Carl Bass, CEO di Autodesk, sul palco di AU 2011
Nella struttura del Venetian Hotel di Las Vegas si è svolta la diciannovesima edizione di Autodesk University, evento dedicato agli utenti, tra progettisti, architetti e creativi digitali, dei prodotti Autodesk. 8.500 circa è il numero, decisamente impressionate, di partecipanti provenienti da tutto il mondo, pronti a scoprire le novità che la software house statunitense ha presentato in anteprima.
Noi abbiamo seguito, in particolare le novità dedicate al mondo del Manufacturing. Uno dei punti di forza dell'AU 2011 è stata la serie di Innovation Forum: sei sessioni composte da un mix di presentazioni individuali e discussioni con rappresentanti di importanti organizzazioni, tra le quali citiamo ad eempio Disney, Sony, Nike, TechShop, con l'intento dichiarato di far riflettere e sfidare i partecipanti sui nuovi metodi disponibili per progettare e innovare. Nel corso della sessione di apertura dell'evento Jeff Kowalski, Chief Technology Officer di Autodesk, ha affermato: "Il mare della complessità ha onde di disturbo. Possiamo cavalcare anche l'onda più alta se abbiamo il giusto assetto mentale e gli strumenti adeguati". Lo slogan di AU 2011, "The power of the possible", è un invito: emerge infatti dai vari appuntamenti la consapevolezza che, puntando sul cloud e sulla mobility, si moltiplichino all'infinito le potenzialità e l'offerta di strumenti per elaborare dati, fino ad arrivare all'Infinite Computing, concetto che non comporta solo un'evoluzione degli strumenti a disposizione, ma anche e sopratutto un cambiamento della forma mentis degli utilizzatori.
Prima di svelare qual'è la vera novità preannunciata dalla campagna Everything Changes, facciamo un passo indietro.
Per chi se lo fosse perso, riproponiamo questo intervento di Carl Bass, CEO di Autodesk, risalente al 2007, all'interno del quale egli sostiene le motivazioni per cui Autodesk, a differenza dei suoi competitors, non realizzava prodotti PLM. Oggi, nel 2011, Carl Bass ha spiegato: " Autodesk ha aspettato che la tecnologia fosse pronta per il PLM, ha aspettato il momento in cui potesse consentire di rendere il PLM efficace e disponibile per una vasta gamma di aziende del settore manifatturiero. Oggi stiamo introducendo nuovi software che cambieranno il modo in cui la gente utilizza il PLM". La novità si chiama Autodesk 360.
Per scoprirla vi invitiamo a leggere l'articolo in uscita sul numero di Gennaio/Febbraio 2012 di Tecn'è.