Da sinistra: Francesco Ramella, Docente di Sociologia dei Processi Economici e del Lavoro dell’Università degli Studi di Torino; Franca Roncarolo, Direttrice del Dipartimento di Culture, Politica e Società dell’Università di Torino; Giovanni Fracasso, Presidente Piccola Industria; Massimo Mereta, Direttore della Fondazione Michelin Sviluppo.
Si è svolta lo scorso 18 ottobre la conferenza stampa di presentazione dell’assemblea della Piccola Industria, andata in scena il 22 ottobre nell’Aula Magna della Cavallerizza Reale. Nell’occasione sono stati presentati i risultati di una ricerca realizzata dal nuovo Centro “Luigi Bobbio” per la Ricerca Sociale Pubblica e Applicata dell’Università degli Studi di Torino sul ruolo delle PMI nella società e nell’economia del Piemonte.
L’idea alla base dell’assemblea è piuttosto originale e consiste in una visione della piccola industria che occupa un posto importante non solo nell’economia, ma anche nella società. E questa è più che una buona ragione per rivendicare una maggiore attenzione da parte della classe politica, troppo spesso disattenta alle grandi questioni dello sviluppo a medio e lungo termine nel nostro paese.
La ricerca condotta dai Proff. Francesco Ramella e Rocco Sciarrone, Docenti di Sociologia dei Processi Economici e del Lavoro, fornisce importanti conferme sull’apprezzamento sociale delle PMI e dei piccoli imprenditori da parte di un’ampia e variegata compagine sociale. Si tratta di un ulteriore elemento che dovrebbe far riflettere i vari soggetti politici in quanto questi cittadini, sensibili alle sorti della struttura portante della nostra industria, sono elettori a tutti gli effetti.
Le PMI, non a caso, sono contraddistinte da una serie di caratteri che generano consenso sociale a partire un forte radicamento territoriale. Ciò significa che le PMI non delocalizzano, ma, al contrario, anche in presenza di avversità, mantengono una stabile presenza nei luoghi originari di produzione.
Esse, inoltre, contribuiscono in modo sostanziale alla produzione di ricchezza e al mantenimento dei livelli occupazionali e forniscono un contributo davvero importante in termini di coesione sociale e dinamismo economico che ha ripercussioni positive su tutto il territorio, aspetti tutt’altro che trascurabili, cui la politica e le Istituzioni dovranno prestare sempre più attenzione.
La Professoressa Franca Roncarolo, Direttrice del Dipartimento di Culture, Politica e Società dell’Università di Torino, commentando il lavoro svolto con Piccola Industria e Fondazione Michelin, ha affermato che: “con la presentazione di questa ricerca, il Dipartimento di Culture, Politica e Società intende portare all’attenzione della città di Torino e della regione Piemonte l’importanza della sinergia tra Università e organizzazioni sociali e produttive per promuovere lo sviluppo del territorio”.
“È indubbio che viviamo una fase di transizione e che siamo alla ricerca di nuovi modelli di sviluppo. Le competenze nel campo della ricerca sociale applicata sono oggi un fattore cruciale di innovazione che, da qui in avanti, metteremo a disposizione con sempre nuove modalità nell’interesse della collettività. Certi che non si possa fare innovazione economica senza innovazione culturale”, ha aggiunto Franca Roncarolo.
“Abbiamo collaborato con l’università a questa ricerca, perché timorosi di aver a che fare sul territorio con un sentimento antindustriale dei cittadini. La ricerca, contrariamente alle nostre aspettative, ha evidenziato una fiducia nelle imprese molto alta, anche superiore ad altri attori e Istituzioni, persino della Chiesa, che raggiunge solo il 50% a fronte di un apprezzamento plebiscitario dell’82% nei confronti delle PMI”, ha puntualizzato Giovanni Fracasso, Presidente Piccola Industria.
“La popolazione, inoltre, mostra un atteggiamento positivo nei confronti delle tecnologie 4.0 e della flessibilità sul lavoro, percepite più come un’opportunità che come minaccia, segnando così la fine della contrapposizione ideologica dei grandi temi sul lavoro. Noi siamo pronti a raccogliere questa enorme responsabilità, ma con la consapevolezza (diffusa anche tra la popolazione) che il farcela non dipende più esclusivamente dalle imprese, ma soprattutto dalla qualità del sistema che le circonda. Questa ricerca sembra consegnarci da parte dei cittadini la consapevolezza che ciò che è buono per le PMI è buono per il Paese”, ha aggiunto Fracasso.
Massimo Mereta, Direttore della Fondazione Michelin Sviluppo, descrivendo l’impegno profuso, ha sottolineato come: “dal 2004 abbiamo supportato 316 PMI, contribuito a creare 2.400 posti di lavoro erogando 2,2 milioni di euro di contributi. Questi risultati sono il frutto della collaborazione con importanti attori dello sviluppo economico piemontese, che si è tradotta anche, recentemente, nella sperimentazione del modello ‘open innovation’. I risultati finora conseguiti sono incoraggianti e vanno nella direzione auspicata dalla survey: il rafforzamento delle relazioni tra i diversi stakeholders presenti nel territorio permetterà di sostenere e far crescere un importante bacino di eccellenze”.
Carlo Robiglio, Presidente Nazionale Piccola Industria Confindustria, ha espresso soddisfazione per gli esiti della ricerca: “il diffuso apprezzamento per la figura dell’imprenditore segno del ruolo sociale svolto dalle piccole imprese”. Ha inoltre rimarcato: “l’atteggiamento positivo dei cittadini rispetto al cambiamento tecnologico letto come driver di sviluppo e benessere, una visione condivisa con gli imprenditori”.