Un’immagine da Tecnargilla 2012.
Secondo i primi pre-consuntivi del Centro Studi Acimac , l’anno 2012 dovrebbe essersi chiusoi con un giro d’affari in calo rispetto al 2011. Il rallentamento della crescita mondiale rende caute le previsioni sul 2013. Il settore dei costruttori italiani di macchine e attrezzature per ceramica ha dunque chiuso l’anno 2012 con una leggera contrazione del giro d’affari. Il buon andamento dei primi sei mesi dell’anno è stato ridimensionato dai cali registrati nella seconda parte. Secondo i pre-consuntivi del Centro Studi di Acimac, l’Associazione Costruttori Italiani Macchine e Attrezzature per Ceramica, il giro d’affari del settore dovrebbe posizionarsi attorno ai 1.600 milioni di euro, in calo (-8,6%) sul 2011, ma comunque superiore del 15,4% sul 2010. Anche nell’anno 2012, le performance migliori sono state registrate sui mercati internazionali che hanno continuato ad assorbire oltre l’80% del giro d’affari totale. Desta però preoccupazione tra gli imprenditori del settore, il rallentamento della crescita registrato negli ultimi mesi del 2012. “Da settembre 2012 stiamo assistendo ad un ridimensionamento generalizzato nei vari mercati del mondo”, ha commentato il Presidente di Acimac Fabio Tarozzi. “Al dinamismo mostrato da alcuni paesi, ha fatto da contraltare un raffreddamento in atto in alcuni storici mercati di export, come Iran, Cina, India e Brasile, solo per i citare i principali”.
“Questi dati ci portano ad essere molto cauti sulle previsioni per il 2013, nonostante gli ottimi riscontri ottenuti alla fiera Tecnargilla. Anche in questa edizione, Tecnargilla è stata la migliore dimostrazione della superiorità tecnologica italiana e della capacità delle nostre aziende di trainare l’innovazione estetica e di processo”, ha proseguito Tarozzi. “Da un lato, ciò ci rende consapevoli del fatto che i futuri investimenti in tecnologia nei vari paesi del mondo saranno made in Italy e dall’altro ci sprona a continuare a ricercare l’innovazione continua, nonostante l’assenza di supporto da parte delle nostre istituzioni”.