L’interno della nuova sede di Yaskawa Italia a Orbassano, in provincia di Torino.
Per i suoi primi cent’anni di attività, Yaskawa ha inaugurato una nuova sede produttiva in Italia, a Orbassano, in provincia di Torino, concepita secondo i più moderni criteri di funzionalità e comfort per gli addetti. Il tutto nell’ambito di una strategia di rinnovamento avviata dal gruppo nel mondo. Ne parliamo con Luca Massaro, managing director della filiale italiana.
di Riccardo Oldani
Per celebrare i suoi primi 100 di attività, Yaskawa (www.yaskawa.it), il noto produttore di robot industriali, ha avviato quest’anno una nutrita serie di iniziative che vedono protagonista anche l’Italia, dove il gruppo di origine giapponese ha una filiale molto attiva. L’inaugurazione di un nuovo capannone a Orbassano, vicino a Torino, avvenuta lo scorso 10 luglio, è stata l’occasione per presentarle nel corso di un’affollata open house alla quale sono intervenuti Luca Massaro, managing director della filiale italiana, oltre a Ralph Klein e Yoshimitsu Sonohara, rispettivamente executive officer Drives & Motion division e general manager della divisione robotica di Yaskawa Europe, che ha sede in Germania.
La spaziosa officina, nella quale vengono testate le soluzioni di automazione progettate per i committenti prima della consegna. In primo piano un posizionatore con due robot di saldatura a punti.
STRUTTURA MODERNA
“In Italia”, ha spiegato Massaro, “stiamo vivendo un momento di crescita, con un fatturato che è quadruplicato dal 2010 e raddoppiato rispetto al 2013, e con l’introduzione di nuovi prodotti non soltanto per la saldatura, che è sempre stata il nostro punto di forza, ma anche per altri settori, come il food & beverage e il biomedicale, storicamente anticiclici e, quindi, non legati a boom estemporanei. La nostra nuova sede, che si ingrandisce rispetto al vecchio capannone, ci consente di impiegare meglio i 50 addetti dell’area torinese, con un’officina dalle dimensioni generose e una struttura che risponde agli standard ICT più avanzati, con connessioni veloci in fibra ottica. Abbiamo inoltre previsto spazi relax e una palestra per creare le migliori condizioni di lavoro”.
Un robot Motoman Yaskawa equipaggiato con testa per saldatura ad arco. Questa soluzione, in particolare, illustra il funzionamento di un dispositivo di sicurezza: il robot rallenta la sua velocità d’azione, fino a fermarsi, man mano che una persona si avvicina entro una certa distanza di sicurezza.
MOMENTO DI SVOLTA
Ma è tutta Yaskawa che, in occasione del centenario, sta avviando un nuovo corso. Sempre quest’anno a Kytakyushu, in Giappone, l’azienda ha inaugurato un’avveniristica sede centrale, al tempo stesso centro direzionale e stabilimento concepito secondo i più moderni criteri di funzionalità e automazione. “È stato pensato”, ha spiegato Ralph Klein, “nell’ottica di un riassetto della produzione basato sul concetto del BTO, ‘built to order’, cioè della produzione soltanto dietro ordinazione, che ci consente di ridurre al minimo il magazzino ma, al tempo stesso, di accorciare i tempi di consegna e di personalizzare sempre di più il prodotto”.
Un altro fronte in cui Yaskawa ha deciso di impegnarsi sempre di più è quello dell’energia pulita, con una forte partecipazione in The Switch, azienda che sviluppa sistemi innovativi di propulsione navale. Mentre è proiettato verso il futuro l’investimento in un settore innovativo, quello della cosiddetta “umatronica”, cioè dei sistemi meccatronici pensati per migliorare la nostra vita quotidiana. In questo ambito, Yaskawa ha una partecipazione in ReWalk, società statunitense fondata da un ingegnere israeliano che ha messo a punto un esoscheletro per la riabilitazione di persone che hanno perso l’uso degli arti inferiori.
“Umatronica”, ha spiegato Klein, “è un neologismo che abbiamo ideato noi sulla scorta di ‘meccatronica’, termine ormai divenuto di uso mondiale, ma che proprio Yaskawa è stata la prima a usare negli anni Sessanta”.
NUOVE PINZE PER SALDARE
Ma veniamo ai robot, punto centrale dell’attività Yaskawa insieme con i motori elettrici, i primi a essere prodotti nel lontano 1915, e i sistemi di controllo. La filiale italiana ha un ruolo centrale nella strategia del gruppo, perché proprio qui è stata sviluppata la nuova gamma di pinze ultraleggere per la saldatura a punti, con pesi tra 50 e 59 kg, che ne permettono il loro impiego su robot compatti da 80 kg, invece che da 200 kg e oltre.
“Il vantaggio”, spiega Massaro, “non sta soltanto in una notevole riduzione dei consumi, ma anche nella possibilità di far coesistere un maggior numero di robot su una linea di saldatura, aggiungendo flessibilità al processo. Per esempio, un robot può essere impiegato a bordo del posizionatore, può essere in grado di manipolare il pezzo in lavorazione, mentre un altro effettua la saldatura: non è così necessario personalizzare la linea con posizionatori studiati specificamente per un certo tipo di pezzo che poi vanno sostituiti quando cambia la produzione”.
L’integrazione tra un robot Motoman Yaskawa equipaggiato con testa per saldatura ad arco e un sistema D&M (drive & motion) per la movimentazione del pezzo in lavorazione. Il sistema di controllo è realizzato da Vipa, un’azienda del gruppo Yaskawa.
FLESSIBILITÀ E RAPIDITÀ
Robot più leggeri, e quindi più semplici, permettono anche di ridurre i tempi di consegna “che sono passati, grazie a queste nuove soluzioni”, osserva Massaro, “ad appena due mesi dall’ordine rispetto ai 4-5 mesi precedenti”. L’ottica è fornire soluzioni robotizzate per far fronte a una necessità sempre più riscontrata nell’automazione, anche in settori standardizzati come l’automotive: la progressiva riduzione di dimensioni dei lotti di produzione. “Il sistema ‘cinese’ basato su grandi ordinativi di pezzi tutti uguali”, spiega Massaro, “non risponde più alle attuali esigenze di produzioni molto limitate dal punto di vista numerico ed estremamente personalizzate”.
Tra le altre caratteristiche del sistema robot-pinza di saldatura di Yaskawa spiccano la semplicità del progetto, con solo tre elementi – corpo, pinza e trasformatore –, senza la pneumatica; la capacità di ricevere il pezzo anche da posizione laterale e la possibilità di adottare un sistema automatico di cambio elettrodo, di cui sono stati appena conclusi test di valutazione che, secondo Massaro, “hanno dato ottimi risultati”.
Un robot Motoman Yaskawa MS80 per la saldatura a punti. Ha una portata massima di 80 kg.