Già da tempo, il materiale ricavato dalla filtrazione dei lubrorefrigeranti – ad esempio quelli impiegati per la rettifica di utensili in metallo duro – non è più classificato nei rifiuti speciali. Grazie all’efficiente riciclaggio dei materiali riutilizzabili è possibile recuperare il pregiato metallo duro – se si dispone della giusta tecnologia di filtrazione, come quella offerta da VOMAT, con sede a Treuen, in Germania.
Filtri di ultima generazione ad alte prestazioni permettono di filtrare i lubrorefrigeranti in modo pulito e consumando poca energia. Inoltre, grazie a uno speciale sedimentatore, ne consentono anche il riciclaggio, con effetti positivi per il portafoglio e l’ambiente.
Con filtri pre-strato durevoli, ad alte prestazioni, muniti secondo necessità di prefiltri HSS per la lavorazione mista, VOMAT filtra gli oli di rettifica avvalendosi della tecnologia a flusso pieno e separa al 100% l’olio pulito da quello sporco. Lavaggio e filtrazione hanno luogo in automatico, in base alla necessità e a seconda della quantità di sporco, e quindi senza utilizzare più energia del dovuto.
Il controllo estremamente preciso consente di mantenere la temperatura dei lubrorefrigeranti sempre all’interno dell’intervallo prescritto, allungando i cicli di utilizzo degli oli di rettifica impiegati. I filtri VOMAT richiedono poca manutenzione e occupano poco spazio grazie alle dimensioni compatte.
“I nostri filtri pre-strato sono progettati per non richiedere coadiuvanti di filtrazione e consentire un lungo utilizzo dei lubrorefrigeranti, con una qualità pressoché equivalente all’olio nuovo (classe di purezza NAS 7 con particelle di 3-5 µm). Grazie al sistema di raffreddamento personalizzato non si verifica alcun apporto critico di calore nel fluido, per garantire un riciclaggio efficiente del metallo duro filtrato”, spiega Octavio Schmiel Gamarra, Senior Sales presso VOMAT.
Per il riciclaggio del tutto automatico dei materiali riutilizzabili, VOMAT impiega uno speciale sedimentatore. Grazie alle sue peculiarità costruttive, la morchia di rettifica, una volta depositata, presenta un’umidità residua pari solo a un 5-10%. L’impianto di filtraggio può restare in funzione durante lo smaltimento dei materiali. Per lo smaltimento vengono utilizzati idonei contenitori di trasporto (da 20 o 200 l) delle aziende addette al riciclaggio.
“Con la tecnologia VOMAT è esclusa la contaminazione con coadiuvanti di filtrazione, come cellulosa o resti di nastri di carta. Il pregiato metallo duro può essere avviato direttamente al riciclaggio, consentendo di contenere le spese da un lato e di salvaguardare le risorse e l’ambiente dall’altro”, conclude Octavio Schmiel Gamarra.