Domenico Cicchetti, CEO di Omnicos Group, una delle imprese dell’inudtrsia cosmetica del Made in Italy decisamente orientata verso uno sviluppo Industry 4.0.
Tra i protagonisti dell’exploit delle industrie cosmetiche cremasche, che esportano il 65% della produzione di articoli per il make-up in tutto il mondo, Omnicos ha scelto di percorrere la strada dell’Industria 4.0, come spiega il CEO Domenico Cicchetti.
di Riccardo Oldani
Tra i tanti distretti d’eccellenza italiani del manufacturing quello dell’industria cosmetica è tra i più produttivi, ma anche tra i più discreti. Nel senso che opera silenziosamente con grandi risultati. Pochi sanno, per esempio, che il 65% di tutto il make-up venduto nel mondo è prodotto nel Cremasco da una filiera di aziende tecnologicamente all’avanguardia e in grado di interpretare le necessità dei più importanti marchi del settore, che trovano in questa piccola enclave italiana tutto quanto occorre loro in fatto di creatività, capacità produttiva, flessibilità e competitività dei costi. Nel suo complesso il comparto fattura ogni anno 11 miliardi, secondo i dati più recenti di Cosmetica Italia, l’associazione confindustriale di settore, ma se si considera anche tutto l’indotto, dai produttori di macchinari a quelli di packaging primario e secondario, il valore sale a 15 miliardi.
Un piccolo, grande miracolo del Made in Italy che vede, tra i suoi protagonisti, un’azienda, Omnicos Group (www.omnicos.it/it), decisamente orientata verso uno sviluppo Industry 4.0.
Domenico Cicchetti, CEO di Omnicos Group, una delle imprese dell’inudtrsia cosmetica del Made in Italy decisamente orientata verso uno sviluppo Industry 4.0.
UNA SEDE NUOVA DI ZECCA
La prova più concreta di questa scelta strategica da parte di Omnicos è il nuovo polo direzionale e produttivo che il Gruppo ha inaugurato lo scorso settembre a Bagnolo Cremasco: una struttura all’avanguardia che riunisce 700 metri quadrati di laboratori per la ricerca e sviluppo, 3.000 metri quadrati di uffici e 11.500 metri quadrati suddivisi tra magazzino e stabilimento. Il tutto realizzato con criteri di edilizia modernissimi, a ridotto impatto ambientale, con impianti fotovoltaico e geotermico per la produzione di energia da fonti rinnovabili e una serie di servizi pensati per il personale, che per il 65% composto da donne, come la palestra, l’area wellness e perfino un servizio di lavanderia. Ma al di là delle soluzioni per il welfare e il benessere dei dipendenti, Omnicos è soprattutto un’azienda efficiente in un settore, come spiega il CEO Domenico Cicchetti, “in cui i prodotti hanno una vita media, dal momento in cui sono concepiti a quando vengono ritirati dal mercato, di non più di 18 mesi. Un turnover che richiede alle imprese del settore grande capacità progettuale, velocità nello sviluppo dal prototipo alla produzione e flessibilità, soprattutto per quanto riguarda la capacità di gestire piccoli lotti ai costi della grande scala. Ma soprattutto dobbiamo essere altamente efficienti, riducendo i tempi di set-up, gli errori e i fermi macchina, e altamente qualitativi, con scarti minimi e un monitoraggio in-line della produzione, che deve avvenire in tempo reale e non a campione sul lotto già prodotto”.
Lungo il percorso che porta al magazzino automatizzato dell’azienda.
PRECEDERE LE TENDENZE
Un’ulteriore difficoltà che deve affrontare Omnicos è il fatto di lavorare per conto terzi e non quindi con linee a proprio marchio. “Questo ci mette a confronto con una concorrenza folta e agguerrita”, afferma Cicchetti. “L’unico modo per emergere e avere successo è, quindi, essere sempre un passo avanti, non soltanto ai nostri concorrenti, ma anche ai nostri committenti. La nostra missione è essere talmente innovativi da essere noi stessi a inventare nuovi concept di prodotto ancora prima dei grandi marchi del settore”. Un esempio possono essere i trucchi personalizzati, che ogni consumatrice può crearsi e costruirsi nel punto vendita o a casa propria miscelando prodotti e colori. Un’idea del genere è stata sviluppata da Omnicos per mettere a punto un rossetto di nuova generazione. Gli spazi d’azione non mancheranno, soprattutto se, come prevede Cicchetti, si verificherà il boom del mercato beauty per gli uomini, che potrà aprire nuovi scenari.
Omnicos si è dotata di un magazzino completamente automatizzato, in grado di dosare le materie prime destinate a ogni singola lavorazione.
ORGANIZZAZIONE E AUTOMAZIONE
Perché tutto questo sia possibile occorre una grande organizzazione interna. L’azienda produce ogni anno oltre 60 milioni di pezzi per cui è necessario gestire le scorte in modo estremamente organizzato. Nella nuova sede dell’azienda è stato quindi realizzato un magazzino totalmente automatizzato, in grado di selezionare e depositare l’esatta quantità di materie prime per ogni lavorazione in speciali scatole di plastica, le “Omnibox”, destinate poi alle postazioni degli addetti.
Le materie prime destinate alle lavorazioni vengono depositate all’interno di scatole di plastica, le Omnibox, che poi raggiungono i punti di lavorazione.
Omnicos è un’azienda totalmente pensata in chiave Industry 4.0, ma ora sta pensando di allargare l’approccio a tutto il resto della filiera. L’azienda si è infatti fatta promotrice di un importante progetto, denominato AD-COM, cofinanziato dalla Regione Lombardia, che vede anche la partecipazione del Politecnico di Milano, con il suo Polo di Cremona, e l’Università degli Studi di Milano, con la sede di Crema. Con altre aziende della filiera il gruppo di Bagnolo Cremasco sta lavorando, sotto la regia di Reindustria Innovazione che fa da capofila per il progetto, per applicare le metodiche Industry 4.0 su tutta la filiera del cluster cosmetico lombardo. “Uno degli scopi principali – dice Cicchetti – è mettere a punto un sistema di tracciabilità ad alta efficienza su tutta la filiera, a partire dai produttori di materie prime, per fornire la garanzia ai clienti, i marchi più importanti del make-up mondiale, di un prodotto controllato in tutte le fasi della lavorazione, naturale, sicuro e di qualità superiore”. ©ÈUREKA!
Gli interni degli avveniristici uffici di Omnicos Group sono stati progettati dall’architetto e designer Beppe Riboli.
L’impianto fotovoltaico da 270 kW di picco installato sul tetto dell’azienda.
Una postazione di lavorazione nel nuovo stabilimento di Omnicos Group.
Le ricercate linee architettoniche che contraddistinguono il progetto di Beppe Riboli per il nuovo sito produttivo di Omnicos a Bagnolo Cremasco. Foto: FRomanoLUZPHOTO.