distinte, per il quale abbiamo molte aspettative. Dopo oltre quattro anni la gente ha voglia di incontrarsi e di rivedere le macchine in funzione”. ©TECN’È
Xylexpo si terrà dal 12 al 15 ottobre, nei padiglioni 22 e 24 di Fieramilano Rho.