Tra i grandi temi dell’innovazione tecnologica, il cloud non accenna a perdere la propria centralità.
Per parlare di cloud e analizzarne le diverse sfaccettature abbiamo incontrato otto esperti del settore di Aruba, Dassault Systèmes, Dell Technologies, EFA Automazione, Eurotech, Hilscher, Microsoft e Oracle: a loro la parola.
di Luca Munari
Tra i grandi temi dell’innovazione tecnologica, il cloud, nuova piattaforma IT di riferimento, non accenna a perdere la sua centralità. I dati italiani ci dicono che, nonostante la strada da percorrere sia ancora lunga, il mercato è cresciuto del 18% nel 2019, con un’accelerazione (relativa al Public & Hybrid Cloud) superiore alla media continentale. Quali sono le ragioni di questa progressiva affermazione? E quali innovazioni di business sono permesse oggi dal cloud? La parola agli esperti.
MODULARITÀ E PERSONALIZZAZIONE GARANTITE
La situazione dei servizi cloud in Italia è in rapida crescita: la sensibilizzazione sul tema condotta nel corso degli ultimi 10 anni ha dato sicuramente i suoi effetti e le infrastrutture 100% fisiche sono rimaste per gestire casi d’uso molto specifici. Fino a qualche anno fa si riteneva che un’infrastruttura on premise garantisse un maggior grado di controllo e di sicurezza: con l’investimento in ricerca e sviluppo del mondo cloud, con gli strumenti a corredo delle piattaforme, il paradigma si è invertito, garantendo quindi maggiore sicurezza e controllo su piattaforme in cloud.
Dotarsi di un’infrastruttura cloud presenta inoltre numerosi vantaggi, in primis la modularità garantita dal cloud, che si traduce quindi in personalizzazione. I data center virtuali sono ospitati a loro volta in data center fisici di ultima generazione, dispongono di assistenza continua h 24 e offrono una sicurezza e un’efficienza che solo strutture ad hoc possono garantire, oltre a consentire configurazioni ibride fisico-virtuali che sempre più vengono richieste dalle aziende. Altro vantaggio indiscutibile è la scalabilità: un’azienda che si appoggia a infrastrutture cloud può gestire un improvviso aumento della domanda di servizi o rispondere positivamente a una commessa non prevista. Questo perché si ha la possibilità di aumentare le risorse a disposizione del proprio data center virtuale in qualsiasi momento e in self-provisioning.
Non per ultimo e per definizione le soluzioni in cloud espongono in modalità as-a-service strumenti che quotidianamente usiamo via Internet: mai come in questo periodo le aziende si stanno accorgendo dell’importanza di aver delocalizzato (e quindi migrato in cloud) i servizi essenziali e strategici come la sezione e-commerce dell’azienda, gli ERP, la Business Intelligence, i sistemi di collaboration e di conferencing e tutte le piattaforme che quotidianamente servono per costruire il proprio business. (Massimo Bandinelli, Aruba Enterprise)
Massimo Bandinelli, Marketing Manager di Aruba Enterprise.
MASS CUSTOMIZATION, FATTORE DI COMPETITIVITÀ
Il cloud ha reso accessibili tecnologie che solo pochi anni fa erano appannaggio esclusivo di grandi aziende in specifici settori. Artificial Intelligence, Virtual Twin e Universi Digitali virtuali oggi sono a disposizione di attori che poco tempo fa si limitavano all’utilizzo di tecnologie di base e che hanno compreso che il cloud offre loro grandi opportunità per guadagnare competitività e giocare ruoli chiave sul mercato.
Le piccole e medie imprese italiane sono tra coloro che possono trarre vantaggio da soluzioni tecnologicamente all’avanguardia, “out of the box” e di semplice fruibilità. In Dassault Systèmes, vediamo ogni giorno come i nostri clienti ricerchino un’esperienza realistica dei loro prodotti in uso e la possibilità di condividerla all’interno del loro ecosistema di business per generare valore e diventare più concorrenziali, anche secondo criteri di sostenibilità. Noi forniamo loro un ambiente virtuale in cui gli oggetti e gli attori coinvolti nei processi di ideazione, progettazione, simulazione, produzione, vendita e assistenza sono connessi e collaborano in un ciclo continuo e in un’ottica “customer centric”. Con la piattaforma 3DEXPERIENCE su cloud, le aziende possono migliorare la progettazione, la simulazione, la governance, la gestione, la produzione e la collaborazione all’interno della value-chain grazie al linguaggio universale dei gemelli virtuali 3D.
In questo modo le PMI diventano strategiche generatrici di valore all’interno della propria rete di business e possono liberare tempo e risorse per concepire, creare e portare a compimento nuovi progetti, come quello di offrire servizi di personalizzazione di massa, un fattore di competitività sempre più differenziante in molti settori del mercato.
