Franco Andrighetti: “La nostra capacità di aver saputo interpretare in modo corretto l’Industry 3.0 e di averla coniugata con l’Industry 4.0 ci permette di essere, per il mercato italiano, il partner ideale a supporto dei processi di Digital Transformation”.
EFA Automazione offre al mercato la possibilità di far emergere il patrimonio dei dati industriali, di acquisirli e portarli laddove serve, attraverso l’utilizzo di un portafoglio completo di soluzioni hardware e software.
di Fiammetta Di Vilio
Qualche anno fa il Future of Life Institute lanciava un manifesto che poteva essere sintetizzato in poche parole: intelligenza artificiale sì, ma con delle regole ben precise. Quel manifesto venne sottoscritto da oltre 400 scienziati sparsi per il pianeta, incluse figure di spicco come Stephen Hawking, Elon Musk e Bill Gates, che non avevano mai fatto mistero della loro visione human-centered. Ma se il tema della supremazia dell’intelligenza artificiale è ancora troppo futuristico, futuristico non è parlare di Digital Transformation, ambito nel quale l’AI, almeno per il momento, occupa un ruolo decisamente più modesto, e dove il vero focus sono i dati, ovvero, se parliamo di automazione industriale, tutti quei valori contenuti nei dispositivi che governano una macchina. Valori che, naturalmente, devono poi essere interpretati e capiti da intelligenze tutt’altro che artificiali.
Ma qual è il metodo migliore per acquisire questi dati? E cosa occorre per fare in modo che le tecnologie più eterogenee installate in una fabbrica possano comunicare in maniera stabile ed efficace non sono solo tra di loro, ma anche con i livelli superiori? Quali gli strumenti e il know-how necessari? Lo abbiamo chiesto a Franco Andrighetti, Founder & Managing Director, e Gianfranco Abela, Managing Director di EFA Automazione, realtà d’eccellenza del mercato nazionale e pioniera nel campo dell’Industrial Communication, che offre un portafoglio completo di soluzioni hardware e software per abilitare la convergenza tra Information Technology e Operational Technology.
“Il fatto di conoscere a fondo tecnologie e sistemi installati in una fabbrica (inclusi quelli ormai obsoleti) ci permette di accompagnare i nostri clienti a un’implementazione rapida, sicura ed economica dei processi di digitalizzazione”, Gianfranco Abela.
Trent’anni di esperienza, 15 milioni di euro di fatturato, 24 addetti. Qual è oggi la mission di EFA Automazione e perché la vostra memoria storica è così importante?
Franco Andrighetti Certamente non siamo improvvisatori. È la nostra storia che lo testimonia. EFA Automazione, “Technology driven company”, conta 30 anni di attività e una profonda conoscenza del settore. Con un obiettivo primario: facilitare il passaggio delle aziende verso il nuovo. C’è nel nostro DNA la volontà di ricercare soluzioni e strumenti innovativi che consentano ai clienti di migliorare i risultati della loro attività.
Solo pochi anni dopo la sua nascita, alla fine degli anni Ottanta, EFA Automazione è protagonista nella produzione di pannelli operatore, promuovendo sul mercato italiano l’avvento di HMI. Già allora, quando i macchinari iniziavano ad essere equipaggiati con i PLC, si avvertiva l’esigenza di mettere in comunicazione impianti e addetti. E quando intorno ai dispositivi di campo iniziavano a sorgere i primi database in locale, successivamente spostati su Cloud, EFA ha continuato ad occupare un ruolo centrale per System Integrator e OEM nella realizzazione di applicazioni in ambito di IIoT, Data Collection & Management, teleassistenza, HMI-Human Machine Interface/SCADA e soluzioni per la comunicazione industriale. Abbiamo progressivamente ampliato i nostri orizzonti, concentrandoci in particolare sul grande tema della connettività per l’integrazione di sistemi, dapprima nell’OT e negli ultimi 15 anni anche nell’IT, attivandoci per capire e quindi assicurare ai clienti le migliori condizioni di convergenza dei due mondi.
