La disinfezione di ambienti e superfici è stata indicata come una delle azioni più efficaci per limitare la circolazione e la persistenza del virus durante questa fase di emergenza provocata dal Covid-19. La robotica può dare un contributo significativo per svolgere questa operazione: oggi, una nuova possibilità è offerta dal progetto “Samaritan”, nell’ambito del quale è stato sviluppato un robot mobile considerato il primo esempio di una nuova generazione di cobot.
“Samaritan” è il progetto sostenuto dalla Fondazione Marmo di Carrara, realizzato attraverso la Fondazione filantropica “Il Talento all’Opera”, promossa dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.
Dallo scorso 25 giugno, a Massa, presso l’ospedale del cuore “G. Pasquinucci” della Fondazione Monasterio, questo robot mobile, il cui obiettivo è sanificare e disinfettare ambienti e superfici attraverso l’impiego di lampade a raggi ultravioletti UV-C, ha iniziato il suo utilizzo sperimentale. Il robot potrà essere usato per la disinfezione all’interno di sale operatorie, sale di attesa, pronto soccorso e in qualunque altro luogo dove si possano creare assembramenti, con conseguente aumento del rischio di trasmissione del virus.
Il progetto si affianca a quello condotto presso il Laboratorio di Robotica Percettiva dell’Istituto TeCIP (Tecnologie della Comunicazione, Informazione, Percezione) della Scuola Superiore Sant’Anna, avviato sempre grazie alla Fondazione filantropica “Il Talento all’Opera”.
Anche la sperimentazione presentata a Massa per il progetto “Samaritan”, con il coordinamento scientifico di Filippo Cavallo, come Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna, rientra nelle attività di “terza missione”. Queste attività danno risposte concrete in tempi rapidissimi alle sfide presentate dall’emergenza Covid-19, confermando la possibilità di costruire alleanze virtuose fra la ricerca scientifica, la sua applicazione e i soggetti interessati a sostenere azioni di interesse generale, come la Fondazione Marmo di Carrara.
Il robot mobile, ribattezzato “Mover-UVC”, alla cui sperimentazione collabora CoRobotics, azienda spin off della Scuola Superiore Sant’Anna, è in grado di spostarsi in sicurezza grazie alle sue quattro ruote e può essere comandato a distanza da un operatore. Le lampade UV-C garantiscono una sanificazione efficace e, grazie ad algoritmi di intelligenza artificiale, può svolgere le operazioni in assoluta sicurezza per operatori e pazienti.
Il robot può essere tele-operato, ovvero mosso a distanza, ed è in grado di muoversi in sicurezza, evitando ostacoli e urti contro persone e oggetti. Il sistema robotico è dotato di una telecamera 3D che, con l’utilizzo di algoritmi intelligenti di visione, è in grado di riconoscere la presenza di persone e di caratterizzare gli ambienti di lavoro, garantendo l’incolumità delle persone e l’ottimizzazione della disinfezione. Il controllo e l’automatizzazione delle operazioni da parte degli operatori sarà reso più facile e intuitivo attraverso un’opportuna applicazione che si collega al robot.
“Siamo molto orgogliosi della capacità che la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa sta dimostrando nel riuscire a ‘mettere insieme’ le migliori energie filantropiche, l’esame attento della difficile situazione post Covid-19 e il potenziale di ricerca sviluppato nel corso del tempo. I risultati ottenuti con questo progetto costituiscono un nuovo passo avanti di un percorso, ancora lungo, ma che intendiamo percorrere con decisione e con mete sempre più ambiziose”, dichiara Sabina Nuti, Rettrice della Scuola Superiore Sant’Anna.