C’è comunque ancora un po’ di strada da fare. L’accelerazione della democratizzazione delle tecnologie compiuta dal cloud avrebbe potuto essere ancora maggiore: c’è un gap di forza lavoro che noi vogliamo colmare con l’intuitività dei nostri applicativi sulla piattaforma 3DEXPERIENCE e con il programma “Workforce of the Future”, diretto ad aziende, centri di formazione e ricerca, università. (Guido Porro, Dassault Systèmes)
Guido Porro, Managing Director EUROMED di Dassault Systèmes.
APPROCCIO MULTICLOUD
Dal nostro punto di osservazione, notiamo effettivamente un’accelerazione relativa all’utilizzo di Public e Hybrid Cloud nel nostro Paese: è infatti ormai chiaro che le nuove richieste che ogni azienda o amministrazione devonofronteggiare per restare sul mercato non possono essere affrontate solo con le tradizionali applicazioni software. Queste risultano infatti poco efficaci sia dal punto di vista dei costi, sia delle capacità, sia dei tempi necessari per la loro manutenzione e sviluppo. Si stanno quindi affermando sempre più le nuove applicazioni “agili”, basate su logica di sviluppo DevOps e pensate per essere distribuite e fruite secondo il modello cloud.
Anche il cloud pubblico, però, non è immune da alcune importanti problematiche: se infatti può essere la via più immediata per iniziare, con il tempo emerge che i vincoli dati da piattaforme, che per loro natura sono generaliste e quindi offrono servizi predefiniti e fissi, spesso diventano un freno al raggiungimento di un vero vantaggio competitivo. Per ovviare a ciò sono necessari servizi professionali prolungati e costosi per sfruttarne appieno la potenza e ciò può ritardare il processo di innovazione di una azienda o una PA.
L’approccio che Dell Technologies consiglia è quello del multicloud, che definiamo come un approccio ibrido e coerente, dove l’attenzione è posta sul costruire una gestione integrata e omogenea di ambienti diversi (privati e pubblici, on e off premises).
Un approccio multicloud, oltre a permettere agli sviluppatori di operare in un ambiente operativo standardizzato, consente anche la flessibilità di gestire i carichi di lavoro in funzione di qualsiasi opportunità/necessità si presenti nel business, senza dover fare scelte a priori che diventino poi vincolanti e quindi un freno alla competitività. Nella quotidianità delle operazioni, infatti, un vero approccio ibrido si traduce in operazioni più efficienti e nella possibilità di valutare il ritorno sull’investimento da ciascun fornitore. E tutto questo per una organizzazione significa avere una maggiore visibilità dei costi e la possibilità di intraprendere un percorso di innovazione e trasformazione dei processi più rapido e più flessibile. (Alberto Bastianon, Dell Technologies Italia)
Alberto Bastianon, Senior Presales Manager di Dell Technologies Italia.
ACCELERATORE TECNOLOGICO
Sono molteplici le ragioni per cui il cloud si sta sempre più affermando, la prima delle quali è da ricercare nella cosiddetta servitizzazione, ovvero la tendenza da parte dei fornitori di tecnologie di passare dal prodotto al servizio. Pensiamoci bene: che si tratti di accedere a un database, a un gestionale o a un software di analitycs, disporre di un servizio che ci consente di collegarci indipendentemente dall’hardware che stiamo usando o dal luogo in cui ci troviamo è molto conveniente, oltre che comodo. Portare i dati o i servizi in cloud significa alleggerire la struttura IT aziendale, con tutti i vantaggi che ciò comporta in termini di riduzione degli investimenti economici, degli oneri manutentivi e delle continue necessità di aggiornamento a cui hardware e software sono costantemente soggetti.
Si pensi a una multinazionale che dispone di stabilimenti in più parti del mondo e deve raccogliere, elaborare e aggregare moli di dati provenienti dai vari plant: il cloud è la soluzione ideale, in quanto disaccoppia le tecnologie sottostanti, eliminando tutti i problemi derivanti dalla loro eterogeneità. Certo, rimangono ancora degli ostacoli da superare o aspetti, per così dire, su cui è necessario porre molta attenzione, come ad esempio quello riguardante la sicurezza, che ancora sta frenando alcune aziende - credo a torto - dall’affidarsi al cloud.
Per quanto riguarda le innovazioni di business, il vero salto che il cloud consentirà di fare a molte aziende, e parlo soprattutto di quelle di dimensioni più contenute, sarà legato alla prossima introduzione del 5G. La disponibilità di risorse di un ordine di grandezza superiore in termini di banda, unitamente a tempi di latenza prossimi allo zero apriranno nuove possibilità finora inesplorate. Il cloud potrebbe forse divenire la piattaforma naturale sulla quale tecnologie come la realtà aumentata o l’olografia potranno appoggiarsi per supportare nuove applicazioni di cui, come capitò con Internet a suo tempo, non abbiamo ancora percezione. Sono inoltre convinto che 5G e cloud insieme agiranno quale acceleratore fantastico delle tecnologie mobile in ambito industriale.
