Soluzione per manipolazione con cover in silicone per camera bianca, risultato di un co-engineering tra MICROingranaggi e Gimatic
Gimatic e MICROingranaggi hanno unito i loro know-how realizzare due soluzioni per la robotica che esprimono i livelli più alti della tecnologia, integrando al proprio interno motori elettrici e ingranaggi posizionati tra il motore e l’organo di presa.
di Elisa Maranzana
Una delle sfide più interessanti della robotica è sempre stata quella di replicare la mano umana, che, grazie ai movimenti resi possibili dalle cinque dita e dall’articolazione del polso, possiede molti gradi di libertà che le permettono di afferrare oggetti di forma, dimensione, peso e consistenza diversi, costituendo così un perfetto organo di presa universale.
Com’è noto, gli organi di presa industriali (le cosiddette pinze dei robot) sono in genere dotati di due o tre dita, oltre che, il più delle volte, di sensori sofisticati, e hanno la funzione di manipolare gli oggetti lungo la catena produttiva, giocando così un ruolo fondamentale nell’intero processo.
È nel campo della robotica, e in particolare nell’ambito dei sistemi di presa, che nasce la collaborazione tra lo specialista dell’automazione Gimatic e MICROingranaggi, eccellenza lombarda specializzata nella progettazione e produzione di microcomponentistica meccanica ed elettromeccanica di precisione.
Robot + cambia utensile elettrico e mano di presa stampata in 3D realizzato da Gimatic con il supporto di MICROingranaggi.
CORE BUSINESS
Con quartier generale a Roncadelle, in provincia di Brescia, 300 dipendenti e un giro d’affari mondiale di circa 50 milioni di euro, Gimatic nasce nel 1985 e si specializza nello studio e realizzazione di componenti per i comparti della robotica e dell’automazione industriale. “Il nostro core business è la realizzazione di sistemi di presa per l’automazione, dove con sistemi di presa si intendono proprio le mani dei robot, sia collaborativi (i cosiddetti cobot) che industriali, utilizzati per le applicazioni più disparate”, spiega appunto Guerino Rosso, Chief Operating Officer dell’azienda.
È il settore Automotive a incidere maggiormente sul fatturato di Gimatic (circa il 50%), un comparto che notoriamente ha sempre fatto da traino all’innovazione, recependo in maniera significativa tutto ciò che c’è di nuovo in ambito di robotica e automazione. “Gli altri settori a cui ci rivolgiamo sono l’automazione in generale, quindi qualsiasi soluzione automatizzata, indipendentemente dal fatto che abbia o meno un robot alle spalle, ma anche il medicale, l’elettronica e il farming”, dice Rosso.
Gimatic vanta grande esperienza e competenza nel campo degli EOAT (End Of Arm Tools).
UNA NUOVA DIVISIONE
Gimatic si occupa di componentistica pneumatica fin dall’anno della sua fondazione: realizzazione, quindi, di pinze che aprono e chiudono grazie all’aria compressa. Nel 2012, però, l’azienda crea una divisione meccatronica (nata per il medicale, ma in espansione anche verso altri ambiti), all’interno della quale vengono prodotti sistemi di presa che aprono e chiudono grazie all’ausilio di motori elettrici. A oggi si tratta di una divisione ancora piuttosto contenuta e il catalogo conta poco più di 50 diversi modelli, ma ogni anno è soggetta a un incremento di circa il 50% e pertanto le sue potenzialità sono molte.
È seguendo il filone meccatronico che, tre anni fa, Gimatic entra in contatto con MICROingranaggi per la prima volta.
COLLABORAZIONE PROFICUA
“Le soluzioni che fanno parte della nostra divisione meccatronica”, ci spiega Guerino Rosso, “prevedono un sistema meccanico di presa, ma la movimentazione delle pinze non avviene più tramite un pistone pneumatico, bensì grazie a un motore elettrico, che in diversi casi necessita di riduzione meccanica. È stata questa la ragione principale che ci ha portato a rivolgerci a MICROingranaggi”.
Tra pneumatici ed elettrici, Gimatic realizza infatti quasi due milioni di componenti ogni anno e questo fa sì che l’impresa bresciana sia ben organizzata a livello di lavorazioni meccaniche. “In Gimatic abbiamo un ufficio tecnico costituito da 12 progettisti e 65 centri di lavoro”, continua il Chief Operating Officer dell’azienda. “Quello che però ci mancava era la competenza per sviluppare questa tipologia specifica di soluzioni. Così, nel 2017 abbiamo deciso di affidarci a MICROingranaggi – azienda con un livello di competenza ed esperienza che altre realtà con cui eravamo entrati in contatto non erano state in grado di offrire – che ha affiancato e supportato il nostro ufficio tecnico, fornendo quel valore aggiunto che internamente non era possibile raggiungere e permettendoci così di arrivare a soluzioni a cui non avevamo pensato”.
Reparto dentatura dello stabilimento produttivo di MICROingranaggi.
IN CONCRETO
La collaborazione tra le due aziende si è così tradotta in un co-engineering per la realizzazione di due soluzioni, due prodotti decisamente innovativi, che vanno a toccare i livelli più alti della tecnologia e che integrano al proprio interno motori elettrici e ingranaggi posizionati tra il motore e l’organo di presa.
“La prima è una pinza totalmente elettrica disponibile e abbinabile a robot collaborativi, certificata per il settore farmaceutico, ma che può essere utilizzata anche in altri contesti applicativi”, spiega ancora Rosso. “La pinza è a corsa lunga, ovvero caratterizzata da un’apertura delle dita abbastanza ampia, il che le permette di afferrare diversi oggetti, adattandosi così a svariate esigenze”.
Il secondo è invece un sistema per il cambio utensile totalmente meccatronico, quindi di fatto un attuatore elettrico che permette al robot di cambiare la mano in automatico, sostituendola con una idonea a un altro tipo di lavorazione. “Si tratta del primo attuatore elettrico al mondo per il cambio utensili, certificato camera bianca e certificato per lavorare con robot collaborativi”.
SFIDA INTERESSANTE
In entrambi i casi il supporto che MICROingranaggi ha fornito a Gimatic ha riguardato le fasi di progettazione e ottimizzazione dei prodotti, per passare poi alla campionatura, all’assemblaggio, ai test di funzionamento del componente inserito nelle soluzioni Gimatic, per arrivare, infine, alla fase di produzione.
“Come accade per molti dei progetti che seguiamo”, ha commentato Stefano Garavaglia, CEO di MICROingranaggi, “si è trattato di una bella sfida che ci ha coinvolti fin dalle prime fasi del progetto e che ci ha permesso di muoverci attraverso soluzioni non convenzionali, come per esempio quella di realizzare alcune parti dei prodotti destinati alle soluzioni Gimatic, combinando acciaio e tecnopolimeri”.
FOCUS: NUOVI INVESTIMENTI
Gli ultimi tre anni hanno visto MICROingranaggi – quartier generale a Buccinasco, in provincia di Milano, 40 dipendenti e un giro d’affari intorno ai sette milioni di euro – impegnata in una ben ponderata campagna di investimenti, volta a trasformare l’azienda in una fabbrica intelligente a tutti gli effetti. Oggi, tutte le macchine dell’officina di MICROingranaggi sono collegate in rete con l’MRP. Al nuovo gestionale sono inoltre connessi i due nuovi magazzini automatici Modula installati e resi operativi a fine 2019, e un terzo magazzino ordinato proprio in queste ultime settimane e operativo a partire dall’inizio del prossimo anno. ©TECN’È
I due nuovi magazzini automatici Modula di MICROingranaggi.