Ecco quindi che il fatto di essere ‘veterani’ in questo ambito, grazie alla nostra capacità di interpretare in modo corretto l’Industry 3.0 (ovvero la fabbrica quando l’elettronica iniziava a sostituire l’elettromeccanica nell’automatizzazione delle linee produttive) e di coniugarlo con l’attuale approccio Industry 4.0, ci permette di essere per il mercato italiano un partner adeguato nell’affrontare con successo le sfide della Digital Transformation. Perché ciò che fa davvero la differenza in uno scenario di grande ‘promiscuità’ di sistemi - che vede le fabbriche ospitare centinaia di fonti diverse e di architetture differenti da cui prendere i dati - è proprio la consapevolezza di possedere un bagaglio storico di conoscenze in grado di risolvere concretamente i problemi di connettività, grazie a soluzioni hardware e software create a questo fine. Ci proponiamo quali partner di tutte quelle imprese che intendono adeguare gli asset esistenti, cioè macchine e impianti già installati, ai requisiti dei piani di digitalizzazione della fabbrica, abilitando in particolare la condivisione dei dati con i sistemi IT. In un mondo industriale alla ricerca di nuovi modelli di business e di modalità operative che assicurino rinnovata efficienza e competitività, il punto di svolta dei progetti Industry 4.0 è proprio la convergenza tra IT e OT, fondata sulla connessione industriale.
Solidità, concretezza, coerenza, affidabilità sono alcune categorie di pensiero per una strategia della partnership, mentre il know-how, le tecnologie standard aperte, i system integrator in grado di implementarle e una lunga lista di referenze sono le basi della nostra cultura aziendale.
“Solidità, concretezza, coerenza, affidabilità sono i nostri tratti distintivi. Know-how, tecnologie standard aperte, system integrator in grado di implementarle e una lunga lista di referenze sono le basi della nostra cultura aziendale”.
E quindi è la competenza maturata nel tempo uno dei vostri punti di forza?
Gianfranco Abela Grazie alla nostra esperienza trentennale, siamo riusciti a ritagliarci uno spazio importante nel mondo dell’automazione, ovvero quello di propositori di soluzioni reali e concrete per la comunicazione industriale. Spazio che, in realtà, non ci vede in contrapposizione con altri player di settore, perché la nostra offerta è unica sul mercato.
Ci occupiamo da sempre di connettività, con lo scopo di far dialogare tra loro, in modo sicuro ed efficace, i più disparati dispositivi installati nel ciclo produttivo e con i livelli superiori di supervisione e MES. Il fatto di conoscere a fondo tecnologie e sistemi installati in una fabbrica (inclusi quelli ormai obsoleti) ci permette di accompagnare i nostri clienti a un’implementazione rapida, sicura ed economica del processo di digitalizzazione. Parliamo infatti di un’evoluzione che vede al centro di tutto i dati, i quali devono essere raccolti e utilizzati per alimentare gli Analytics, l’e-learning e via dicendo, così da poter estrarre, tramite la loro elaborazione, informazioni utili per l’ottimizzazione dell’intera fabbrica. Ma l’acquisizione dei dati non è un’operazione facile o che si può improvvisare, anche se vediamo molte realtà muoversi in modo estemporaneo in questa direzione, pur non avendone le competenze e, soprattutto, il necessario background derivante da una lunga esperienza in materia.
È sui dati che oggi si gioca la vera sfida. Non si tratta di risolvere un singolo problema o di gestire uno specifico driver: occorre saper parlare tutte le lingue della connettività industriale e saperle organizzare in modalità plug and play.
Dal vostro punto di vista cosa si dovrebbe fare oggi per rendere concreta l’idea di fabbrica intelligente? E quale spazio di manovra ha ancora, nel manifatturiero, una realtà come EFA?
