Carlo Salvi, la branch italiana del Gruppo svizzero Hatebur, ha sede a Garlate, in provincia di Lecco.
Con più di 80 anni di storia alle spalle, Carlo Salvi, la branch italiana del Gruppo svizzero Hatebur, non si è lasciata intimidire dalla pandemia da Covid-19. Al contrario, in seguito alle chiusure governative imposte nella prima parte dell’anno, si è organizzata al meglio per impedire ulteriori contraccolpi. Ad oggi, la solidità aziendale è rimasta immutata: il Covid-19, infatti, non ha intaccato il profilo business della società.
Carlo Salvi è una realtà ormai storica per il distretto altamente industrializzato del lecchese. Da più di 80 anni a Garlate, in provincia di Lecco, sorge la sede produttiva e operativa dell’azienda, che accoglie un centinaio di dipendenti.
Nell’anno della pandemia, la società ha reagito con forza dimostrando di essere un partner di fiducia. Per garantire il rispetto degli impegni con i clienti in tutto il mondo, la società ha rafforzato il service e investito nella digitalizzazione di tutti i processi: alla spedizione di ogni stampatrice, fa seguito il relativo collaudo da remoto per il controllo e la verifica di tutte le funzioni.
Il volume d’affari estero ha una grande rilevanza per Carlo Salvi e si attesta intorno al 90% del fatturato. Riferendosi a una pluralità di mercati in tutto il mondo, è stato possibile per l’azienda di Garlate mantenere sempre attivo il business aziendale durante tutto il corso del 2020. Grazie al grande impegno che tutto il team di Carlo Salvi ha dimostrato e all’attenta gestione delle procedure di contenimento del contagio, a oggi si può dire che Carlo Salvi è una “realtà sicura”.
“È stata per noi una decisione immediata quella di applicare tutte le barriere possibili per fronteggiare il Covid-19. Aver investito ieri questi fondi, oggi ci ha ripagato. Grazie a tutte le strutture di protezione messe in campo – da quelle fisiche alla sanificazione costante degli ambienti di lavoro e a procedure molto rigide –, oggi possiamo proseguire in modo pressoché normale le attività operative aziendali e possiamo definirci come una realtà sicura”, conferma Germano Pandiani, Chief Operating Officer di Carlo Salvi.
È con questo spirito che la storica realtà di Garlate prosegue nel coinvolgimento attivo di tutta la struttura al fine di promuovere la diffusione di una vera e propria cultura della sicurezza sul lavoro, dimostrando ancora una volta di essere perfettamente consapevole del ruolo fondamentale che il patrimonio umano riveste nel successo di un’organizzazione. Tale iniziativa è perfettamente in linea con la filosofia aziendale orientata all’individuo e alla valorizzazione del capitale umano.
“Seguendo la nostra filosofia aziendale stiamo portando avanti una campagna di recruiting mirata e propositiva. Crediamo fortemente che l’ingresso di nuove risorse possa dare uno slancio ulteriore all’azienda. Stiamo investendo nella ricerca di personale con profili altamente specializzati da inserire a vari livelli, soprattutto organizzativo, gestionale e di engineering”, spiega Marco Pizzi, Chief Commercial Officer di Carlo Salvi.
“Essere leader del mercato, soprattutto in un settore di nicchia come il nostro, implica il continuo inserimento di nuove risorse e di novità sul mercato. Tutto questo avviene con l’obiettivo di anticipare le richieste del cliente. Le necessità e, di conseguenza, le richieste effettuate sono sempre più specifiche, quindi, avere a disposizione la risposta prima ancora che venga formulata la domanda è una nostra prerogativa. È da questo che deriva la costante necessità di nuovi investimenti in Ricerca & Sviluppo e nel capitale umano dell’azienda”, aggiunge Pizzi.
Carlo Salvi – lo ricordiamo – è una realtà italiana riconosciuta a livello mondiale nel campo della produzione di fasteners e di stampatrici orizzontali e linee per la deformazione a freddo e a caldo del filo metallico e in titanio. Il mercato B2B al quale fa riferimento varia dall’aeronautica all’automotive, dall’elettronica all’industria del bianco.
L’azienda, oggi parte italiana del Gruppo svizzero Hatebur, prende il nome dal suo fondatore ed è guidata da Marco Pizzi e Germano Pandiani. L’innovazione e l’alta digitalizzazione della produzione sono uno dei punti chiave della strategia indicata da Pizzi e Pandiani.
Gli obiettivi di sviluppo decisi per il 2021 seguono perfettamente questa logica: migliorare la qualità del prodotto e trovare nuove soluzioni tecnologiche, ampliando l'organico con profili altamente specializzati e investendo nella digitalisation e non solo.
Il team di Carlo Salvi.