Il 22 e 23 maggio, a Feldbach, nei pressi di Stoccarda, si è svolta la conferenza internazionale sui progressi nella lavorazione della lamiera, evento che, ogni due anni, coinvolge i protagonisti del mondo delle lavorazioni per deformazioni plastiche provenienti sia dall’industria che dal mondo accademico. Il seminario si è infatti svolto in collaborazione con l’Università di Stoccarda e, come sempre, è diventato punto di incontro tra utilizzatori finali, costruttori di macchine, sviluppatori di tecnologia e ricercatori che si sono incontrati per stilare una reale analisi del mercato e delle prospettive future, anche grazie ai progressi nelle diverse tecnologie. AIDA (www.aida-global.com), leader di settore con una capacità produttiva superiore a 2.000 presse l’anno e un parco macchine di 70.000 presse installate in tutto il mondo, non poteva che essere protagonista di questo importante appuntamento, fornendo un valido contributo non solo nelle giornate della conferenza, ma anche nei mesi precedenti: nel dicembre 2011, la società ha infatti consegnato all’Istituto per la deformazione dei metalli (IFU), dell’Università di Stoccarda, una pressa servo dotata delle più avanzate tecnologie.
Alle due giornate di lavori hanno partecipato il Presidente e CEO della Casa giapponese, Kimikazu Aida, che ha voluto presentare la strategia di AIDA Engineering nel mercato globale, ed il Vice Presidente di AIDA Europe, Klaus Rothenhagen, che ha illustrato, nel dettaglio, il recente operato e i prossimi sviluppi nel campo delle presse con comando servo. In stretta relazione con gli argomenti della conferenza, il giorno precedente all’avvio ufficiale, sono state proposte delle speciali lectures sulle presse servo, tra le quali anche quelle tenute da Alessandro Galli e Uwe Gläsle, di AIDA Europe, sempre incentrate su questa nuova tecnologia, ormai divenuta dominante, e sulle sue conseguenze nello sviluppo di dispositivi di automazione.
La macchina consegnata all’IFU è una pressa con una capacità nominale di 630 t, con cuscino idraulico; è equipaggiata con un sistema di gestione dell’energia estremamente efficiente, basato sull’impiego di grossi banchi di condensatori e con la possibilità di rigenerare fino al 70% quanto consumato dal cuscino. La macchina è inoltre dotata di un sistema di acquisizione dati che rileva in tempo reale i parametri “vitali” durante le operazioni di stampaggio. Proprio tale innovativo sistema può fornire preziosi dati ai ricercatori dell’IFU, per i quali la riduzione dell’impatto ambientale dei processi di deformazione è uno dei principali fronti di lavoro. Grazie al servomotore brevettato AIDA, la pressa riesce ad essere altamente flessibile, rendendo possibili processi di lavorazione che, con le tecnologie tradizionali, erano estremamente difficoltosi. Tale aspetto è di particolare rilievo nell’industria automotive, dove sono presenti sia materiali come l’alluminio e le sue leghe, con determinate problematiche di deformazione, sia materiali estremamente resistenti, quali gli acciai ad alta resistenza, che hanno esigenze di lavorazioni completamente opposte. Nel meeting di Stoccarda è stato possibile conoscere lo “stato dell’arte” del settore e volgere lo sguardo al futuro: una proficua sinergia tra industria e università, foriera di innovazione, efficienza e, conseguentemente, di incremento del business.