Nel primo semestre 2020, l’export del settore componenti per autoveicoli si è ridotto del 28% rispetto a gennaio-giugno 2019, ed è ammontato a 8,27 miliardi di euro. Nello stesso periodo, si è registrato anche un calo delle importazioni della componentistica (-26,7%), per un valore di 5,86 miliardi di euro. La bilancia commerciale ha mantenuto un saldo positivo di 2,4 miliardi di euro a fine giugno, con un avanzo di 1,44 miliardi di euro nel primo trimestre e 968 milioni nel secondo.
Le esportazioni del settore componenti hanno rappresentato il 4,1% di tutto l’export italiano, mentre le importazioni sono risultate il 3,3%, quote salite rispettivamente al 4,2% e al 3,6% se si esclude dal totale dei flussi commerciali il comparto energia. Ricordiamo che il 2019, per la componentistica, si era chiuso con l’export a -2,3%, per un valore di 21,97 miliardi di euro, e con un saldo positivo della bilancia commerciale di 6,53 miliardi di euro (-2,7%), a fronte di importazioni per la prima volta in calo (-2,1%) dopo 6 anni consecutivi in crescita.
“La pesante flessione a doppia cifra, registrata dalle esportazioni della componentistica nel semestre (-28%), non giunge certo inattesa”, dichiara Marco Stella, Presidente del Gruppo Componenti ANFIA, “considerando che il trade del comparto ha subito un tracollo nei tre mesi del lockdown – marzo, aprile e maggio – con un picco negativo nel quarto mese del 2020, in particolare con i sei principali Paesi partner dell’Italia (Germania, Francia, Spagna, Polonia, USA e UK) e con interruzioni delle catene di fornitura”.
“Nel primo trimestre 2020, i valori complessivi di import ed export sono risultati in calo del 7,2% e del 9,5% rispettivamente, mentre nel secondo trimestre sia l’import che l’export hanno registrato riduzioni in valore del 46%. A gennaio-giugno 2020, in Italia hanno riportato forti ribassi anche la produzione (-38,2%), gli ordinativi e il fatturato delle parti e accessori per autoveicoli e loro motori”, aggiunge Stella.
“A partire dal mese di agosto, grazie alle nuove misure di sostegno alla domanda entrate in vigore con il decreto-legge Rilancio e poi con il decreto-legge Agosto, si è per fortuna assistito ai primi segnali di ripresa per il mercato italiano degli autoveicoli, che, a settembre, ha visto le vendite di autovetture in rialzo del 10%, a beneficio di tutta la filiera automotive italiana, per la quale si prospetta una ripresa graduale”, continua Stella.
Per continuare ad avanzare lungo l’oneroso percorso di transizione industriale che interessa tutto il settore automotive, la componentistica italiana ha bisogno di condizioni adeguate ad affrontare sfide rese ancora più difficili dalla crisi pandemica, restando competitiva nel panorama globale. Può farlo solo puntando su: investimenti in ricerca e sviluppo e in formazione del capitale umano; crescita dimensionale e corretto posizionamento in termini di capacità produttiva; su strategie che premino innovazione e flessibilità nella risposta alle esigenze dei produttori di autoveicoli e garantiscano la resilienza delle proprie catene del valore; interventi finanziari mirati a sostenere le imprese”, spiega Stella.
Il dossier completo sull’import-export della componentistica nel 1° semestre 2020 è disponibile sul sito di ANFIA alla sezione https://www.anfia.it/it/focus-di-approfondimento/italia