Una ricerca all’avanguardia e che favorisca la crescita della competitività territoriale puntando sulla valorizzazione delle specificità locali: è questo l’orizzonte degli obiettivi della Libera Università di Bolzano (www.unibz.it/it) che ha recentemente inaugurato quattro nuovi laboratori e ha rinnovato la strumentazione di altri due già esistenti. Dalla fine dei lavori, in maggio, a oggi, i ricercatori unibz hanno potuto cominciare a lavorare con i nuovi strumenti acquistati per i quattro nuovi laboratori di “Tecnologie alimentari” (suddiviso in Food E-Sense Lab e Food Pilot Lab), “Produzione energetica” (suddiviso in Bioenergy Lab e Biofuels Lab) e per quelli di “Ingegneria per le Innovazioni Agro-Forestali” e “Termofisica dell’edificio”.
Sono questi anche i quattro ambiti di ricerca su cui si concentrerà l’università altoatesina negli anni a venire. Il comune denominatore tra tutte le ricerche svolte nei quattro laboratori sarà la sostenibilità ambientale. L’Alto Adige è una regione che deve gran parte della sua fortuna alla bellezza dell’ambiente e all’efficacia con cui gestisce le sue risorse naturali. La ricerca in unibz ha quindi, tra le altre cose, il fine ultimo di permettere un migliore e minore utilizzo delle risorse ambientali.
“Consideriamo il passaggio odierno da 12 a 16 laboratori, in qualche modo, il primo mattone del Parco tecnologico”, ha affermato il direttore di unibz, Günther Mathá, “i lavori sono stati eseguiti senza intoppi, rispettando i tempi che ci eravamo dati. Si tratta di un ottimo esempio di sinergia tra pubblico e privato e pensiamo che questa sia la strada su bisogna muoversi anche in futuro”. Quando il Parco tecnologico a Bolzano Sud sarà terminato, la strumentazione ospitata nei nuovi laboratori vi verrà trasferita e questi saranno utilizzati per fini didattici dalla Facoltà di Scienze e Tecnologie.
Il presidente, il professor Konrad Bergmeister ha sottolineato la crescita quantitativa e qualitativa della ricerca in unibz: “Stiamo lavorando per attirare promettenti giovani ricercatori in Alto Adige. Questa selezione, assieme alla costruzione di laboratori dotati delle più moderne tecnologie, sono la conditio sine qua non affinché possiamo garantire all’economia del territorio il sostegno scientifico necessario per competere sul mercato europeo e internazionale”.
Il preside della Facoltà di Scienze e Tecnologie, il professor Stefano Cesco ha rimarcato come: “l’apprendimento più elevato sia quello che deriva dallo svolgere un’attività, dal ‘fare’. Il lavoro che vi viene svolto ha un riflesso sia sulle aziende con cui collaboriamo che sugli studenti. I laboratori dell’università sono quindi sia un luogo di elaborazione della conoscenza che della sua trasmissione verso l’esterno”. Cesco ha poi attinto un esempio dalla sua specializzazione di biochimico per descrivere le condizioni che, a suo parere, permetteranno un fruttuoso sviluppo del futuro centro di ricerca: “Il Parco tecnologico è come un organismo vivente che funziona bene se funzionano anche gli organi che lo compongono. Se il lavoro di rete con tutti gli attori coinvolti – istituzioni e imprese – riuscirà, allora anche il Parco tecnologico darà ottimi frutti”.
“Questi laboratori sono fondamentali per approfondire gli ambiti di ricerca prioritari per la Facoltà di Scienze e Tecnologie e daranno anche un forte impulso alla didattica”, ha affermato il rettore, il professor Walter Lorenz, “essi evidenziano inoltre il ruolo chiave dell’università nella trasmissione della ricerca di base e di quella applicata. Sono convinto che i risultati attesi daranno un contributo essenziale allo sviluppo sostenibile dei settori economici più importanti per la nostra regione”.
Il Landeshauptmann, Arno Kompatscher, ha sottolineato l’importanza di “fare rete” in tutti i campi. “Questi nuovi laboratori e il Parco tecnologico stesso crescono sulla convinzione che non è possibile fare innovazione da soli. Sono progetti che si collocano in un orizzonte strategico più ampio: stiamo lavorando per rendere l’Alto Adige il centro di una rete europea che porti qui anche aziende internazionali e ci permetta di far sentire la nostra voce ben oltre confine”, ha affermato Kompatscher, “il Parco tecnologico, come il rafforzamento dell’Euregio o l’ampliamento dell’aeroporto, per fare altri esempi, perseguono lo stesso obiettivo: posizionarci in modo chiaro in ambito europeo”.
Al termine dell’inaugurazione, il presidente di Assoimprenditori, Robert Pan, ha voluto sottolineare come: “questi nuovi laboratori saranno luoghi di ricerca ma soprattutto saranno uno strumento per mettere in rete tre delle più grandi eccellenze del nostro territorio: l’università come formatrice di talenti, i nostri giovani come propulsori di idee e le nostre imprese come motore di innovazione e di sviluppo”.