Franco Andrighetti Abbiamo uno spazio illimitato. Con le soluzioni che proponiamo ogni impresa può evolversi al passo con i tempi e può farlo con la velocità oggi richiesta dall’evoluzione tecnologica. Per quel che riguarda l’implementazione del nuovo, aiutiamo gli OEM a produrre macchine sempre più smart. Ma la vera sfida, ovvero ciò che occorre davvero per allineare il tessuto imprenditoriale italiano ai piani di Digital Transformation, riguarda le tecnologie già installate. Ed EFA è in grado di aiutare un’azienda a diventare intelligente attraverso un approccio bottom-up, che si traduce nella capacità di riconoscere tutte le tecnologie operanti in una fabbrica – capendo da che dispositivo sono controllate, che protocollo utilizzano, che layer fisico usano e così via – per poi lavorare a una sorta di omogeneizzazione dei dati e a una successiva esportazione sulle piattaforme software, così che possano essere utilizzati successivamente.
Il Cloud e la digitalizzazione della fabbrica hanno dato il via a una trasformazione radicale, che si fonda anche su strumenti d’interpretazione concettuale di più ampio respiro. Così come, ad esempio, esiste complementarietà nella visione del mondo Yin-Yang, per cui elementi opposti si alimentano a vicenda per stare in equilibrio, esiste un unico ambiente nell’ecosistema della fabbrica le cui differenti funzionalità si completano per raggiungere uno scopo condiviso. Questa evoluzione si traduce nella concreta complementarietà dei mondi IT e OT. I dati non sono più semplicemente estratti per conseguire un risultato utile a una circoscritta operazione, ma possono essere pubblicati su piattaforme aperte e possono essere resi disponibili sotto forma di informazioni. Questo non solo riduce gli errori e aumenta l’efficienza delle operazioni, ma assicura una visione globale dei processi di business.
Gianfranco Abela Per avere la disponibilità del dato occorre la connettività del factory floor, dell’ambiente delle macchine nell’industria manifatturiera. EFA Automazione si occupa proprio di dotare i siti produttivi della connettività, quella delle macchine che devono lavorare con i sistemi automatici e, a seguire, con gli applicativi dell’IT. Ed è l’IT che poi, con la lettura dei dati, riesce a fornire informazioni in tempo reale sul livello di efficienza e produttività della linea, consentendo interventi correttivi tempestivi. Il valore del nostro intervento poggia proprio sulla capacità di operare efficacemente su impianti e sistemi spesso difformi tra loro ma che, nonostante questo, per molte ragioni non possono essere sostituiti. Grazie alla nostra esperienza nell’ambito della connettività, siamo in grado di assicurare anche alle PMI italiane la possibilità di continuare a utilizzare macchinari e dispositivi esistenti, recuperando i dati laddove si trovano e rendendoli disponibili per un successivo utilizzo. Di fatto rappresentiamo il trait-d’union tra il mondo OT e quello IT.
Interessante questa funzione di ‘facilitatori’ della digitalizzazione… Ma i grandi player riconoscono il vostro ruolo?
Gianfranco Abela Sì, indubbiamente. E proprio per questo non riteniamo i grandi player di settore nostri competitor, bensì alleati. Proprio perché hanno bisogno delle nostre tecnologie per risolvere buona parte dei problemi che incontrano quotidianamente sul campo. Le soluzioni distribuite da EFA abilitano l’Industria 4.0 perché sono la condizione necessaria per avere la disponibilità e la raccolta dei dati, per poter calcolare gli indicatori di performance (KPI), come ad esempio l’Overall Equipment Effectiveness (OEE), che è la misura di efficacia totale di un impianto. Sono anche la premessa indispensabile per effettuare la diagnosi preventiva degli impianti e per erogare pacchetti di servizi ai costruttori di macchine.
Franco Andrighetti Abbiamo iniziato a implementare progetti di Digital Transformation con imprese dell’eccellenza italiana molto prima del Piano Calenda. Ci consideriamo un Centro di Competenza, attivo sul campo già da anni e il cui successo è stato decretato dalle numerose referenze, per noi molto importanti. Il nostro è un approccio pragmatico, concreto, economico alle problematiche della connettività. Aiutiamo i clienti a costruire quello che a loro serve realmente.