In questo scenario in costante divenire, EFA Automazione offre know-how e soluzioni d’avanguardia nell’uso del cloud in tutte le sue forme architetturali. L’armonizzazione delle più svariate ed eterogenee tecnologie che sono state installate nel corso degli anni con le nuove metodologie comunicative proprie del cloud rappresenta oggi la vera sfida, nonché il grande ostacolo, che molte aziende si trovano ad affrontare nel gestire la loro transizione verso il digitale. È proprio qui che EFA Automazione attraverso il proprio know-how, le proprie soluzioni e le centinaia di referenze di cui dispone può ricoprire un ruolo fondamentale. (Franco Andrighetti, EFA Automazione)
Franco Andrighetti, Founder eManaging Director di EFA Automazione.
PIÙ SEMPLICE L’INTEGRAZIONE TRA OT E IT
Le piattaforme definite con l’acronimo SaaS (Software-as-a-Service) permettono di usufruire di servizi e applicazioni online sviluppati traendo vantaggio da architetture cloud. Queste ultime consentono l’archiviazione dei dati provenienti dagli impianti produttivi in maniera centralizzata, abbattendo i costi infrastrutturali.
Il sempre maggior utilizzo di tecnologie AI (Intelligenza Artificiale), fa sì che le piattaforme cloud assumano un ruolo ancora più rilevante. Fino a qualche tempo fa i dati raccolti dagli impianti (asset) sul campo potevano essere utilizzati da una specifica applicazione, seguendo la logica del “data silo”. Oggi l’AI fornisce tecnologie e algoritmi capaci di gestire e organizzare i dati partendo da un insieme indistinto (“data lake”).
L’AI estrae e filtra i dati necessari per l’applicazione; in questo modo è possibile sviluppare applicazioni che, dopo aver analizzato una mole considerevole di dati con tecnologie di autoapprendimento progressivo, ‘imparano’ le modalità di miglioramento del processo. Una volta completato l’autoapprendimento, l’AI può trasferire, ad esempio, le nuove logiche di processo ai macchinari, permettendo a questi ultimi di lavorare in modo autonomo. Tutto questo è sintetizzabile con l’acronimo ML (Machine Learning): più dati si hanno a disposizione, migliore sarà l’apprendimento e più efficaci i processi.
In tutte le architetture che caratterizzano le applicazioni IoT e cloud, uno degli aspetti da tenere maggiormente in considerazione è la sicurezza dei dati. Attualmente è evidente la mancanza di standard aperti per permettere di realizzare applicazioni per la gestione dei dati end-to-end (dal campo al cloud), senza dover dipendere da uno specifico fornitore.
A questo proposito Everyware IoT di Eurotech fornisce i componenti hardware e software per gestire i dati dal campo al cloud in completa sicurezza, permettendo una facile integrazione tra OT e IT, il tutto utilizzando standard aperti e software basati su tecnologie open source. Per tali caratteristiche, Everyware IoT evita al cliente il cosiddetto ‘lock-in’ verso un singolo fornitore, e permette al cliente stesso di ridurre il Time to Market, integrando perfettamente i suoi componenti con la maggioranza delle architetture IoT e cloud attualmente presenti sul mercato. Everyware IoT fornisce infatti quei componenti fondamentali per gestire la sicurezza end-to-end in architetture complesse quali quelle sopra citate. (Giuseppe Surace, Eurotech)
Giuseppe Surace, Chief Product & Marketing Officer di Eurotech.
DAL SENSORE AL CLOUD
Le soluzioni di Hilscher per connettività ed edge computing, gli Edge Gateway della linea netIOT, hanno dato un loro significativo contributo alla crescita di architetture basate su cloud perché sono state capaci di avvicinare reti e servizi IT alle applicazioni OT e viceversa, unendo in maniera semplice e intuitiva i vari linguaggi o protocolli che da sempre contraddistinguono e dividono i due mondi. Il punto di forza delle soluzioni netIOT risiede nell’ottimo bilanciamento di flessibilità, potenza e semplicità: device con queste caratteristiche nelle mani dei nostri clienti hanno permesso il consapevole e autonomo sviluppo di nuovi pacchetti e servizi basati sulla connettività che prima erano esclusivamente appannaggio di pochi utenti finali. In particolare, attraverso un uso oculato di moderne tecnologie dedicate, vengono ripartite su livelli dedicati, quelli edge per l’appunto, nuove funzionalità di elaborazione e controllo che si avvantaggiano ora di standard riconosciuti e sicuri e non sono più un gravoso onere degli uffici tecnici, prima impegnati nel destreggiarsi tra troppe soluzioni proprietarie, prive di interoperabilità e modularità.
