Dal 29 maggio al 1 giugno prossimi, presso il quartiere fieristico di Fiera Milano, a Rho, si svolge Ipack-Ima, la principale fiera europea del 2018 per l’industria del processing & packaging. Foto: ©Ipack-Ima.
Le rilevazioni dell’ultimo Osservatorio Ipack-Ima mostrano dati positivi per la filiera italiana del processing e del packaging, che si caratterizza per fatturati molto al di sopra delle attese, spinti dagli incentivi governativi sull’acquisto di beni strumentali.
di Lorenzo Ruffini
L’export che cresce meno delle vendite in Italia è il dato più significativo emerso dalle ultime rilevazioni dell’Osservatorio Ipack-Ima (www.ipack-ima.com), la principale fiera europea del 2018 per l’industria del processing & packaging, in programma a Fiera Milano dal 29 maggio al 1 giugno prossimi. Lo studio, semestrale, è stato realizzato su un campione di aziende operative lungo tutta la filiera del processing e packaging – costruttori di macchine di processo e confezionamento, fornitori di componentistica, produttori di materiali – che servono vari settori industriali suddivisi nelle cosiddette business community: Food, Fresh & Convenience; Meat & Fish; Pasta, Bakery, Milling; Beverage; Confectionery; Chemicals, Home & Industrial; Health & Pesonal Care.
I risultati della ricerca hanno mostrato come, nel primo semestre 2017, sia cambiata la composizione delle vendite: i fatturati esteri sono cresciuti in media meno del giro d’affari nazionale, fenomeno in gran parte determinato dall’utilizzo degli incentivi del Governo italiano sull’acquisto di beni strumentali. Il trend positivo sul mercato domestico è stato indicato in crescita anche per il secondo semestre dello scorso anno, dato che sarà verificabile con il prossimo consuntivo.
Le previsioni dell’Osservatorio indicano, peraltro, un atteso riallineamento della dinamica dell’export, con una quota di imprese che dovrebbe registrare fatturati in rialzo, in salita di 10 punti percentuali, a quota 85%, la metà delle quali dovrebbe incrementi al disopra del 5%. Come detto saranno i consuntivi a confermare i dati.
L’innovazione e la ricerca di soluzioni all’avanguardia per la produttività delle aziende saranno al centro dell’attenzione delle oltre 800 imprese espositrici a Ipack-Ima 2018. Foto: ©Ipack-Ima.
I DATI DELLE DIVERSE BUSINESS COMMUNITY
Nel dettaglio delle varie business community, nei primi sei mesi 2017 il segmento Food Fresh & Convenience ha registrato una crescita compresa tra 0 e +5%. Rispetto alle previsioni, il fatturato estero è salito di 2 punti percentuali, mentre quello complessivo (Italia + estero) è cresciuto dell’11% per effetto delle vendite nazionali. Le stime dell’Osservatorio sul secondo semestre 2017 mostrano un ulteriore miglioramento di tutte e tre le variabili di indagine (vendite totali, estere e occupazione).
Il segmento Meat & Fish, pur con dinamiche di crescita contenuta, ha recuperato terreno e ha chiuso il primo semestre 2017 con 10 punti percentuali, oltre la soglia delle attese. Il visibile miglioramento ha determinato una revisione delle aspettative anche sul secondo semestre dello scorso anno, indicando a quota 83% le imprese che hanno previsto incrementi di fatturato.
In crescita anche il settore Pasta, Bakery & Milling, anch’esso più in termini di fatturato complessivo (73% delle aziende) che estero (53%). Le previsioni dell’Osservatorio per il secondo semestre del 2017 indicano una maggiore diffusione sia delle aspettative di crescita delle vendite totali (per l’86% delle aziende), sia delle vendite estere (per quasi 3/4 degli operatori).
Il Beverage ha confermato le previsioni di crescita all’estero (pur con tassi mediamente inferiori), rivelando però performance migliori alle attese per quanto riguarda il fatturato globale, cresciuto per il 79% delle aziende contro il 71% stimato, e con tassi peraltro più sostenuti. Per il secondo semestre 2017, i dati dell’Osservatorio prevedono uno sviluppo più o meno in linea con i consuntivi, specialmente nell’ambito di stime di crescita superiore al 5%.
