Si è svolta martedì 13 dicembre, a Palazzo Giureconsulti, proprio di fronte al Duomo, la conferenza stampa di fine anno di UCIMU-Sistemi per Produrre. Nella foto di anteprima: la produzione italiana di macchine e utensili nel 2022 ha toccato un fatturato record di 7,25 miliardi di euro, grazie a una crescita del 14,6%.
Una Milano particolarmente natalizia, battezzata da una timida nevicata, ha fatto da cornice alla conferenza stampa di fine anno di UCIMU-Sistemi per Produrre, tenutasi martedì 13 dicembre a Palazzo Giureconsulti, proprio di fronte al Duomo. Uno scenario che si è rivelato perfettamente in linea con gli eccezionali numeri di un settore, quello della produzione di macchine utensili, robot e automazione, confermatosi in grande crescita anche nel 2022.
È stata Barbara Colombo, Presidente dell’associazione, a rivelare il preconsuntivo per l’anno in conclusione e ad anticipare le previsioni per il 2023, elaborati dal Centro Studi & Cultura d’Impresa di UCIMU-Sistemi per Produrre.
Il traino dei consumi interni
“Sono dati che parlano da soli”, ha esordito Colombo. “Dopo un 2021 decisamente positivo, il 2022 chiude ancora con aumenti a doppia cifra per i principali indicatori economici. E anche le previsioni per il 2023 sono favorevoli, pur se con una crescita inferiore”.
In particolare, la produzione italiana di macchine e utensili nel 2022 ha toccato un fatturato record di 7,25 miliardi di euro, grazie a una crescita del 14,6% spinta, ha spiegato Colombo “soprattutto dalle consegne interne, che sono aumentate del 27%, ma anche dall’export, cresciuto del 2,5%. Il consumo interno, salito del 31,3%, ha trainato anche l’import, aumentato del 38,5%, per un valore di quasi 2,6 miliardi”.
Una scia favorevole
Le performance del 2022 non sfigurano nemmeno di fronte all’eccezionale 2021, quando l’incremento del consumo era stato del 47%. “Siamo quindi reduci da due anni”, ha chiosato ancora Barbara Colombo, “che hanno fatto registrare prestazioni davvero importanti per il nostro settore, ormai tornato ai livelli di consumo precedenti la pandemia”.
Sulla scia di un 2022 oltre le attese, anche il 2023 è destinato, secondo le valutazioni di UCIMU-Sistemi per Produrre, a portare buoni risultati, anche se più contenuti. La produzione supererà i 7,5 miliardi di euro, con un ulteriore incremento del 4,3% rispetto a quest’anno. Simile la crescita del consumo, che si attesterà a 6,8 miliardi, con un +3,7%.
Orizzonte esteso per gli ordini
Scendendo più nel dettaglio, l’analisi di UCIMU-Sistemi per Produrre rivela che, dopo i primi nove mesi del 2022, le imprese italiane del settore avevano una visibilità sugli ordini futuri estesa a 8,1 mesi di produzione, un dato mai così alto nell’ultimo trentennio.
Principali mercati di sbocco si sono rivelati, nel 2022, gli Stati Uniti (con ordini per 280,6 milioni), seguiti da Germania, Cina e poi, ancora, Polonia e Francia. In calo rispetto all’anno precedente soltanto la Turchia (-17,6%), per gli effetti di una forte svalutazione della moneta che ha scoraggiato le importazioni, e naturalmente la Russia (-19,6%).
Su un periodo esteso agli ultimi quindici anni emerge come il valore della produzione sia cresciuto dai 5,8 miliardi del 2008 agli attuali 7,25 miliardi. Ma tutte le voci economiche sono lievitate, a parte il valore dell’export, che, comunque, si è mantenuto pressoché stabile e non ha ancora raggiunto i valori record del 2018 (3,66 miliardi).
“Un dato che non stupisce”, ha osservato Barbara Colombo. “Le aziende italiane, caratterizzate perlopiù da dimensioni piccole e medie, si focalizzano maggiormente sul mercato interno anche per un fatto strutturale”.
Estensione degli incentivi
Non è mancato un riferimento al rinnovato quadro politico, e alle misure di sostegno alle imprese del settore che, ha osservato il Direttore Generale di UCIMU-Sistemi per Produrre Alfredo Mariotti, contribuisce con più di 10 miliardi al Pil italiano, se si considera tutto l’indotto generato.
“Ci auguriamo”, ha detto ancora Colombo, “che anche il nuovo esecutivo accolga con la dovuta attenzione i provvedimenti introdotti fin dal 2016 con il Piano Industria 4.0 (poi Impresa 4.0 e Transizione 4.0).
È auspicabile, in particolare, che venga confermata per il 2023 l’aliquota del 40% di credito d’imposta sugli acquisti di nuovi macchinari connessi, perché consentirebbe di bypassare il problema della consegna relativa gli ordini raccolti nel 2022, che senza il rinnovo dovrebbe chiudersi entro giugno, creando non poche difficoltà alle nostre imprese sia per la difficoltà a reperire componenti, causa la crisi delle supply chain, sia per la grande crescita di ordinativi del 2022”.
Il rifinanziamento degli incentivi potrebbe essere anche facilitato dal fatto che 3,8 miliardi della dotazione prevista per il piano Transizione 4.0 non sono ancora stati spesi.
Attività all’estero e fiere
La conferenza stampa è stata anche l’occasione per parlare delle iniziative prossime venture. Tra queste spicca un forte impegno per l’internazionalizzazione, cioè per presentare le imprese associate a UCIMU-Sistemi per Produrre su alcuni mercati esteri e, in particolare, su quello indiano, vietnamita e statunitense. Altre iniziative sono previste per il 2023 in Turchia, per attivare nuovi canali di subfornitura resi favorevoli dal cambio della moneta, in Uzbekistan e in Cina.
Sul fronte fieristico, come ha spiegato Alfredo Mariotti, l’impegno dell’associazione è focalizzato su LAMIERA, in programma dal 10 al 13 maggio a Fieramilano Rho. “Sarà articolata come nel 2022 su sei temi tecnologici”, ha detto il Direttore Generale, “con focus su nuove tecnologie, saldatura, fastener, trattamenti tecnici e delle superfici, metrologia e testing e subfornitura tecnica. In concomitanza si terrà Made In Steel, visitabile con lo stesso biglietto (tra l’altro gratuito)”.
Ulteriore appuntamento sarà quello con MECFOR, che si terrà dal 23 al 25 maggio a Fiere di Parma in concomitanza con SPS Italia. Temi della manifestazione sono la subfornitura, la produzione di torni e, soprattutto, revamping e retrofitting di macchinari usati. (Riccardo Oldani)
“Sono dati che parlano da soli”, ha dichiarato Barbara Colombo, Presidente dell’associazione. “Dopo un 2021 decisamente positivo, il 2022 chiude ancora con aumenti a doppia cifra per i principali indicatori economici. E anche le previsioni per il 2023 sono favorevoli, pur se con una crescita inferiore”.