La sonda OMP600 di Renishaw durante l’esecuzione operativa.
Senza sensori e strumenti di misurazione sarebbe impossibile ricavare da macchine e linee di produzione i dati necessari a governare e migliorare i processi. Ma in quale direzione si stanno evolvendo queste tecnologie? Ne parliamo con Roberto Rivetti.
di Giovanni Invernizzi
Uno dei principali valori che la rivoluzione digitale sta portando con sé è la possibilità di rendere misurabile, molto più che in passato, qualsiasi aspetto della produzione. Praticamente tutto, grazie all’introduzione di sensori e tecnologie di nuova generazione, è oggi riscontrabile, anche all’interno di una macchina utensile, e trasformabile in dati da analizzare per migliorare performance e processo. Ma a che punto siamo realmente con lo sviluppo di queste specifiche tecnologie e in quale direzione sta andando il mercato di settore? Ecco l’opinione di Roberto Rivetti, Amministratore Delegato di Renishaw (www.renishaw.it), leader mondiale in questo ambito.
Roberto Rivetti, Amministratore delegato di Renishaw S.p.A.
UN MERCATO IN MOVIMENTO
“Il mercato sta vivendo una fase assai dinamica”, dice Rivetti. “Se un tempo si lavorava soprattutto sulle grandi quantità, oggi la tendenza dei clienti è di andare alla ricerca di tecnologie specifiche e soluzioni speciali per ogni esigenza produttiva. Una situazione che avvantaggia le aziende come Renishaw, in grado di offrire un ventaglio molto ampio di soluzioni”. In effetti anche gli eventi fieristici di quest’anno, tra cui la recente 31.BI-MU di Milano, hanno dato indicazioni interessanti in tal senso. “Nei cinque giorni della biennale della macchina utensile”, commenta Rivetti, “abbiamo visto sicuramente meno persone rispetto a precedenti edizioni, ma molto più interessate ed orientate verso progetti concreti e dimensionalmente ampi, non legati alla produzione standard. Si registra, insomma, nonostante alcuni segnali controversi, un proposito di continuità nel business e la voglia di portare avanti piani iniziati anni fa. È un trend che riscontriamo in molti settori produttivi”.
La sonda REVO a 5 assi di Renishaw, con sistema di misura senza contatto.
CONSAPEVOLEZZA DIFFUSA
Il tema dell’Industria 4.0 è centrale nella strategia d’impresa e viene oggi trattato con una maggiore dose di consapevolezza rispetto al passato, pensando soprattutto ai benefici che le tecnologie digitali possono apportare all’organizzazione e alla produzione. “Questo fa sì che le richieste che riceviamo siano molto più concrete”, osserva Rivetti. “L’obiettivo principale non è più esclusivamente quello di ottenere l’incentivo, ma di inquadrare i vantaggi di una tecnologia all’interno della propria azienda, per capire se sia funzionale alla propria attività prima ancora di ottenere l’accesso all’iperammortamento”.
Il sistema di fissaggio di Renishaw per migliorare e velocizzare il fissaggio dei pezzi in sala metrologica o su Equator.
L’AMPIA OFFERTA TECNOLOGICA
Quali tecnologie mette allora in campo Renishaw in questo ambito? “Sono molteplici”, dice ancora Rivetti. “I nostri prodotti sono tutti indirizzati a Industria 4.0, perché sono tutti interfacciabili con il resto del mondo, forniscono informazioni utili in diverse fasi del ciclo produttivo e dati interpretabili e analizzabili per migliorare il processo, mirando al raggiungimento dell’obiettivo di una produzione ‘zero difetti’. Le tecnologie sono diverse e tutte finalizzate a velocizzare le operazioni, a ottenere una qualità delle informazioni superiore e con una costanza e ripetibilità più elevate rispetto alle generazioni di prodotti precedenti”.
“Nell’ambito del controllo”, spiega il manager di Renishaw, “l’obiettivo è cercare di capire quale tecnologia sia più adatta rispetto al tipo di produzione e, quindi, se convenga optare per una verifica interna o esterna alla macchina stessa e che permetta di validare i parametri fondamentali della lavorazione, per restare all’interno degli standard e delle tolleranze richieste”.
La nuova RenAM500Q con 4 laser in grado di lavorare in contemporanea su tutta la superficie.
LA FILOSOFIA DEL CONTROLLO
Per quanto riguarda i controlli interni alle macchine, si sta andando sempre di più verso la ricerca di un risultato più accurato, mantenendo elevate le velocità o addirittura migliorandole. “In particolare”, ci ha spiegato Rivetti, “tra i prodotti per le macchine utensili sta prendendo sempre più piede la tecnologia strain-gauge, che consente di misurare con ripetibilità molto più elevata rispetto alle tecnologie tradizionali, con stili molto più lunghi rispetto a quelli usati in precedenza: due fattori che incidono in maniera molto significativa sulla qualità della misura. Le sonde con tecnologia strain-gauge aprono possibilità più ampie in fase di analisi della produzione”.
