Fare automazione per Lenze significa garantire la modularità delle macchine da tutti i punti di vista, in modo da realizzare praticamente il concetto di “plug & play” anche per le più complesse.
Il blue di Lenze colorerà l’automazione, la flessibilità, la connettività e l’affidabilità delle macchine future nel rispetto della vita del nostro pianeta. Ne parliamo con Giuseppe Testa, Sales Director di Lenze Italia.
di Luigi Ortese
Il Gruppo Lenze è uno dei pochi operatori sul mercato in grado di assistere i costruttori in tutte le fasi del processo di sviluppo di un impianto. Gli esperti del Gruppo elaborano insieme al cliente soluzioni di azionamento e automazione all’avanguardia, che semplificano la progettazione, la produzione e l’assistenza della macchina. In qualità di specialista per l’automazione industriale, Lenze offre un ampio portafoglio di prodotti con MTBF elevatissimi, dai sistemi di controllo e visualizzazione agli azionamenti elettrici, fino ai componenti elettromeccanici, oltre ai servizi di digitalizzazione per la gestione dei big data, cloud, soluzioni mobili e software per l’Internet of Things.
Con un organico di circa 3.500 dipendenti, Lenze vanta una forte presenza internazionale in 60 paesi, con proprie filiali di vendita, centri di Ricerca e Sviluppo e stabilimenti di produzione, oltre a una rete di partner per l’assistenza. La sede principale del Gruppo è in Germania, mentre Lenze Italia è presente su tutto il territorio nazionale con Centro Direzionale e di Eccellenza Intralogistica a Milano, Centro di Eccellenza Automotive a Torino e Centro di Eccellenza Consumer Goods a Bologna, affiancati da agenzie, system integrator e svariati centri di distribuzione per un servizio di consegne tempestivo e puntuale.
Sul significato di “Automazione” in Casa Lenze abbiamo sentito cosa ne pensa Giuseppe Testa, Sales Director di Lenze Italia (www.lenze.com).
Giuseppe Testa, Sales Director di Lenze Italia.
D. Quando Lenze dice “soluzioni di Automazione”, cosa intende?
R. Lenze nasce nel 1947 e gli anni ed i successi di prodotto hanno fatto dell’azienda un punto di riferimento nel settore meccatronico. Nel corso del tempo, le macchine e gli impianti sono divenuti sempre più complessi richiedendo un’architettura capace non solo di soddisfare le performance crescenti delle macchine, ma anche di garantire (soprattutto nell’ultimo decennio) una grande modularità delle medesime.
Fare automazione per Lenze significa garantire questa modularità delle macchine da tutti i punti di vista, in modo da realizzare praticamente il concetto di “plug & play” anche per le più complesse: hardware, attraverso azionamenti prodotti con i medesimi standard produttivi in tutti i siti del mondo; software, attraverso una scalabilità e facilità di programmazione con l’ausilio dei moduli tecnologici chiamati FAST.
Questo tipo di approccio consente di assolvere alle due differenti topologie di automazione: Control Based e Drive Based, ma con un grande vantaggio rispetto all’offerta oggi disponibile sul mercato. Il progetto realizzato per una topologia Control Based può essere integralmente trasferito in una topologia Drive Based con pochi “click del mouse”: ciò grazie alla modularità del portfolio Lenze.
“Nel tempo il nostro logo blue è stato sempre un elemento caratterizzante di numerosi quadri elettrici che contengono i nostri azionamenti. L’automazione Lenze si colora di blue anzitutto ispirandosi al colore del nostro logo”, spiega Giuseppe Testa.
D. L’automazione diventa blue. Cosa significa?
R. Nel tempo il nostro logo blue è stato sempre un elemento caratterizzante di numerosi quadri elettrici che contengono i nostri azionamenti. Quindi l’automazione Lenze si colora di blue anzitutto ispirandosi al colore del nostro logo.
Ci sono però delle ragioni più profonde, che è opportuno esaminare. Automazione Blue, come blue-economy: uno degli obiettivi principali nella progettazione dei nostri azionamenti o motoriduttori è sempre stato, oltre l’importante livello di qualità garantito (e testimoniato da elevatissimi valori di MTBF), una forte attenzione ai consumi, ovvero alle perdite intrinseche. Questo ci ha permesso di essere tra i primi a identificare con una classe energetica gli azionamenti, ad aver concepito controllori fanless, ad aver progettato riduttori con rendimenti superiori al 96% e motori con tecnologia brushless in grado di garantire rendimenti superiori alla classe IE3. Insomma, per noi il concetto di green-economy è superato da tempo essendoci imposti standard di efficienza energetica decisamente importanti da tempo.
