L’obiettivo di Bonetto è quello di arrivare a dedicare al settore medicale un’intera business unit.
Il piano di crescita in campo medicale di Bonetto si sviluppa con una piattaforma di macchine standardizzate e configurate secondo le necessità progettuali. Un esempio? Il sistema automatizzato per produrre provette pre-riempite, realizzato con Camozzi.
di Elisa Maranzana
Un sistema automatizzato per la produzione di provette pre-riempite destinato al settore medicale/farmaceutico e realizzato in tempi record: cinque mesi: è questa la sfida che lo specialista nel campo dell’automazione Bonetto ha deciso di raccogliere alcuni mesi fa e di affrontare avvalendosi del supporto tecnico di Camozzi, nota realtà italiana specializzata nella progettazione e produzione di componenti per il controllo del movimento e dei fluidi, e di sistemi e tecnologie per l’automazione industriale.
La soluzione automatizzata per la produzione di provette pre-riempite messa a punto da Bonetto è costituita da tre macchine connesse in rete e collegate a un sistema centrale.
SPINTA SUL MEDICALE
Tutto ha inizio oltre due anni fa, quando la proprietà di Bonetto decide di iniziare a spingere a livello commerciale sul farmaceutico/medicale, un comparto abbastanza particolare e di nicchia a causa delle rigide barriere all’ingresso che impongono ai player che vi operano l’obbligo di possedere determinate certificazioni e rispettare standard precisi.
Con sede a Pinerolo, provincia di Torino, un organico di 250 persone (di cui un centinaio interamente dedicate all’automazione), e un giro di affari complessivo di circa 30 milioni di euro, Bonetto è nota nel mondo dell’automazione per il suo forte background nella produzione di sistemi per l’automotive. Da una decina di anni a questa parte, però, ha iniziato a diversificare la sua proposta di soluzioni, aprendo anche ad altri comparti – come il medicale/farmaceutico, l’occhialeria, il luxury, il white goods, l’elettromeccanica, la cosmetica e via dicendo – e arrivando così ad avere un approccio multisettoriale.
“Oggi, il farmaceutico/medicale determina circa un 10% dell’intero giro d’affari di Bonetto”, ci spiega Francesco Fraschetta, Responsabile commerciale dell’azienda, “ma il nuovo piano industriale del gruppo si è posto l’obiettivo di arrivare a dedicare un’intera business unit a questo settore, generando così un fatturato di 12/13 milioni di euro, quindi quasi sette volte quello attuale”.
Il sistema si occupa di riempimento, tappatura, etichettatura, marcatura, packaging primario e secondario.
UN PIANO BEN DELINEATO
La strategia di crescita in campo medicale messa a punto da Bonetto segue una roadmap ben precisa, che vede la sua concretizzazione nello sviluppo di una piattaforma di macchine altamente standardizzate, poiché costituite da moduli preconfigurati.
Due in particolare le soluzioni ideate per questo comparto: un sistema lineare e uno rotativo. “Il primo”, ci spiega ancora Fraschetta, “è ideale per un tipo di produzione piuttosto flessibile, mentre il secondo è più indicato per tutte quelle situazioni in cui è richiesta una maggiore produttività. All’interno di questi sistemi vengono integrati dei gruppi operativi standard (i cosiddetti GOS), anch’essi standardizzati, che si vanno di volta in volta a scegliere e configurare a seconda delle necessità progettuali. Ciascun GOS, infatti, è destinato a operazioni come manipolazione, handling, dosatura, incollaggio, saldatura e via dicendo. Quindi a fronte di una soluzione completa standardizzata al 90%, ciò che ogni volta andiamo a customizzare per il cliente è a definizione del processo produttivo”.
Per questo sistema Camozzi ha fornito un’isola di valvole con tecnologia brevettata per la manutenzione predittiva in ottica IIoT.
UN CASO CONCRETO
È stata proprio una piattaforma di questo genere la soluzione proposta recentemente da Bonetto a una importante azienda del settore farmaceutico/medicale. “Alcuni mesi fa”, ci racconta infatti Fraschetta, “un nostro cliente ci ha chiesto lo studio e lo sviluppo di un sistema automatizzato per la produzione di provette pre-riempite. Quindi finalizzato a riempimento, tappatura, etichettatura, marcatura, fino alla realizzazione delle macchine per il packaging primario e secondario”.
La soluzione messa a punto da Bonetto è costituita da tre macchine connesse in rete e collegate a un sistema centrale: la prima dedicata all’assemblaggio delle provette e alla dosatura del liquido contenuto al loro interno, la seconda al confezionamento primario e la terza alla marcatura e al packaging secondario. Per la realizzazione di questo sistema, Bonetto si è avvalso della collaborazione di Camozzi.
“Il nostro desiderio era quello di realizzare una linea che fosse quanto più possibile Made in Italy”, continua Fraschetta, “e quindi la scelta di coinvolgere Camozzi è partita da questo aspetto. Ma determinante è stato l’alto livello tecnologico delle soluzioni che ci ha offerto – fra cui un’isola di valvole con tecnologia brevettata CoilVision® per la manutenzione predittiva in ottica IIoT –, nonché la propensione a seguirci e a supportarci nella customizzazione di alcuni loro prodotti standard, come la serie di pinze destinate alla manipolazione dei prodotti che dovevano rispondere a determinate esigenze di ingombro. A fronte di una soluzione standardizzata per il 90%, infatti, circa un 10% del gruppo operativo doveva essere customizzato e il supporto di Camozzi è stato fondamentale”.
Le elettrovalvole intelligenti della serie D sono in grado di effettuare il proprio condition assessment grazie a proprietà di self-diagnosis.
TECNOLOGIA BREVETTATA
Le elettrovalvole intelligenti della serie D proposte da Camozzi e integrate alla soluzione messa a punto da Bonetto sono oggi pressoché uniche sul mercato, sia da un punto di vista concettuale sia delle informazioni che possono dare a livello di manutenzione predittiva.
“Si tratta di componenti in grado di effettuare il proprio condition assessment grazie a proprietà di self-diagnosis”, ci spiega infatti Andrea Camisani, Mechatronic Technical Director di Camozzi. “L’approccio tradizionale secondo cui sono sviluppate le isole di valvole non contempla una diagnostica integrata: il plus dell’isola di valvole serie D è quello di incorporare la tecnologia brevettata CoilVision®, che consente di monitorare e predire lo stato di usura ed efficienza di alcune parti delle valvole stesse e poi di restituire un indicatore sintetico relativo allo stato di salute residuo, così da attivare dei warning o degli allarmi qualora fosse al di sotto di una certa soglia. Tali dati vengono elaborati a bordo componente e poi inviati attraverso tecnologie wireless o wired, secondo le preferenze del cliente, che può integrare i dati nelle proprie piattaforme o avvalersi del software gratuito UVIX di Camozzi”. ©TECN’È
La tecnologia brevettata CoilVision® consente di monitorare e predire lo stato di usura ed efficienza di alcune parti delle elettrovalvole e poi di restituire un indicatore sintetico relativo allo stato di salute residuo.