Il collettivo KINLab ha vinto un bando del Goethe-Institut per “ospitare” G.A.I.A. fino al 31 luglio a casa propria! Un'opportunità per sperimentare il piccolo robot umanoide e dotarlo di nuove competenze. Cosa insegnerà KINLab a G.A.I.A.? In uno streaming, il 31 luglio alle ore 11.30 sul suo canale Youtube, il collettivo milanese presenterà le nuove capacità e interagirà con l’umanoide https://tinyurl.com/kinlabvideo.
G.A.I.A. – Generazione A/Intelligenza Artificiale – arriva dalla Sapienza di Roma, dove i ragazzi e le ragazze vincitori del bando Goethe-Institut per il Lazio lo hanno già dotato di nuove interazioni.
Il bando – due borse di studio da 1.500,00 € – era rivolto a giovani programmatori in possesso di laurea, giovani artisti laureati con adeguate conoscenze e competenze nel settore della programmazione, ma anche a gruppi di programmatori e artisti, residenti nel Lazio per la prima borsa, o in Lombardia per la seconda. I partecipanti al bando hanno descritto la loro idea di una o più competenze di cui vorrebbero dotare NAO 6.
“Il nostro collettivo ha sede in uno spazio a piano terra nel quartiere multietnico San Siro, a Milano. Fino al termine dell’estate lo spazio sarà completamento vuoto e caratterizzato da una serie di ampie porte finestre, direttamente sulla strada, che permettono la visibilità e l’interazione del robot con i passanti. L’obiettivo del progetto e della nostra programmazione sarà quello di sviluppare delle routine in ambito SAR per attirare l’attenzione dei passanti e stimolare un dialogo in assenza di umani in sede”, dicono i responsabili di KIN.
“In particolare, vorremmo focalizzare il nostro design sulla capacità di NAO ad acquisire input sociali comunicati da indizi rilevanti che gli umani forniscono sul loro stato emotivo e la sua abilità di esprimere a sua volta il proprio stato emotivo, in modo che possa facilitare l’interazione con un essere umano”, aggiungono. Il 31 luglio, in streaming, potremo vedere i risultati!
KIN – lo ricordiamo – è un laboratorio interdisciplinare ubicato nel quartiere San Siro, a Milano, animato da tre associazioni che mettono in sinergia le conoscenze, le capacità e le metodologie che hanno caratterizzato la loro pratica culturale nel tempo, adottando come matrice di ricerca e spazio di intervento il rapporto tra tre dimensioni interconnesse: narrazione, processi di attivazione culturale urbana e tecnologie digitali applicate all’impatto sociale.
L'approccio sperimentale di KIN coinvolge attivamente le persone nel generare conoscenze sulle proprie condizioni di vita e offre processi di partecipazione innovativi. L’uso di una prospettiva sinergica e una serie di metodologie creative è funzionale a una comprensione sociale e spaziale più ricca e profonda, necessaria per l’attivazione di interventi trasformativi e il coinvolgimento di gruppi diversificati nel processo di ricerca e azione.
Robots in Residence è il progetto di Generazione A=Algoritmo-Reti europee per il dialogo con il futuro, organizzato e avviato dal Goethe-Institut, con il sostegno del Ministero degli Esteri tedesco, in occasione della Presidenza tedesca del Consiglio UE. Il programma, che si svolgerà nel biennio 2020/2021, vuole sensibilizzare le Generazioni Y e Z nei confronti degli sviluppi tecnici ed etici dell’intelligenza artificiale. Del resto, saranno loro a imprimere la rotta per la generazione successiva, la Generazione A, e per l’uso che essa farà degli algoritmi nel quotidiano.
Due robot umanoidi NAO 6 sono stati inviati in viaggio attraverso l’Europa, ciascuno su un itinerario diverso: uno di questi ha iniziato il viaggio in Italia. Prima a Roma e ora a Milano. La prima tappa del viaggio è stata Roma, dove NAO si è fermato dal 3 giugno al 10 luglio. Al termine delle tre settimane di residenza NAO 6 è passato nelle mani dei/delle coder di Milano che continueranno l’opera di “addestramento” fino al 31 luglio.
Dall’Italia, il viaggio di NAO 6 continuerà verso altre destinazioni europee, tra le quali prime in successione Brema, in Germania, e Lubiana, in Slovenia.
NAO 6 alto 58 cm, ha una piattaforma open source totalmente programmabile ed è capace di parlare in italiano. Ha 25 gradi di libertà che gli permettono di muoversi e adattarsi all’ambiente circostante. 7 sensori gli danno la possibilità di percepire l’ambiente e di collocare sé stesso nello spazio. Dispone inoltre di 4 microfoni direzionali e speaker per interagire con gli esseri umani e di 2 telecamere 2D per riconoscere forme, oggetti e anche volti umani. ©Goethe-Institut.