Nell’era dell’Industry 4.0 e quindi dell’inter-connettività, la connessione verticale delle macchine (che si è aggiunta a quella orizzontale, che riguarda il processo) deve assicurare anche un’analisi delle performance di macchina in termini di consumi energetici e di “predittività”. I componenti impiegati devono “fornire informazioni sulle loro condizioni” e serve un’automazione capace di raccogliere e interpretare queste informazioni anche se sulla macchina sono installati componenti terzi. L’innovativa architettura di Automazione Lenze è già predisposta per questo tipo processo: il progettista deve solamente definire la topologia preferita o più adatta alla propria macchina.
“Nell’era dell’Industry 4.0 e quindi dell’inter-connettività, la connessione verticale delle macchine (che si è aggiunta a quella orizzontale, che riguarda il processo) deve assicurare anche un’analisi delle performance di macchina in termini di consumi energetici e di predittività”, sottolinea Giuseppe Testa.
L’impiego di soluzioni di Digital Engineering come il Digital Twin consente di fare test e prove in modo da evitare problemi o errori che potrebbero costare cari e causare ritardi sulla consegna. Sempre di più le aziende vogliono evitare di incontrare ostacoli durante la produzione, il montaggio o la messa in funzione del proprio prodotto. Verificare in modo preventivo ogni possibile situazione porta a un’efficienza di processo che aiuta a essere profittevoli. Oggi più che mai è il momento del “gemello digitale” ad avere un ruolo fondamentale: ovvero la capacità di simulare per quanto possibile non solo il prodotto, come si faceva un tempo, ma anche i processi che afferiscono alla produzione.
L’automazione svolge e svolgerà sempre più un ruolo importante per le macchine e per gli impianti. È “il direttore d’orchestra” capace di rendere possibile l’esecuzione di prodotti in grandi lotti, piuttosto che in lotto unitario; l’automazione è in grado di consentire agevolmente la conversione di una macchina dalla produzione di un prodotto a un altro, riducendo sensibilmente i tempi morti e lo spreco di materie prime.
Ci piace quindi pensare che il blue della nostra Automazione sia assimilabile al colore blu dei nostri mari che, ricoprendo oltre il 70% del nostro globo, possono essere salvati attraverso un’architettura di macchine e impianti eco-sostenibili. Gli attori che influenzano la salute del nostro pianeta siamo noi e le soluzioni di automazione che adottiamo sulle nostre macchine debbono aiutarci a migliorare l’eco sostenibilità delle medesime.
“Lenze ha individuato cinque mercati strategici in cui operare: Automotive, Consumer Goods, Intralogistica, Tessile e Paper & Converting: la conoscenza di questi settori e delle prerogative delle macchine installate ha permesso lo sviluppo di pacchetti tecnologici che abbiamo chiamato FAST, che operano in ambiente CoDeSys 3- PLC Open”, commenta Giuseppe Testa.
D. Quali sono i tratti distintivi della proposta Lenze nell’Automazione?
R. Da tempo Lenze ha individuato cinque mercati strategici in cui operare: Automotive, Consumer Goods, Intralogistica, Tessile e Paper & Converting. La conoscenza approfondita di questi settori e delle prerogative delle macchine installate ha portato allo sviluppo di pacchetti tecnologici che abbiamo chiamato FAST, che operano in ambiente CoDeSys 3- PLC Open.
Di per sé il concetto di Modulo Tecnologico è semplice e accattivante: al suo interno sono state sviluppate le funzioni essenziali che lo caratterizzano (camma, avvolgitore/svolgitore, controllo temperatura, smart-track, bag-no-bag, pick&place…) e quindi la sua implementazione nell’architettura di automazione avviene molto rapidamente, consentendo al progettista di personalizzarlo sulla propria esigenza.
Mi piace dire che i Moduli Tecnologici FAST sono strutturati, ma “non hanno ancora la parola fine, nelle loro funzionalità”: è il progettista che decide come impiegarli e li circoscrive all’applicazione che sta sviluppando. Saranno il suo know-how per la macchina progettata.
Si può quindi concludere affermando che il blue di Lenze colorerà l’Automazione, la Flessibilità, la Connettività e l’Affidabilità delle macchine future nel rispetto della vita del nostro pianeta. ©tecnelab
Il Gruppo Lenze è uno dei pochi operatori sul mercato in grado di assistere i costruttori in tutte le fasi del processo di sviluppo di un impianto.