“Grazie alla nostra esperienza nell’ambito della connettività, siamo in grado di assicurare anche alle PMI italiane la possibilità di continuare a utilizzare macchinari e dispositivi esistenti, recuperando efficacemente i dati laddove si trovano e rendendoli disponibili per un successivo utilizzo”.
FOCUS1: IL DIALOGO TRA MONDI DIVERSI È UNA REALTÀ
EFA Automazione S.p.A. si posiziona come punto di riferimento per System Integrator e OEM che ricercano un partner competente e competitivo per la realizzazione di applicazioni in ambito di IIoT, Data Collection & Management, teleassistenza, HMI/SCADA e soluzioni per la comunicazione industriale. L’azienda propone soluzioni e know-how dedicati al mondo della connettività per l’integrazione di sistemi. Tra i brand di maggior rilievo che EFA distribuisce e supporta su tutto il territorio nazionale vi sono HMS Networks, Kepware, Inductive Automation, Beijer Electronics, Hakko Electronics e molti altri.
È di questi giorni il rilascio di Ignition 8, la nuovissima versione della piattaforma software di Inductive Automation dedicata alle applicazioni avanzate di gestione e supervisione della produzione che si arricchisce di ulteriori funzionalità dedicate al mondo Internet e mobile. Presentato in anteprima all’ARC Industry Forum di Orlando (Florida), svoltosi lo scorso marzo, Ignition 8 è stato accolto dagli analisti quale pietra miliare destinata a trasformare il mondo del software industriale. Non solo dal punto di vista della fruibilità tecnologica, ma anche per l’introduzione di un modello di business basato su licenze illimitate.
Componente fondamentale di Ignition 8 è il modulo Perspective, il sistema di visualizzazione mediante il quale i dispositivi mobili entrano a pieno titolo quali strumenti dotati di tutte le stesse funzionalità che equipaggiano le normali stazioni client PC.
Ignition è una soluzione software che integra in un unico ambiente funzionalità SCADA–HMI (controllo, supervisione, acquisizione e visualizzazione dati), MOM (Manufacturing Operations Management) e IIoT (Industrial Internet of Things). Ad oggi, la piattaforma è utilizzata con successo in decine di migliaia di applicazioni implementate in oltre 100 Paesi nei più svariati settori industriali.
“Quali player di riferimento che supportano le aziende nei loro percorsi di Digital Transformation, la nuova release 8 di Ignition, grazie all’integrazione degli strumenti che sono di utilizzo quotidiano, come smartphone, tablet e altri device, rappresenta un salto tecnologico che aprirà impensabili scenari in molti dei settori che da anni seguiamo”, afferma Franco Andrighetti. “Le potenzialità del nuovo modulo Perspective, unitamente alle licenze illimitate, rendono l’integrazione OT-IT una realtà ancor più alla portata di tutti, consentendo a ciascuno di scegliere la piattaforma più consona allo specifico contesto”, commenta Gianfranco Abela.
FOCUS2: SOLUZIONI IN MOSTRA A SPS IPC DRIVES ITALIA
Al centro di una serie di iniziative che si sono svolte presso l’area District 4.0 Digital & Software (padiglione 7) di SPS IPC DRIVES Italia 2019, EFA Automazione ha presentato la nuova versione 8 della piattaforma SCADA/MES Ignition di Inductive Automation. Presso lo stand principale (padiglione 5 - E012), un’originale applicazione interconnessa in tempo reale a una piattaforma Cloud dimostrava in modo concreto l’integrazione tra i mondi OT-IT, sfruttando le potenzialità dell’Internet of Things e le soluzioni di connettività che l’azienda distribuisce in Italia. Si tratta di una Digital Airplane Factory, messa a punto con il contributo di HMS Networks. È una linea di produzione che, realizzata con mattoncini Lego e altri elementi componibili, piega con precisione fogli di carta per costruire aeroplanini da omaggiare ai visitatori dello stand.
Altre novità riguardavano la gamma dei prodotti di HMS Networks, in particolare la famiglia dei gateway di comunicazione Anybus, di cui EFA è distributore ufficiale. ©ÈUREKA!