Secondo Juniper Networks (www.juniper.net/us/en), leader nella tecnologia a supporto di reti automatizzate, scalabili e sicure, ci troviamo in piena Digital Cohesion, un’epoca in cui le applicazioni si auto-gestiscono in modo sicuro, adattandosi al comportamento dell’utente e arrivando a prevederne i bisogni. Sensori, applicazioni, cellulari, dispositivi fissi e reti sono un tutt’uno. Queste ultime diventano fondamentali: reti così intelligenti da permettere alle applicazioni di auto-assemblarsi e connettersi autonomamente, generando servizi che miglioreranno la vita di tutti noi.
Funzionalità di machine learning incorporate nei chip permetteranno di aumentare enormemente l’intelligenza di tutte le applicazioni cloud e poiché le aziende cercheranno di sfruttare questa infrastruttura sempre più potente per guadagnare un vantaggio competitivo, capacità di calcolo e risorse di rete saranno più importanti che mai per il successo di un’azienda. All’inizio del 2016, Juniper aveva previsto che l’80% delle reti aziendali avrebbe presto adottato una qualche forma di open networking. Nell’indagine, era stato esaminato il ruolo che le reti giocano come elemento chiave per l’attuazione della trasformazione digitale: è emerso che l’84% dei professionisti IT italiani ritiene che le reti aperte e intelligenti siano un elemento cruciale per la trasformazione del business.
Nel 2017 inizieremo a vedere la diffusione di organizzazioni con l’obiettivo di riunire aziende impegnate a costruire un futuro realmente connesso. Ed ecco, quindi, che un’altra tendenza interessante nell'era della Digital Cohesion riguarda le partnership tra grandi aziende tecnologiche, partnership tra “frenemy”. Col rapido progresso della tecnologia le aziende dovranno unire le forze, anche con i loro concorrenti. Alcuni tra i principali player tecnologici si stanno già muovendo in questa direzione, ad esempio, la recente partnership sull’AI che vede la partecipazione di Facebook, Google, Microsoft, Amazon e IBM.
Il settore sicurezza si sta lentamente avvicinando a un sistema basato sulla collaborazione e condivisione di informazioni tra concorrenti, necessaria per affrontare le minacce di nuova generazione ed essere un passo più avanti dei criminali. Ciò ha fatto sì che diverse startup della cybersicurezza stiano incontrando il favore dei finanziatori: gli investimenti di venture capital nelle startup della cybersecurity sono, infatti, passati da 1 miliardo di dollari nel 2010 a 2,5 miliardi nel 2014.
Più le grandi aziende rinforzano le proprie difese, più gli attacchi saranno rivolti alle PMI. Tradizionalmente gli hacker si sono dedicati a colpire grandi aziende, con molti dati e disponibilità economica. Ora, però, i criminali iniziano a concentrarsi soprattutto sulle piccole imprese, che rappresentano bersagli potenzialmente più semplici, facili da colpire, ideali per guadagnare velocemente un po’ di denaro con effetti che, però, possono essere devastanti. E se i firewall sono stati per molti anni alla base della protezione delle reti, con la comparsa di minacce sempre più sofisticate le aziende dovranno imparare a introdurre la sicurezza - quarantene e applicazione - in ogni parte della rete.