Quali sono le tecnologie che concorrono all’abilitazione dei processi 4.0 e come applicarle correttamente? Se n’è discusso lo scorso 12 aprile presso il Mercedes Benz Center di Milano nel corso dell’evento “Know how 4.0: software e componenti evoluti, l’intelligenza distribuita nella fabbrica del futuro”, organizzato da Messe Frankfurt Italia (www.messefrankfurt.it) in collaborazione con ANIE Automazione (www.anieautomazione.anie.it).
L’incontro, tappa di avvicinamento a SPS IPC Drives Italia, in programma a Parma dal 24 al 26 maggio, che quest’anno vede proprio nel tema “Know how 4.0” il suo argomento portante, dopo alcuni keynote speech, tenuti a cura di ANIEAutomazione, ha visto un interessante dibattito, nel corso del quale si è discusso di potenzialità, limiti applicativi e sviluppi attesi di tre delle tecnologie che sono state identificate come abilitanti per la fabbrica 4.0: RFID, software industriale e visione artificiale.
La tecnologia RFID, e in generale l’impiego di sensoristica evoluta, comporta una serie di benefici che vanno ben al di là della semplice identificazione. Oggi un sensore può infatti fornire, oltre all’identificazione, una serie di segnali diagnostici di macchina, assicurando ai costruttori da un lato e agli end-user dall’altro un utile plus lungo l’intero ciclo di vita della macchina.
La standardizzazione derivata dal mondo PC si è rivelata di fondamentale importanza per lo sviluppo di architetture di controllo software e hardware semplici da utilizzare. Pur tuttavia sussistono ancora degli scogli da superare, in quanto, essendo soprattutto il mondo del software estremamente ampio e diversificato, spesso per l’end-user di aprono problemi di integrazione. La disponibilità di protocolli di comunicazione standard si dimostra un elemento fondamentale per poter risolvere queste problematiche.
Per quanto concerna la visione, solitamente si è portati a pensare che questa tecnologia abbia la sua naturale collocazione in ambito di controllo della qualità. Questo è certamente vero da un lato, ma dall’altro è riduttivo, in quanto sono molti gli scenari applicativi che i sistemi di visione, se combinati con altre sensoristiche evolute o con sistemi di geolocalizzazione, possono dischiudere.
Un esempio è rappresentato dall’intralogistica e dalla robotica collaborativa, che tra l’altro è proprio uno dei punti salienti di Industry 4.0. Già ora, grazie alla combinazione di visione e localizzazione, è possibile implementare soluzioni in cui robot mobili dotati di caratteristiche sensoriali evolute e operatori di processo possono lavorare in maniera coordinata e sicura nello stesso ambiente di fabbrica.
Ma non solo. In ambito di misura della posizione, ad esempio, dalla semplice lettura in bianco e nero tipica degli encoder si è oggi passati alla lettura ultra veloce di codici a barre applicata ai motori lineari, il che ha permesso al mondo del motion di compiere un ulteriore passo in avanti, integrando le tecniche tipiche del mondo IT (Information technology) in quello che è a tutti gli effetti è dominio dell’AT (Automation technology).
(Alberto Taddei)