Per quanto riguarda la misurazione esterna alle macchine, nel panorama dei prodotti Renishaw è la tecnologia legata ai prodotti Equator™ a riscontrare, oggi, il maggior interesse. “Si tratta di una soluzione ad assi paralleli in grado di fare le misure necessarie per capire se un processo produttivo rientra nei parametri prefissati o sta ‘derivando’ e poi di rimandare i dati stessi all’interno della macchina per correggere eventuali scostamenti della produzione”, dice Rivetti.
SOLUZIONI PER IL FINE LINEA
Spostandosi dal controllo di processo verso il fine linea, la tecnologia a 5 assi è quella che offre al momento i maggiori vantaggi, in termini di precisione e velocità, ma anche in fatto di flessibilità, perché, spiega Rivetti: “consente di aggiungere macchinari, ma anche di saturare quelli già esistenti o di ottimizzare la dotazione in funzione dei controlli effettuati a monte. È comunque l’insieme delle tecnologie adottate, durante il processo e a fine linea, che consente di mantenere costante la precisione e la qualità sull’intero lotto di produzione. Si è così ampliato il concetto di qualità, che oggi abbraccia tutto il processo produttivo e ha spinto gli imprenditori a considerare come parte integrante del processo stesso tutta una serie di tecnologie di controllo e misura che, un tempo, erano invece viste come un lusso o come un male necessario”.
L’evidenza dell’incremento di produttività offerto dalla nuova RenAM500Q: davanti alla macchina si vedono i pezzi prodotti nello stesso tempo dalla macchina con uno, due o quattro laser.
FLESSIBILITÀ E INTEGRAZIONE
Il software quale ruolo ricopre in questa logica di integrazione? “Fondamentale direi”, risponde Rivetti, “perché determina le scelte e indirizza nel modo più corretto possibile la decisione sui passi successivi da prendere. Avere sistemi, come i nostri, in grado di comunicare con ogni tipo di dispositivo presente sul mercato è un vantaggio, perché consente di non vincolarsi a una soluzione o a un produttore, ma di spaziare su un’ampia scelta per trovare il prodotto più indicato per le proprie esigenze”. Ma come fa il manager di una piccola o media impresa italiana a capire se determinate tecnologie fanno al caso suo e a decidere di investire su di esse? Qual è la ricetta? “Il suggerimento”, dice sempre Rivetti, “è di non aver paura di investire. E soprattutto di non spaventarsi nello scegliere tecnologie che, a prima vista, appaiono più complesse o sofisticate di quelle a cui ci si è sempre affidati, perché il beneficio che ne deriva è talmente superiore che porta l’investimento a ripagarsi in un tempo molto più rapido. Penso per esempio alla misura in continuo a 5 assi oppure all’Additive Manufacturing, altro ambito tecnologico in cui Renishaw è attiva, o ancora alle nostre proposte per il controllo di processo. Sono soluzioni che assicurano spesso opportunità non disponibili con tecnologie tradizionali e che forniscono un vantaggio competitivo, in termini di innovazione, oggi essenziale per primeggiare sul mercato”.
REVO in misura di sedi valvola, a sinistra, e in misura di rugosità, a destra.
FORMAZIONE E SUPPORTO
Ma quali problemi pone l’impiego di queste tecnologie per le aziende che decidono di farne uso? Quale tipo di formazione deve affrontare il personale? “Noi facciamo anche molto di più rispetto alla semplice istruzione degli addetti all’uso dei nostri sistemi”, dice Rivetti. “Cerchiamo di accompagnare passo passo il cliente in tutte le scelte che deve compiere per poter utilizzare le nostre tecnologie al meglio. La formazione ha un ruolo fondamentale nell’offrire la capacità di sfruttare al meglio una tecnologia e quindi assume un ruolo determinante anche per noi, perché più alta sarà la soddisfazione del cliente e la sua capacità di trarre vantaggio da una soluzione che gli abbiamo proposto, più sarà probabile che in futuro cerchi opzioni di pari livello o superiori”. Il tutto in un quadro che rende disponibili tecnologie innovative anche alle aziende di dimensioni piccole e medie, con opportunità che riguardano una serie di aspetti, dalla riduzione dei tempi di collaudo e di messa a punto del prodotto alla diminuzione delle difettosità. Al momento, e nel prossimo futuro, saranno tutte le attività connesse al settore Automotive a sviluppare la maggiore richiesta di sistemi di controllo della produzione. Ma anche altri ambiti, come l’aeronautico, il medicale sono trainanti. Tuttavia, anche altri comparti stanno sviluppando esigenze molto simili a quelle delle produzioni più strutturate. “Penso in particolare al Food e al Packaging”, conclude Rivetti, “che gradualmente stanno sviluppando necessità di controllo di processo paragonabili a quelle dell’Automotive e hanno sempre più bisogno delle nostre tecnologie per conseguire maggiore produttività ed efficienza”. ©TECN’È
La sonda OMP600 in operazioni di misura.