Chi si sposta in bicicletta per le strade trafficate delle nostre città è spesso vittima di incidenti che lo coinvolgono. Proprio a partire dai dati sulle cause di infortuni più frequenti, Ethan Frier e Jonathan Ota, due studenti di Industrial Design della Carnagie Mellon University di Pittsburgh, hanno inventato “Project Aura”, un sistema di illuminazione per le due ruote, destinato ad aumentare la sicurezza di chi circola soprattutto nelle ore notturne. Resa decisamente visibile grazie a una serie di LED applicati sui cerchi e alimentati da una dinamo integrata nel mozzo anteriore, la bicicletta diventa un mezzo poco pericoloso anche se si scende in strada e ci si avvia per strade buie o scarsamente illuminate. Secondo i dati citati dai due studenti statunitensi, l’8% degli incidenti che coinvolgono cicli e motocicli avviene agli incroci. Mentre la fascia oraria più a rischio sarebbe proprio quella che va dalle 18,00 alle 19,00, momento in cui i ragazzi tornano a casa oppure escono dopo cena per un saluto agli amici.
L'idea dei due progettisti è semplice e geniale. L’intensità e l’intermittenza della luce varia in base alla velocità mantenuta e va dal rosso, nei momenti di pedalata dolce, al bianco, che appare quando il mezzo prende velocità. Le classiche luci non sono sempre efficaci, soprattutto i riflettori catarifrangenti che richiedono che il conducente sia direttamente nella scia di luce riflessa. È doveroso ricordare che il Progetto Aura è un sistema d'illuminazione con il fine di rendere più visibile l'ingombro della bici sulla strada e non sostituisce le luci volte ad illuminare in avanti il piano stradale, che restano quindi obbligatorie.
Nella speranza di vedere presto commercializzata l'invenzione, non ci resta che sottolineare quanto la tecnologia, in diversi ambiti e settori, contribuisca a migliorare la nostra qualità della vita.