Uno dei robot ABB integrati nei sistemi Hiro Robotics in azione durante il disassemblaggio automatizzato di rifiuti elettronici.
La transizione verso un’economia circolare passa anche dalla capacità di gestire in modo intelligente i rifiuti elettronici. Un settore in rapida crescita e altamente critico, dove innovazione, sicurezza e recupero di materie prime diventano elementi imprescindibili.
In questo contesto, Hiro Robotics, giovane realtà con sede a Genova, si afferma come punto di riferimento nell’automazione del disassemblaggio dei dispositivi elettronici a fine vita, grazie a un mix vincente di robotica, intelligenza artificiale e visione artificiale.
Soluzioni concrete per un problema globale
I metodi tradizionali di smaltimento dei rifiuti elettronici, come la triturazione, sono spesso inefficienti e pericolosi. Possono generare contaminazione e compromettere il recupero di materiali preziosi.
Hiro Robotics affronta questa sfida con sistemi automatizzati progettati per essere accessibili, modulari e ad alta efficienza, pensati anche per i centri di trattamento meno tecnologici. Il supporto non si limita alla macchina: include formazione e monitoraggio costante, per un miglioramento continuo delle performance.
Una collaborazione strategica con ABB
Al centro dell’innovazione di Hiro Robotics c’è la collaborazione con ABB, uno dei leader globali nella robotica industriale. I robot ABB sono integrati nelle celle di disassemblaggio sviluppate da Hiro Robotics, garantendo velocità, precisione e riduzione dei costi operativi.
Questo connubio tecnologico permette di trattare in tempi brevi un numero elevato di dispositivi, aumentando notevolmente la produttività degli impianti.
Robotica e AI nel de-manufacturing
L’approccio di Hiro Robotics è rivoluzionario: non più costruire milioni di oggetti identici, ma smontare con precisione dispositivi diversi per forma, modello e stato.
I sistemi modulari sviluppati per TV e monitor, ad esempio, utilizzano tre stazioni robotiche per svitare, rompere e rimuovere i componenti, supportati da operatori nella classificazione finale. Una configurazione che consente di trattare fino a 90 unità l’ora, garantendo tracciabilità e separazione efficace dei materiali.
Benefici economici e ambientali tangibili
Automatizzare il disassemblaggio non è solo una questione di sostenibilità, ma anche di redditività. Secondo Hiro Robotics, un impianto nel Sud Europa dedicato al trattamento di TV e monitor può risparmiare centinaia di migliaia di euro all’anno, con un ritorno dell’investimento in tempi rapidi.
Il valore recuperato dai materiali riutilizzabili e la riduzione dei costi operativi rappresentano un’opportunità concreta per tutto il settore del riciclo.
Un’emergenza da affrontare con soluzioni scalabili
Secondo il Global Waste Monitor delle Nazioni Unite, nel 2024 sono state generate 62 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici, di cui solo il 22% è stato trattato correttamente. Il danno ambientale e sociale supera i 78 miliardi di euro, ma il potenziale economico del recupero sfiora gli 82 miliardi.
In questo scenario, soluzioni come quelle di Hiro Robotics assumono un ruolo strategico, grazie alla loro scalabilità e adattabilità a diverse tipologie di rifiuti.
Nuovi sviluppi per la sostenibilità del settore
L’azienda genovese non si ferma al disassemblaggio di TV e monitor. Sta sviluppando tecnologie per smontare server, inverter, apparati di telecomunicazione, fino ad arrivare ai pannelli fotovoltaici e al rilevamento di batterie infiammabili nei rifiuti misti.
Queste innovazioni puntano a migliorare la sicurezza degli impianti e ad aumentare il livello di automazione nei flussi più critici del settore del trattamento rifiuti.
L’approccio di Hiro Robotics è rivoluzionario: non più costruire milioni di oggetti identici, ma smontare con precisione dispositivi diversi per forma, modello e stato.