Sicurezza, scalabilità, stabilità, connettività e controllo remoto degli Edge Gateway Hilscher hanno determinato il successo della nostra piattaforma di connettività “netIOT: dal sensore al cloud”. (Renato Brasili, Hilscher Italia)
Renato Brasili, Sales Manager di Hilscher Italia.
INNOVAZIONE MULTISETTORIALE
Il cloud rappresenta uno straordinario abilitatore d’innovazione, democratizzando l’accesso alle tecnologie e permettendo alle organizzazioni di ogni dimensione di accedere a soluzioni innovative basate sull’intelligenza artificiale, sull’analisi dei big data e sul machine learning, il tutto con le massime garanzie di sicurezza e compliance. Le aziende ne sono sempre più consapevoli, come dimostrano i risultati della nostra piattaforma cloud Azure, che nel secondo trimestre dell’anno fiscale 2020 ha registrato a livello globale una crescita del 62%, contribuendo a un fatturato in termini di Intelligent Cloud di 11,9 miliardi di dollari.
Le opportunità di un impatto concreto del cloud spaziano in molteplici ambiti, da una migliore gestione dei processi alla manutenzione predittiva, dall’offerta di soluzioni innovative e personalizzate a un miglior supporto post vendita, fino al potenziamento delle capacità umane nella ricerca e in medicina. In Italia abbiamo numerosi esempi virtuosi di organizzazioni che hanno saputo sfruttare le potenzialità del cloud computing, sia in ambito pubblico, sia privato. CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria), ad esempio, sfrutta la potenza di calcolo di Azure e le funzionalità di IoT, Machine Learning e AI integrate nella piattaforma per accelerare la ricerca agroalimentare e ambientale, abilitando l’analisi di enormi quantità di dati eterogenei in tempo reale e la realizzazione di modelli predittivi sempre più accurati. CNH Industrial, invece, fa leva sull’intelligent edge di Azure per connettere, ottimizzare e semplificare la gestione delle sue macchine agricole e delle flotte di veicoli commerciali. Notevoli anche i casi di Istituti Clinici Scientifici Maugeri e Istituto Oncologico Veneto, che grazie a Microsoft Azure hanno potuto migliorare l’efficacia delle mammografie a supporto della diagnosi precoce del cancro al seno. (Sergio Romoli, Microsoft Italia)
Sergio Romoli, Direttore della Divisione Cloud & Enterprise di Microsoft Italia.
ECOSISTEMI CONDIVISI DI SERVIZI E APPLICAZIONI
Se il cloud cresce stabilmente è perché questa tecnologia ha saputo conquistarsi la fiducia delle aziende, che oggi hanno sempre meno timori nell’adottare logiche “as a service” anche per le applicazioni e le infrastrutture critiche. Direi quindi che il cloud ha cominciato a dimostrare concretamente anche in Italia i suoi benefici in termini di operatività, agilità e resilienza. Nell’ultimo anno in particolare abbiamo visto un’accelerazione di investimenti in cloud da parte dei nostri clienti per gestire processi aziendali che erano rimasti ancora un po’ ai margini di questa trasformazione: penso, ad esempio, all’ERP e alla gestione delle risorse umane, che noi chiamiamo HCM, Human Capital Management.
Ci sono anche le innovazioni introdotte dai vendor – nel caso di Oracle, ad esempio, l’integrazione dell’AI e del machine learning nelle applicazioni e nel nostro Autonomous Database – che hanno reso più facile cogliere rapidamente altri benefici di business, rendendo più semplice l’analisi dei dati per estrarne informazioni e di conseguenza la presa di decisioni “data-driven”. Tutto questo nel rispetto delle specificità delle aziende e dei diversi settori. Pensando poi alle aree di cui mi occupo, legate al settore industriale e alla supply chain, oggi tante aziende manifatturiere stanno ottenendo, con il cloud, le risorse necessarie per connettere dati, processi e sistemi a tutti i livelli. Possono quindi adottare nuovi modelli operativi e di business legati alla digitalizzazione, sia al proprio interno, sia in una prospettiva di “ecosistema”, dato che il cloud consente di creare ecosistemi condivisi di servizi e applicazioni da poter sfruttare lungo la propria catena del valore (supply chain), mantenendo comunque protetti e gestiti i propri dati. (Simone Marchetti, Oracle Italia ©ÈUREKA!
Simone Marchetti, Direttore Business Development per le soluzioni di Digital Supply Chain di Oracle Italia.