Nel corso dell’intervento a That’s Mobility (www.thatsmobility.it), l’evento dedicato alla mobilità elettrica, realizzato da Reed Exhibitions Italia (http://www.reedexpo.it) tra il 25 e il 26 settembre scorsi, sono stati presentati i risultati dell’eMobility Report 2018, sviluppato dall’Energy & Strategy Group della School of Management del Politecnico di Milano (http://www.energystrategy.it/).
Secondo il report, in Italia nel 2017 sono state vendute 4.827 auto elettriche, mentre nel primo semestre del 2018 ne sono state immatricolate 4.129, con un aumento dell’89%. Una crescita che ha coinvolto anche le infrastrutture di ricarica, che a fine 2017 comprendevano circa 2.750 punti d ricarica pubblici (+750 sul 2016), di cui il 16% (443) high power, e circa 1.300 colonnine.
“Sulla base di queste premesse ci siamo domandati quali possano essere gli scenari di mercato per il futuro della mobilità elettrica nel nostro Paese. In futuro ci si aspetta una riduzione del costo iniziale di acquisto dei veicoli elettrici per effetto di economia di scala, soprattutto per quanto riguarda le batterie, e di politiche commerciali, per cui si stima che si potrebbe giungere alla parità di costo iniziale con i veicoli a combustione interna entro il 2024”, ha dichiarato Vittorio Chiesa, Direttore dell’Energy & Strategy Group.
Il documento evidenzia inoltre come un utilizzo maggiore del veicolo renda maggiormente conveniente il passaggio a un’auto elettrica rispetto a un utilizzo “standard” e come, se si vincesse la range anxiety e si cominciasse a usare l’auto elettrica anche per percorrenze maggiori e più frequenti, le proiezioni partirebbero da condizioni maggiormente convenienti.
Per quanto concerne l’analisi dello sviluppo della mobilità elettrica in Italia da qui al 2030 sono stati ipotizzati tre scenari: in tutti e tre i casi, l’impatto “vero” dei veicoli elettrici inizierà a vedersi intorno al 2025, cui seguirà un periodo di crescita molto sostenuta tra il 2025 e il 2030.
L’analisi relativa all’infrastruttura di ricarica ha previsto invece, per ciascuno degli scenari relativi alle auto, una forchetta di valori relativi alle installazioni di colonnine pubbliche e private ad uso pubblico da oggi al 2030. In particolare, sulla base della letteratura di riferimento e grazie al supporto degli operatori nell’adattare alle peculiarità del contesto italiano il rapporto tra auto e punti di ricarica, si è stimato il possibile numero di installazioni nel nostro Paese.
Per elaborare gli scenari di sviluppo della infrastruttura di ricarica si è partiti dal rapporto tra punti di ricarica e veicoli elettrici: nei primi anni di sviluppo della mobilità elettrica si è mantenuto come “standard” un rapporto di circa 1:10 tra punto di ricarica e veicoli circolanti, necessario a garantire una certa capillarità delle installazioni.
Tuttavia, una volta raggiunta una buona diffusione territoriale, non è più necessario né fattibile mantenere questo rapporto, che quindi è previsto in diminuzione. A ciò può contribuire anche l’aumento della velocità di ricarica delle colonnine, che può compensare la minore numerosità relativa.
La differenza tra gli scenari è certo significativa nei numeri ma meno pronunciata di quanto visto per i veicoli.
“Le grandi differenze evidenziate in termini soprattutto di immatricolazioni di veicoli elettrici nei tre scenari conducono a volumi di investimenti molto diversi nell’arco temporale considerato. Mi sento di essere ottimista perché stiamo assistendo a due fenomeni che fanno ben sperare nello sviluppo della mobilità elettrica in Italia: da una parte l’attivazione del comparto dell’automotive e contemporaneamente l’interesse mostrato dall’industria petrolifera che guarda con attenzione alla sua evoluzione”, ha concluso Vittorio Chiesa.