iCub: ©2016 Istituto Italiano di Robotica.
iCub, il robot umanoide diventato famoso per essere arrivato tra i semifinalisti di “Italia’s Got Talent 2016”, ha davvero un’iper intelligenza, sapete perché? I suoi creatori, i ricercatori dell’Istituto Italiano di Tecnologia (www.iit.it) di Genova, hanno infatti scelto hyperMILL di OPEN MIND (www.openmind-tech.com/it) per produrre le delicate parti che compongono il corpo del robot, in particolare le articolazioni e gli arti di questo cucciolo umanoide alto 1,04 m e con un peso di circa 25 kg.
Nonostante il suo aspetto così giovane, iCub è nato oltre dieci anni fa dall’ingegno di un team di ricercatori dell’Istituto Italiano di Tecnologia, con caratteristiche ritenute fino ad allora impensabili per un automa, sia dal punto di vista dell’intelligenza artificiale sia per le capacità di movimento e di equilibrio, soprattutto per l’estrema flessibilità delle articolazioni.
Fin dall’inizio del progetto, nel lontano 2004, gli esperti dell’Istituto Italiano di Tecnologia hanno coinvolto OPEN MIND scegliendo il software CAM hyperMILL per la produzione dei delicati componenti interni e delle giunture, che oggi rendono iCub così famoso nel mondo.
Non dimentichiamo, infatti, che, al suo stadio di sviluppo attuale, iCub è l’umanoide più completo al mondo: ha mani di metallo, muscoli ad azionamento elettrico, due telecamere per occhi, due microfoni per orecchie, uno speaker al posto della bocca, la possibilità di comunicare con le espressioni del volto e perfino una pelle artificiale.
I suoi creatori Giorgio Metta, l’ingegnere robotico, e il collega Giulio Sandini, fin dai primi modelli, lo hanno battezzato iCub, ispirandosi a due illustri predecessori: la “i” viene infatti da “I robot” (Io, robot), la raccolta di racconti di fantascienza di Isaac Asimov, e “cub” che deriva dal “cucciolo d’uomo” (mancub) descritto da Rudyard Kipling nel Libro della Giungla. In particolare, iCub, come il personaggio di Kipling, apprende giorno per giorno come vivere in un ambiente sconosciuto, la realtà circostante, usando i suoi sensi e le sue capacità percettive.
iCub dispone di 53 motori grazie ai quali può muovere la testa, gli arti superiori e inferiori e la vita. Può vedere e sentire e ha il senso della sua posizione nello spazio, oltre a un gran senso dell’equilibrio. Sa gattonare e mettersi a sedere, può afferrare e in generale manipolare oggetti grazie alle sue mani dotate di tatto, caratterizzate da nove snodi. Ha circa 4.000 sensori in tutto il corpo, in parte ricoperto da una membrana artificiale simile alla pelle. iCub muove le palpebre e le labbra, simula le emozioni come la sorpresa o la gioia, grazie a espressioni del viso e luci.
La mano è uno degli strumenti che maggiormente aiuta iCub ad apprendere il mondo circostante; perché iCub “capisca” che cos’è un oggetto che ha di fronte, non basta che ne faccia una scansione visiva, ma bisogna che lo tocchi per valutarne forma, consistenza e utilizzo. La complessità delle mani di iCub sono uno dei segreti che lo rendono così speciale, e OPEN MIND è particolarmente orgogliosa di aver contribuito ad aiutare gli specialisti dell’Istituto Italiano di Tecnologia a produrre parti molto complesse, ma così vitali per lo sviluppo del cucciolo iCub.
Francesco Plizzari, Amministratore Delegato di OPEN MIND Technologies Italia, ha raccontato come la collaborazione con dell’Istituto Italiano di Tecnologia sia assolutamente importante e come negli anni si sia consolidata grazie alla propensione all’innovazione e alla sperimentazione sia di hyperMILL che degli esperti dell’Istituto
“La collaborazione con IIT ci rende particolarmente orgogliosi per numerosi motivi”, ha detto Plizzari, “innanzitutto per aver contribuito alla realizzazione di un’eccellenza dell’ingegno italiano a livello mondiale”.
“Inoltre, aver dimostrato come hyperMILL sia strategico e utilizzabile con successo anche nella produzione di componenti piccoli, ma complessi, tecnologicamente evoluti è motivo di grande soddisfazione”, ha aggiunto Plizzari. “Infine, siamo contenti di aver dimostrato la versatilità di hyperMILL anche in ambito robotica, un settore pionieristico e altamente sfidante per la velocità di innovazione e cambiamento”.
Un aspetto particolarmente interessante, per concludere, è la valutazione di come i software CAM possano essere strategicamente utili anche nella creazione di piccoli particolari, come i componenti di iCub, quando invece spesso si pensa al CAM come strumento correlato alla produzione di macchine e pezzi di grandi dimensioni.
Precisione e affidabilità nella produzione di dettagli da sempre rendono hyperMILL il software CAM affidabile e accurato. La robotica è uno dei settori più interessanti per la meccanica di precisione e hyperMILL (http://www.openmind-tech.com/it/prodotti.html) è lo strumento CAM flessibile, preciso e capace di risolvere anche esigenze di lavorazioni molto complesse.
iCub: ©2016 Istituto Italiano di Robotica.