Penalizzato da aspettative largamente sovrastimate per il 2017, il segmento Confectionery ha presentato crescite nell’export solo per il 60% delle aziende (la totalità degli operatori prevedeva incrementi). La percentuale sale all’80% nelle vendite complessive. Le imprese hanno pertanto ridimensionato le aspettative per il semestre corrente ponendole all’incirca in linea con i consuntivi dei primi sei mesi dell’anno scorso. Stesso quadro anche per il Chemicals Home & Industrial dove la quota di imprese con fatturati esteri in crescita è stata di 20 punti percentuali inferiore rispetto a quanto previsto (-10% in riferimento al giro d’affari complessivo). Per il secondo semestre 2017, i dati dell’Osservatorio stimano una ripresa più marcata dell’export.
Rispetto ai risultati della prima parte dell’anno, che non hanno ricalcato le attese, il segmento Health & Personal Care è indicato in crescita nel secondo semestre del 2017, soprattutto sul fronte dei fatturati esteri (+17%), ma le opinioni sono più che positive anche riguardo alla crescita complessiva del settore.
L’Osservatorio 2017 ha evidenziato dunque un clima generalizzato di fiducia che si è riflesso anche nelle adesioni alla fiera Ipack-Ima. Ben oltre 800 aziende hanno confermato la loro partecipazione e stanno lavorando per presentare in fiera le loro ultime innovazioni.
L’export che cresce meno delle vendite in Italia è il dato più significativo emerso dalle ultime rilevazioni dell’Osservatorio Ipack-Ima edito nel 2017. Foto: ©Ipack-Ima.
I NUMERI DI MACCHINE E COMPONENTI
Scomponendo l’andamento per tipologie di macchinari o materiali prodotti dalle aziende, le macchine di processo hanno registrato un disallineamento tra previsioni e dati effettivi (il 52% delle aziende è cresciuta all’estero e il 48,6% sul fatturato complessivo), fattore che, secondo i dati dell’Osservatorio, ha determinato una revisione delle aspettative di crescita per il secondo semestre del 2017: hanno previsto di ottenere fatturati complessivi in crescita il 69,7% delle aziende, mentre il giro d’affari realizzato con le esportazioni è indicato in aumento per il 71,4% delle imprese. Un’elevata aderenza dei dati previsionali con i risultati effettivi si è invece registrato nell’altro segmento dei beni strumentali costituito dai costruttori di macchine per il packaging. Sono cresciute le aspettative sulla seconda parte dell’anno con il 78% (63% nel primo semestre) degli operatori che prevede un incremento delle vendite estere e l’83% (72% nei primi sei mesi) dei ricavi complessivi. Aumenta significativamente anche la quota (tra il 25% e il 35%) di imprese che prevede un’elevata crescita (>del 10%) dei fatturati. Coerentemente con quanto osservato per il settore dei macchinari per il packaging, anche i produttori di materiali da imballaggio hanno evidenziato previsioni molto vicine ai consuntivi. Le aspettative per il secondo semestre corrente sono, secondo i dati dell’Osservatorio, di una crescita sostanzialmente stabile, in linea con l’andamento dei primi sei mesi. Le imprese della componentistica hanno visto confermarsi le previsioni ottimistiche formulate nel 2016. Il 70,5% delle imprese ha generato fatturati export in crescita con vendite sul mercato domestico molto al disopra delle aspettative. Secondo una larga maggioranza di operatori del settore il secondo semestre rispecchierà lo stesso positivo trend della prima metà del 2017.
I RISCHI PERCEPITI
L’indagine ha rilevato anche i rischi percepiti dagli operatori del campione riguardo la profittabilità del proprio business. Pur con intensità variabile, a seconda dei diversi segmenti produttivi, le principali minacce riguardano l’inasprimento del clima concorrenziale causato da una maggiore aggressività dei competitor (25,6% dei rispondenti, contro il 20% del semestre precedente), i fattori macroeconomici incidenti a vario titolo sulle vendite (8,9% contro il 12%), l’aumento dei prezzi delle materie prime e dell’energia (20% contro il 25%), i costi dei servizi (12%) e del lavoro (13%, percezione stabile) e i cambiamenti avversi del regime tributario (12%, in linea con il sentiment precedente). Minor peso hanno le minacce che vanno a influire direttamente sulla gestione finanziaria delle imprese, come l’accesso al credito e il relativo costo, percepite solo dal 6% dei rispondenti. ©TECN’È
Automazione, sistemi di controllo e di visione, digitalizzazione e informatizzazione della produzione sono fattori fondamentali per la competitività delle imprese. Foto: ©Ipack-Ima.