Un campo assai esplorato nella ricerca robotica è quella sui robot di sciame, in grado di cooperare per svolgere in gruppo funzioni che da soli non sarebbero in grado di compiere. Di solito questo tipo di indagine trae spunto dall’osservazione della natura e, in particolare, dai comportamenti di insetti sociali come api e formiche. Si è ispirata invece alle cellule lo studio condotto da un gruppo internazionale di genetisti dell’European Molecular Biology Laboratory di Heidelberg, in Germania, e del Centro de Regulación Genómica di Barcellona, insieme con i robotici dell’Università di Bristol, nel Regno Unito.
Nella ricerca, pubblicata di recente sulla rivista scientifica “Science Robotics”, il team di scienziati ha realizzato uno sciame di robot, grandi come una moneta, capaci di organizzarsi da soli in forme tridimensionali, un po’ come fanno le cellule in un tessuto che si autoripara. I robot non seguono istruzioni software che impongono loro azioni predeterminate, ma agiscono decidendo sul momento che cosa fare, in base a caratteristiche “intrinseche”, attribuite loro come in un codice genetico.
Gli studiosi hanno lavorato con gruppi di anche oltre 300 robot (nella foto un esempio) capaci di cambiare forma adattandosi in modo autonomo alle sollecitazioni dell’ambiente. Condizioni che possono verificarsi, per esempio, in uno scenario di terremoto o di incendio, dove servono macchine in grado di muoversi, per ricognizione o soccorso, senza la necessità di una mappatura preventiva del luogo. (Riccardo Oldani)