UCIF (www.anima.it/ass/ucif), l’Associazione nazionale dei costruttori di impianti di finitura, federata ad ANIMA/Confindustria, compie i primi 40 anni, vissuti con impegno e passione. La finitura accompagna ogni processo produttivo sin dal suo inizio: consapevole di questo, UCIF tutela, rappresenta e promuove apparecchiature, impianti e macchine concernenti granigliatura, vibrofinitura, lavaggio, verniciatura, movimentazione e robotica, depurazione aria e acqua. “La finitura è il balsamo di ogni prodotto della manifattura meccanica. In questi 40 anni abbiamo rifinito e reso elegante l’italianità a livello nazionale e mondiale”, ha dichiarato Manuela Casali, Presidente dell’Associazione. “UCIF ha contribuito a diffondere il Made in Italy, valore che ci ha permesso di mantenere, anche in questi duri tempi di crisi, i posti di lavoro all’interno delle nostre aziende se non, in qualche caso, riaprire le assunzioni. Festeggiare i nostri 40 anni di vita, per noi oggi significa impegnarci a raggiungere i prossimi 40, per continuare a suggerire nuove opportunità e creative soluzioni alle aziende produttrici del comparto”.
Gli appuntamenti nell’anno saranno numerosissimi, a partire da una pubblicazione che raccoglierà le interviste degli imprenditori del comparto della finitura, rappresentanti della vecchia e della nuova generazione. La storia delle imprese costituisce l’ossatura stabile anche delle attività attuali dell’associazione, canalizzandone le iniziative e avanzando proposte volte al bene dell’imprenditore e del cliente. L’analisi statistica che segue fotografa l’andamento del settore rappresentato da UCIF per il preconsuntivo 2012 e le previsioni 2013. Segno positivo nel 2012 per un fatturato totale di impianti di finitura (+1,8%) sostenuto dall’export (+4,6%). Per il settore “Impianti di finitura”, il preconsuntivo 2012 segnala un leggero aumento della produzione (+1,8%) e per il 2013 si prevede una sostanziale stabilità. Se il mercato domestico soffre, le esportazioni sono invece cresciute in modo apprezzabile (+4,6%) e si prevede possano crescere ulteriormente nel corso del 2013 (+1,3%). Il settore quindi reagisce alla crisi grazie alla propensione delle aziende di posizionarsi su nuovi mercati. Fra questi ultimi si afferma la Serbia, grazie all’investimento di Fiat, che ha compensato la riduzione di personale in Polonia con un maggiore investimento nei Balcani. Altri paesi di sicuro interesse sono la Turchia, l’India e la Cina, dove le previsioni indicano un incremento dell’immatricolazioni auto almeno per i prossimi tre anni. Ciò ha determinato un aumento del peso dell’export rispetto al peso del mercato domestico.
I livelli occupazionali sono rimasti invariati nonostante la crisi e per il 2013 si prevede possano leggermente aumentare (+1,7%). Le aziende del settore preferiscono mantenere i livelli occupazionali per non disperdere la capacità e la conoscenza della propria forza lavoro. Gli investimenti risultano aumentati (+5,6%) mentre si prevede rimangano stabili nel 2013. Alcune aziende continuano ad investire, in particolare i grandi gruppi che riescono a sostenere i propri investimenti recuperando le risorse nei mercati in espansione. Le piccole aziende invece, che compongono la gran parte del settore, subiscono le conseguenze della stretta creditizia italiana.