
Foto area Accordance. Nella foto di anteprima: area Awakening.
La mostra “Affinity in Autonomy”, rimasta aperta dal 9 al 14 aprile scorsi, ha analizzato la visione di Sony di una robotica in grado di arricchire le nostre vite, immaginando un mondo in cui l’intelligenza e la tecnologia siano integrate sempre più nella nostra vita quotidiana, suggerendo un nuovo sguardo alla relazione tra esseri umani e robot.
L’esposizione ha esaminato l’emozione, la relazione e il comportamento dei robot, nonché il modo in cui gli esseri umani possono interagire e co-esistere con gli stessi oggi e in futuro, e considerato l’impatto sui sensi attraverso la tecnologia. Dal lancio del primo entertainment robot, “AIBO”, nel 1999, Sony ha continuato ad approfondire e accrescere la propria conoscenza e comprensione in ambito di Intelligenza Artificiale e robotica.
Nella mostra “Affinity in Autonomy” sono state utilizzate le tecnologie all’avanguardia dei sensori di immagine di Sony. Camere stereo con sensori d’immagine Time-of-Flight retroilluminati e sensori CMOS per applicazioni di rilevamento equipaggiati con global shutter rendono possibili nuove esperienze interattive, attraverso la percezione dell’ambiente circostante tra uomini e i robot.
Il progetto ha voluto guardare alla futura relazione che si può sviluppare tra esseri umani e robot capaci di provare emozioni, con l’obiettivo di mostrare che, quando gli uomini capiscono che gli “amici robot” sono “vivi”, allora iniziano a provare un senso di affinità nei loro riguardi. I visitatori hanno potuto attraversare diverse “zone” sensoriali alla scoperta di cinque interazioni chiave tra esseri umani e robot, qui sotto sinteticamente descritte.
Awakening: la prima zona intensificava la consapevolezza sensoriale attraverso la quale i visitatori potevano fare esperienza di un nuovo tipo di intelligenza, che si rivelava sulle pareti attraverso luci e suoni e che li guidavano verso un futuro in cui veniva rivelato come gli esseri umani interagiranno con i robot in modi inaspettati e imprevedibili.
Autonomous: questo ambiente esplorava l’indipendenza e la reazione spontanea dei robot attraverso un braccio meccanico che assumeva il centro della scena: gli ospiti venivano rilevati autonomamente dal braccio nel momento in cui entravano. Ciò poteva portare i visitatori a porsi delle domande su ciò che provavano e su come reagivano a questa situazione.
Accordance: si passava poi a una zona abitata da “sfere”, ognuna con una propria personalità distinta. Le sfere interagivano, cooperavano e agivano in armonia tra di loro. I movimenti imprevedibili di questi robot potevano dare vita alla creazione di comunità.
Affiliation: attraverso l’interazione continua con gli esseri umani, i robot evolveranno sia dal punto di vista intellettuale sia da quello emotivo, cosa di cui si è potuto fare esperienza in quest’area. Incominciando a intuire questa relazione simbiotica, gli ospiti hanno potuto immaginare un futuro in cui i robot sembreranno più “vivi”.
Association: nei prossimi anni, i robot avranno un ruolo essenziale nelle nostre vite, nella società e nelle infrastrutture. Nell’ultima parte del viaggio proposto dall’esposizione, è stato chiesto ai visitatori di esprimere i propri pensieri sul futuro dell’affinità in autonomia con i robot.
“La mostra ‘Affinity in Autonomy’ ha illustrato l’evoluzione della relazione tra esseri umani e tecnologia: uno sguardo su come potrà essere il futuro dell’Intelligenza Artificiale applicato alla robotica, alla scoperta dell’intelligenza e delle emozioni dei robot”, ha commentato Yutaka Hasegawa, Head del Creative Center di Sony.
“Dall’anno della sua fondazione nel 1961, Sony è stata all’avanguardia nel campo del design e dell’innovazione, in linea con i principi dei propri fondatori esplicitati in ‘fare ciò che non è mai stato fatto prima’ ed ‘essere sempre un passo avanti’. Dal lancio del primo Entertainment Robot, ‘AIBO’, nel 1999, Sony ha continuato ad analizzare e accrescere la propria conoscenza e comprensione in tema di Intelligenza Artificiale. La mostra ha affondato le radici nelle credenziali di Sony in questo ambito: evoluzione, emozione e comportamento dei robot suggeriscono una capacità di apprendimento, crescita e sviluppo, in cui la relazione di ‘amicizia’ con gli esseri umani gioca una parte importante”, ha concluso Hasegawa.
Va ricordato che Sony è sempre stata all’avanguardia in tema di design ed è stata una delle prime società a creare un centro creativo interno. Dall’anno della sua fondazione, nel 1961, Sony Design ha rafforzato la propria reputazione di team di design globale, all’avanguardia e vincitore di svariati premi.
Oggi il suo valore e il suo contributo si estendono oltre il puro design di prodotto, con un portfolio di business in costante espansione in nuovi ambiti quali quello medicale, finanziario, formativo e di intrattenimento. I designer sono impegnati a trasformare valori funzionali e innovazione in esperienze emotive. Questo abbraccia tutto ciò che è indicato con il nome di “Perceptual Experience Project”.

Foto area Affiliation.





































































