
A settembre, Alstom ha celebrato i 70 anni dello stabilimento di Sesto San Giovanni, in provincia di Milano, centro d’eccellenza per la componentistica ferroviaria.
Settant’anni di storia industriale e uno sguardo rivolto all’innovazione. Il sito di Sesto San Giovanni di Alstom si conferma polo di eccellenza per il settore ferroviario.
di Elisa Maranzana
Negli ultimi anni il settore ferroviario ha conosciuto una crescita costante sia a livello nazionale che internazionale, sostenuta da ingenti investimenti e da un forte impulso all’innovazione, a conferma del ruolo strategico che la mobilità sostenibile occupa.
In un contesto come questo, dove la domanda di trasporti più verdi ed efficienti cresce rapidamente, una delle testimonianze più concrete arriva da Alstom, colosso mondiale della mobilità intelligente e sostenibile, che lo scorso settembre ha celebrato i 70 anni dello stabilimento di Sesto San Giovanni, in provincia di Milano, centro d’eccellenza per la componentistica ferroviaria.
L’evento è stato l’occasione per fare due annunci importanti per il business Services in Italia. Da un lato l’apertura di 100 nuove posizioni lavorative entro marzo 2026 su tutto il territorio nazionale. Dall’altro, la conferma di un piano di investimenti da 25 milioni di euro in 4 anni, con l’obiettivo di rafforzare la capacità produttiva, consolidare la presenza territoriale e accelerare la digitalizzazione dei processi.
Sono proprio scelte come queste che dimostrano quanto a fare la differenza, oggi, siano la capacità di innovare e di investire nelle competenze, due elementi decisivi per affrontare le sfide industriali e tecnologiche del presente e del futuro, anche nell’ambito della mobilità sostenibile.
Il sito è un centro ad alta tecnologia per la produzione, la manutenzione, la revisione e la riparazione di sottosistemi e componenti destinati a treni ad alta velocità, convogli regionali, tram e metropolitane.
VALORE OLTRE LA TRADIZIONE PRODUTTIVA
La storia dello stabilimento di Sesto San Giovanni comincia negli anni Cinquanta, quando l’ingegnere Eugenio Parizzi fonda l’Elettromeccanica Parizzi, specializzata in equipaggiamenti elettromeccanici ed elettroclimatici. Attraverso una costante evoluzione tecnologica, dall’analogico al digitale e dall’elettromeccanica all’elettronica, l’azienda cresce fino a diventare un punto di riferimento nella produzione di sottocomponenti, sistemi di trazione, convertitori e soluzioni di elettronica di potenza e di segnalamento. Qui sono stati progettati e realizzati componenti chiave del Pendolino, simbolo dell’eccellenza tecnologica italiana, che ha permesso viaggi più veloci in Italia e in Europa grazie al sistema di pendolamento attivo.
Ma è con l’ingresso in Alstom, avvenuto nel 2000, che inizia una nuova fase di sviluppo. Da allora il sito ha continuato a crescere fino a diventare, oggi, un centro di eccellenza per la produzione, la manutenzione, la revisione e la riparazione di sottosistemi e componenti destinati a treni ad alta velocità, convogli regionali, tram e metropolitane.
Con una superficie di 48.000 m2, lo stabilimento accoglie oltre 350 persone, perlopiù tecnici specializzati. Qui ogni anno vengono realizzati più di 1.500 componenti, tra cui convertitori di trazione e banchi di manovra, oltre a circa 12.000 parti di ricambio e riparazioni. L’attività del sito è direttamente integrata alla Product Line Services, la divisione di Alstom che si occupa di manutenzione, revisione, ricambi e servizi per i treni già in esercizio e che si appoggia a una rete di depositi distribuiti a livello nazionale.
Ma il valore di questo sito non si limita alla tradizione produttiva. “Siamo impegnati su 38 progetti a livello globale”, spiega Luca Rubino, Business Unit Director di Alstom, “e siamo responsabili dello sviluppo e della produzione di cinque sottosistemi fondamentali: la catena di trazione, i banchi di manovra, i sistemi antincendio, l’elettronica di controllo e l’elettronica di segnalamento”.
Ogni anno il sito di Sesto produce più di 1.500 componenti, tra cui convertitori di trazione e banchi di manovra, oltre a circa 12.000 parti di ricambio e riparazioni.
INNOVAZIONE RECENTE
Lo stabilimento di Sesto San Giovanni ospita un laboratorio di stampa 3D, dedicato alla produzione di parti di ricambio per i principali operatori ferroviari ed equipaggiato con tecnologie polimeriche avanzate e strumenti di reverse engineering. “Negli ultimi anni le applicazioni del 3D printing si sono ampliate, passando dalla prototipazione rapida alla produzione di piccole serie di parti di ricambio o pezzi specifici per ammodernamenti”, dice Rubino. “La stampa 3D è una tecnologia che in altri settori si è diffusa prima, mentre nel ferroviario è un’innovazione ancora piuttosto recente. Siamo stati tra i primi a introdurla e oggi, grazie a questa tecnologia, possiamo ridurre i tempi di approvvigionamento da dodici mesi a pochi giorni”.
Il suo utilizzo, però, non si limita ai ricambi. “La impieghiamo anche per la prototipazione, a supporto delle attività di ricerca e sviluppo”, aggiunge Rubino. “Quando occorre verificare l’accoppiamento geometrico dei pezzi, per esempio, non è più necessario produrre un componente completo, ma è sufficiente stamparlo in 3D per controllarne subito forma e compatibilità”.
Ma l’evoluzione naturale di questa tecnologia punta alla produzione in serie. Attualmente il laboratorio di Sesto San Giovanni utilizza materiali plastici, che consentono di riprodurre gran parte dei componenti, ma sono già previsti investimenti per l’apertura, entro il prossimo anno, di un’area dedicata alla stampa in metallo. Una scelta che consentirà ad Alstom di ampliare in maniera esponenziale la gamma di prodotti realizzabili con queste tecnologie.
Dai laboratori di stampa 3D alla Control Room per la manutenzione predittiva, passando per investimenti e nuove assunzioni, il sito lombardo di Altom mostra come ricerca e digitalizzazione stiano trasformando anche la mobilità sostenibile.
SUPPORTO IMMEDIATO
Un ruolo strategico nello stabilimento di Sesto San Giovanni è affidato alla Control Room, che monitora in tempo reale l’affidabilità e la disponibilità delle flotte che viaggiano regolarmente sulle tratte commerciali. “È uno dei servizi innovativi che offriamo ai nostri clienti”, sottolinea Rubino, “sia esterni, per il supporto all’esercizio delle flotte, sia interni, a beneficio delle nostre unità di manutenzione”.
Ogni giorno la Control Room riceve tramite telediagnostica circa 300.000 file, ciascuno con migliaia di righe di dati. “Attraverso l’analisi di queste informazioni siamo in grado di valutare lo stato di salute dei treni circolanti in tempo reale”, prosegue Rubino. “Possiamo dialogare costantemente con chi gestisce l’esercizio operativo, fornendo un supporto immediato e concreto”.

A Sesto San Giovanni lavorano per Alstom oltre 350 persone, perlopiù tecnici specializzati, impegnati su 38 progetti a livello globale.
L’analisi dei dati ha anche una valenza predittiva: permette infatti di individuare il degrado di alcuni componenti e di segnalare possibili anomalie prima che queste si traducano in guasti, offrendo così ai depositi indicazioni preziose per pianificare le attività di manutenzione.
La capacità di innovare e digitalizzare i processi è valsa al sito il prestigioso Assolombarda Awards 2025 nella categoria “Digitalizzazione”. Un riconoscimento che si aggiunge alla recente conferma del livello Silver per il sistema di gestione della qualità ferroviaria, ulteriore prova di un percorso di eccellenza che unisce tradizione e innovazione. ©TECN’È

L’attività del sito di Sesto San Giovanni è direttamente integrata alla Product Line Services, la divisione di Alstom che si occupa di manutenzione, revisione, ricambi e servizi per i treni già in esercizio.





































































